Rafting in Slovenia sul fiume Soca



Le attività Outdoor da fare in Slovenia sono molteplici. Fra le più apprezzate dai turisti temerari c’è il rafting sul fiume Soča, nei pressi della località di Tolomin. Un’esperienza da vivere, sfidando adrenalina e paura.

rafting slovenia

A un km da Tolomin è situato un complesso dedicato a tutte le attività sportive da fare all’aperto: il Labrca Outdoor Center. Qui si può affittare l’attrezzatura per il rafting, il canyoning, il kayak, cycling, hiking, hydro speed e per il campeggio, il tutto con il supporto delle guide del club Maya, collocato al pian terreno del complesso. Si affaccia direttamente sul fiume Isonzo (Soča in sloveno) e possiede un ampio parcheggio in cui sostare. In questo articolo vi parlerò dell'esperienza in rafting.

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RAFTING SUL FIUME SOČA

Come prima cosa si riceve l’equipaggiamento per il rafting, nel magazzino del club Maya. Qui vengono forniti: una muta, una giacca superiore, delle scarpe impermeabili, un elmetto (dotato anche di attacchi per la GoPro) e infine un giubbotto di salvataggio. Ci si cambia direttamente dal punto in cui comincerà il rafting e per arrivarci si sale su un van giallo che scorterà a destinazione. Dietro il van c’è il gommone, trasportato con un carrello.

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Il punto da cui comincia il rafting è situato a una ventina di minuti dal centro di Tolomin, in una radura che si affaccia sul fiume Isonzo. Su queste sponde si sono vissute alcune delle scene più cruente della prima guerra mondiale e fa strano pensare come la bellezza di questo territorio sia stata alterata da colpi di artiglieria e soldati in fuga. Ma questa è un’altra storia. Una volta scesi dal van ci si cambia, riponendo i propri vestiti e averi all’interno del veicolo. Si indossa l’equipaggiamento e si aiuta a scaricare il gommone. Quindi lo si traina sino alle acque e vi si sale con criterio. Si viene divisi in modo da avere una distribuzione perfetta del peso e successivamente viene fatta una piccola lezione su come muoversi durante il tragitto.

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Il punto di partenza

È fondamentale seguire le istruzioni della guida, consapevoli che da un momento all’altro il gommone potrebbe ribaltarsi. La prima regola è quella del sapersi reggere. Non con le mani, impegnate a remare, ma con i piedi, incastrati in corde poste all’interno del gommone. Da un lato aiutano a non cadere al di fuori, dall’altra rischiano di diventare pericolose nel caso in cui ci si ribalta. Una seconda regola è quella del remare a seconda della rotta desiderata, e questa sembra una verità scontata. Ma non è così, infatti la guida chiama in base alla posizione in cui si è seduti (destra o sinistra) e ordina se remare in avanti o all’indietro. Il moto complessivo del gruppo garantisce la rotta. Come ultima indicazione viene istruito il comportamento in caso di caduta fuori dal gommone: mai provare a risalire, piuttosto nuotare con tutta la propria forza verso la riva, oppure lasciarsi andare dalla corrente, tenendo le gambe in alto in modo da contrastare l’impatto con le rocce.

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Il primo tratto è facile e l’ampiezza del fiume permette alle correnti di distribuirsi equamente. Ci sono dei punti con delle rocce facili da schivare. Nella seconda parte si dovranno seguire le istruzioni alla perfezione. La sezione del letto si restringe ed è piena di grandi massi. Occorre schivarli uno per uno, al fine di proseguire senza problemi. La roccia più grande si trova frontalmente e rappresenta l’unico ostacolo pericoloso di tutto il rafting. Al suo interno c’è un sifone in cui sarà difficile uscire indenni. La si passa lateralmente senza rischiare di colpirla. Quindi si attracca in una ansa in cui sono presenti piccole montagnette artificiali fatte di sassi sovrapposti: è un punto in cui si esprimono i desideri. Inizia l’ultimo tratto, leggero, che condurrà alla spiaggetta in cui si scenderà dal gommone. Per i più temerari (non di coraggio, ma di sopportazione al freddo) si potranno lasciarsi trasportare dalla corrente fino alla secca del fiume.

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Il fiume Soca

Terminato il giro in rafting – con durata complessiva di un paio di ore - si trascina il gommone fino a un parcheggio in cui si ritroverà parcheggiato il van. Qui ci sono delle cabine per cambiarsi e la muta con tutta l’attrezzatura verrà gettata nella parte posteriore del mezzo. Si ritorna al punto di partenza, presso il Labrca Outdoor Center.

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DOVE PRANZARE

Al termine di una mattinata trascorsa a remare il gommone non c’è cosa migliore di un buon pasto fatto di tipicità del territorio. Al di sopra del magazzino del Maya Team, restando nel complesso del Labrca Outdoor Center, si trova un ristorante. È formato fa una grande tettoria lignea, aperta su tre lati. Ci si siede su panche in legno e con una vista sull’Isonzo si ordina il pasto scelto. Il consiglio è quello di prendere un antipasto: viene servito su un tagliere e sarà formato da verdure, polenta fritta e soprattutto Ćevapčići, il piatto forte dei Balcani.

Per ulteriori informazioni: www.maya.si

rafting fiume soca
Antipasto con Cepavcici


CONSIGLI

- Per via delle acque molto fredde, massima attenzione all'alimentazione prima del rafting.
- Abilità nel nuotare.
- Portare una cordicella per gli occhiali (potrebbero volare al primo impatto).
- Sconsigliato per donne incinte.



COME ARRIVARE AL LABRCA OUTDOOR CENTER

Dal centro di Tolomin proseguire per un km in direzione Kobarid. Una volta oltrepassato il fiume Soča (Isonzo) svoltare a sinistra e proseguire per cinquanta metri sul lungofiume.


Scritto: Agosto 2017
Ultima modifica: Agosto 2017
 

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Labrca Outdoor Center


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Labrca Outdoor Center

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