Salle

Attraversato dal Fiume Orta, Salle è piccolo comune dalla doppia identità: novecentesca ed antica. La città nuova sorge nella valle e venne edificata a seguito del terremoto del 1915. I lavori cominciarono sotto la spinta del regime fascista, ricordato da una targa del 1933 conservata all'interno del Comune e dal murales raffigurante il volto di Mussolini. La città antica sorgeva ai bordi del Castello Genova ed è andata quasi completamente distrutta.

Salle, Piazza principale
 Il castello, costruito come fortezza contro le possibili invasioni saracene, è collocato ad un paio di chilometri dalla Salle nuova, lì dove sorgeva il nucleo storico della prima città. Per arrivarci è sufficente seguire le indicazioni stradali restando sempre attenti alla strada che purtroppo desta in cattive condizioni. 
Ad annunciare l'arrivo al castello sarà un'area di sosta, nella quale potrete parcheggiare le vostre vetture e scattare delle prime fotografie alle vicine case distrutte dai terremoti dei primi anni del novecento. Sono ben visibili le murature sezionate erette con pietre locali che putroppo rischiano di essere cancellate dalla storia se non si prendono dei provvedimenti di restauro. Di notevole fattura la fontana antistante il castello, con tre bocchettoni dell'acqua e bassorilievi raffiguranti delle figure umane, nonché uno stemma della famiglia che probabilmente ha commissionato l'opera.
Infine, una fila di pietre ricalcano il perimetro delle mura di abitazioni crollate e sarà facile accorgersi della modestia di queste case e della loro vicinanza al castello, simbolo di difesa.

Salle, Castello Genova
Il castello sorge in una posizione strategica: da esso è visibile la valle intera, assieme agli attuali centri di Caramanico e San Valentino in Abruzzo Citeriore. Possiede un ingresso con cancellata in ferro nella quale spicca la figura di un pozzo, decorato con stemmi, che ha resistito ai tanti terremoti susseguiti.
Sulla destra del pozzo l'entrata al castello. Dei gradini conducono il visitatore in una stanza ribassata rispetto al giardino; stanza decorata con quadri, specchi, vestiti autentici del 600' ed armi. Di interesse una tela raffigurante l'albero genealogico dei proprietari del castello cioè i signori di Genova originari del vastese. L'ultimo discendente è ancora in vita e di tanto in tanto lascia la sua vita giornaliera di una grande città americana per rinchiudersi nella bella torre del castello in un comodo letto a baldacchino.
Immediatamente a destra troviamo una sala con quadri di un'artista locale ed un tavolo nella quale (probabilmente) venivano accolti gli ospiti.

Salle, Castello Genova
 In fondo alla stanza d'ingresso, sul lato destro, si entra all'interno di un corridoio dove è stata ricavata una bacheca con i riconoscimenti e le tante bolle pervenute nei secoli all'interno delle mura: è incredibile vederne una firmata addirittura dal patriota Giuseppe Mazzini.
Quindi, in successione, una stanza delle armature con elmetti originali ed armature intere medievali in ferro battuto. Una libreria con testi antichi e la sala da pranzo (personalmente la più bella di tutto il castello) arredata con mobili antichi fra cui un tavolo lungo in legno scuro, un caminetto in pietra, specchi, divani in stoffa e ornamenti di pregio.

Salle, Castello Genova - Sala da pranzo
Sul lato opposto alle sale di accoglienza, troviamo le stanze notturne per gli ospiti. Un baldacchino molto piccolo in tessuto porpora, venne utilizzato (secondo le narrazioni) da Napoleone Bonaparte assieme a Gioacchino Murat: i due, di passaggio per il Regno di Napoli, si fermarono nel castello e a ricordare l'avvenimento vi è un incisione con la testa dello stesso imperatore francese. Al lato della stanza si entra in un salone con stile gotico dentro la quale osservare un finto caminetto in legno con motivi geometrici gotici: probabilmente la stanza veniva utilizzata per ospitare persone di spicco che transitavano in questa terra.
Alzando gli occhi saranno appesi al muro i ritratti della famiglia che possiede il castello ormai da secoli: colpisce come gli attuali padroni si siano fatti dipingere con abiti originali 700' - 800eschi. Solo uno di loro è raffigurato in giacca e cravatta nera, consono ai costumi attuali.
Al piano superiore, raggiungibile con una scalinata, è ricavato il terrazzo, con quattro torrioni ben conservati e una grande area dentro la quale poter organizzare anche degli eventi. Affacciandosi verso l'interno è riconoscibile la forma perimetrale della chiesa, crollata. Uno squarcio nel pavimento (il lastricato è andato perduto) ricorda la presenza di un ossario dentro la quale vennero sepolti i monaci e la famiglia del castello.
Per gli amanti del brivido è simpatica la storia che vede la presenza di un fantasma aggirarsi fra le stanze, ma come sappiamo ogni castello rivendica un suo spirito.

Attualmente il castello è di propietà di un discendente della dinastia storica che ha deciso di far gestire la struttura a dei ristoratori: potrete quindi gustare un pasto all'interno di un luogo inalterato nel corso della storia, stando a contatto non solo con oggetti originali del medioevo, ma anche con quella atmosfera unica che forse non troverete altrove.

Uscendo dal paese è consigliabile affacciarsi sul ponte sovrastante il fiume Orta.

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