"Fuori dalla Caverna", un libro di Alessio Trerotoli

Fuori dalla Caverna รจ un libro di Alessio Trerotoli, un giovane ragazzo romano che ha voluto raccontare i suoi viaggi in un libro. Un racconto autobiografico della nuova generazione di viaggiatori: quelli del low-cost.

C’era una volta il Grand Tour. C’era una volta il viaggio della vita. C’era il desiderio di ampliare gli orizzonti. C’erano Ruskin, Schinkel, Goethe. Gli artisti, i filosofi, i vedutisti. C’era la consapevolezza che viaggiare fosse una fase della nostra vita indispensabile alla crescita e alla formazione. In seguito da quella parolina del Grand Tour ne venne coniata una seconda, “turismo”, ossia il viaggio accessibile a tutti. Gli spostamenti si semplificavano. Le comoditร  andavano a sostituire lo spirito di adattamento. Le mode dettavano le mete. Il sistema low cost dimezzava i costi. In sintesi? La parola viaggio assumeva un nuovo significato. E allora mi domando, quale sarร  il viaggiatore del terzo millennio? Potrร  mai essere un John Ruskin su un volo Ryanair? E soprattutto, cosa significherร  per lui viaggiare?

Cosรฌ un giorno ricevo una mail. La apro e leggo di un ragazzo che mi offriva il suo libro in cambio di una recensione. Si presenta come un fotografo viaggiatore e il suo nome รจ Alessio Trerotoli. "Fuori dalla caverna", simpatico come titolo. Giร , perchรฉ quella caverna รจ il luogo familiare, quello dove si cresce e si vive. Il nostro habitat. Viaggiare in fondo รจ proprio questo, uscire dall'habitat, dalla caverna. Scarico il libro sul mio cellulare e lo comincio a leggere.

fuori dalla caverna trerotoli
Fotografia scattata da Alessio Trerotoli

Il libro รจ scritto molto bene sin dalle prime battute. Quelle righe che raccontano di un ragazzo di mondo, in attesa del treno, dell'aereo, che guarda ciรฒ che lo circonda dietro una tazza bollente di cappuccino, dalla vetrata di un bistrot parigino. Mi appassiono alla sua descrizione di Parigi e quasi mi sembra di rivivere quella atmosfera che tanto ho amato. Mi colpisce che considera la sua cittร , Roma, non come la "caverna" dalla quale รจ uscito, bensรฌ come una nuova tappa da vivere. Ma soprattutto resto folgorato dalle fotografie: ti aspetti le solite foto che raccontano la cittร  come una cartolina e alla fine ti ritrovi delle poetiche immagini di vita quotidiana. Un qualcosa che lo distingue.
Alessio รจ forse quel viaggiatore del terzo millennio. Non uno regista che inquadra il mondo dietro una macchina fotografica, bensรฌ un attore che vive la sua vita, la sua avventura, come se fosse un film. E alla fine le pagine corrono via, l'attenzione resta. Giro il mondo con le sue esperienze, mi riconosco in molte delle descrizioni. Del tipo "anche io avrei fatto la stessa cosa sua". Ottime le citazioni che mettono in vetrina il bagaglio culturale di questo giovane ragazzo. E alla fine di tutte quelle pagine hai solo voglia di una cosa: partire e scrivere un libro sui tuoi viaggi.


INTERVISTA ALL'AUTORE

I viaggi di Dante: Innanzitutto vorrei togliermi una curiositร . Fra tutti i luoghi che hai visitato, qual'รจ quello che senti tuo e dove magari ti piacerebbe vivere?


Alessio: Ogni cittร , alcune piรน, alcune meno, hanno lasciato in me ricordi bellissimi e molta voglia di tornarci. Il luogo che perรฒ sento mio (forse perchรฉ รจ la cittร  in cui ho passato piรน tempo) รจ senza dubbio Parigi: ci sono delle volte che mi manca come l'aria, anche l'affanno dopo aver affrontato una rampa di scale a Montmartre o addirittura l'odore della metropolitana. Non saprei come spiegarlo, ma quando sono a Parigi sento che ogni cosa รจ possibile. Sono felicissimo di vivere a Roma, ma quando posso cerco sempre di fare una scappatella in Francia, รจ un po' come una seconda casa.

