Krka

Dal mio diario di viaggio, giornate dal 1 al 7 Agosto 2007) - Giorno 7

Ore 07:30 - Non sono stato mai così rintronato in vita mia. Mezz'ora fa ero dentro una vasca da bagno; dieci minuti fa nel sonno. E adesso sono in camera coi brividi di freddo a mangiarmi una merendina per riprendermi (la scelta peggiore.. mal di stomaco fortissimo). 
Mi cambio e assieme a Manuel me ne vado in motorino pronto (ma anche no) per il Krka.

Krka

Ad attenderci lungo il molo di Zadar vi è l'autista col pulmino della Agenzia turistica, un nuovo opel da otto posti. Ci carica in macchina e ci accompagna verso la dimora della guida turistica, una giovane e simpatica donna croata, dalla fluente lingua inglese (non nascondo che alcune volte non capendo cosa mi dice ridacchio ed annuisco ad ogni sua frase).. Siamo gli unici a partire.
E si parte. Il Krka dista da Zadar quasi un'oretta di viaggio. Io dormo. Penso che l'autista e la guida abbiano capito che ho trascorso una nottata un po pesante. Manuel invece si gode il paesaggio e scambia qualche battuta in inglese.

Krka

Ore 09:00 - Arriviamo a Skradin. Una bella ed elegante cittadina nel cuore della Croazia, dalla quale ci si imbarca verso il Parco Nazionale del Krka. Il suo porto sembra il ritrovo dei turisti di tutta la Dalmazia: ci ritroviamo in un gruppo composto da un centinaio di persone giovani e non, pronte ad assaltare il primo traghetto libero. Di mio continuo a fare i soliti canestri e a rinnegare la merendina all'albicocca che mi sta uccidendo lo stomaco.

Krka
Il traghetto arriva dopo una decina di minuti, il tempo di salire a bordo e sederci sulla panchina nel ponte e crollo in un sonno lungo (e qui mi sono perso un bel po di cose).

Krka
Ore 10:00 - Eccoci, Krka. La natura si manifesta in un gioco di cascate e lascia di sasso lo spettatore arrivato sin qui. Il sito è un Patrimonio dell'Umanità, censito dall'UNESCO. Lo stupore che un gioco d'acque può creare, viene valorizzato da una fitta natura e dai tanti arcobaleni visibili creati dalle goccie sospese nell'aria.

Krka, Mulino ad acqua
Krka

Krka

In basso a noi le acque nella quale tuffarsi (freddissime). Un sentiero sulla destra conduce in un giro panoramico. Andiamo! La guida, fra l'altro di origini italiane, ci scorta fra le bellezze del parco, spiegandoci come una località del genere sia stata sfruttata negli anni per la produzione dell'energia. Sono tanti i mulini ad acqua collocati ai bordi delle cascate e alcuni di loro sono visitabili. Trovi di tutto al loro interno: dal grano, alla farina. Dai ragni sulle porte agli asini. Dal vecchio arnese da lavoro, al cinese con gli occhiali e il cappellino da pescatore.

Krka, Fiume omonimo
 E la notizia ottima è che durante questa visita riacquisto le forze, torno ad essere il solito chiacchierone e ricaccio il mio inglese maccheronico.

Skradin
Ore 12:00 - Abbandoniamo il Parco Nazionale e ci spostiamo in pulmino. La guida e l'autista optano per la visita a Skradin e infine a Biograd Na Moru, nella quale ci offrono un aperitivo.

Skradin
 Dopo qualche ora eccoci a Zadar. Salutiamo i nostri due nuovi amici che ci hanno permesso di ammirare nella massima tranquillità l'entroterra della Dalmazia e via verso casa.

Da sinistra: Manuel, la guida, io, l'autista
 Nelle ore seguenti - Riportiamo i motorini al noleggiatore, ripercorriamo per l'ultima volta le vie della città, ci riprendiamo chi un piatto di Cepavcici, chi la Pizza Margherita e anche l'ultima giornata croata volge al termine. Domattina sveglia presto, si torna in patria.

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