I viaggi di Dante: Il libro si apre con una frase di Koudelka, che parla di cecitร  per chi vive sempre nello stesso luogo. Ad un certo punto racconti la tua cittร , Roma, non piรน come punto di partenza e di ritorno, ma come tappa del tuo viaggio. Roma รจ per te un luogo di cecitร  (citando Koudelka) o di continua scoperta?

Alessio: La fotografia รจ il mio modo di vedere Roma in modo sempre differente. A volte, specie in una cittร  come questa, si esce di casa senza piรน notare ciรฒ che ci circonda. Si smette di guardare, perchรฉ sai giร  che dietro l'angolo ci sarร  ad esempio Fontana di Trevi, oppure un certo scorcio di Trastevere. Purtroppo รจ normale, รจ l'abitudine, cosรฌ come รจ normale che durante un viaggio invece i nostri sensi sono sempre attivi: siamo costantemente attenti a ciรฒ che รจ intorno a noi, perchรฉ non lo conosciamo. La fotografia perรฒ mi permette di tenere gli occhi aperti anche nel luogo in cui vivo, di non smettere mai di guardare, รจ anche un pretesto per conoscere meglio la periferia, per mettere una cornice intorno a quella vita che ad occhio nudo talvolta mi sfugge.

I viaggi di Dante: Mi affascina il fatto di come tu descriva il mondo: sembri un regista dietro la telecamera, oppure un fotografo dietro l'obiettivo. Silenziosamente osservi la scena, magari in un angolino di un bar, e raramente ne entri al suo interno. E il lettore come in un film, come una fotografia, ha davanti a se la scena..

Alessio: In realtร  รจ uno stile di scrittura non voluto, ma che in un certo senso mi appartiene: per esempio quando scatto una fotografia cerco il piรน possibile di raccontare una storia con un’immagine. Al contrario quando scrivo mi รจ forse naturale “fotografare con la penna”, se cosรฌ si puรฒ dire. Certamente il mio amore per la fotografia e i miei studi cinematografici esercitano una grande influenza in tutto il mio lavoro, cosรฌ anche nel mio modo di descrivere il mondo. A questo va aggiunta una curiositร  innata per tutto ciรฒ che mi circonda, soprattutto mi piace osservare le persone, immaginare le loro vite e raccontare tutto questo dal mio punto di vista.

I viaggi di Dante: Nel libro sono presenti citazioni continue, che abbracciano il mondo della fotografia, della cinematrografia, della musica. Quanto รจ importante per te descrivere il mondo con il tuo bagaglio culturale?

Alessio: Come diceva Truffaut: "Tre libri a settimana, tre film al giorno e della grande musica faranno la mia felicitร  fino alla morte". La mia vita รจ costantemente scandita da ciรฒ che leggo, da ciรฒ che ascolto e da ciรฒ che vedo: dalle mie passioni insomma. Sono fortemente influenzato da tutto questo, e le citazioni presenti nel libro ne sono la naturale conseguenza. Inoltre amo la condivisione: quanto qualacosa mi emoziona o mi appassiona, non posso fare a meno di parlarne, sperando di far presa sulla curiositร  degli altri. Quando viaggio da solo, sono sempre accompagnato da tutto questo, motivo per cui nei miei racconti di viaggio รจ piuttosto facile incontrare citazioni a film, libri, canzoni e quant'altro. Ho troppe passioni e soltanto una vita, รจ un po' una maledizione!

I viaggi di Dante: Un giorno un fotografo (G. Basilico) mi disse: nel bianco e nero puoi vedere tutti i colori, viceversa no. Nel tuo libro le fotografie sono per l'appunto in bianco e nero. Scelta prettamente stilistica oppure c'รจ dell'altro?

Alessio: Il bianco e nero รจ un po’ un omaggio ai grandi fotografi del passato, come Henri Cartier-Bresson o Robert Doisneau, che per me sono dei grandi modelli di riferimento, cosรฌ come lo sono alcuni registi della Nouvelle Vague francese, Truffaut in particolare. Inoltre quella in bianco e nero รจ per certi versi una fotografia nostalgica, che si associa bene all’idea di passato: sono una persona profondamente legata al passato, e forse รจ per questo che mi piace associare il bianco e nero ai miei viaggi, al ricordo che ho di essi. Da un punto di vista stilistico il bianco e nero รจ il modo che preferisco per esprimermi, la tua citazione di Basilico รจ calzante e mi trova perfettamente d'accordo.

Articolo Scritto: Giugno 2014.
Ultima Modifica: Giugno 2018.

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