Abruzzo, il vallone di Pennapiedimonte

Alle pendici del Monte Amaro, in vicinanza del Blockhaus e alla vista del Mare Adriatico, sorge un piccolo borgo abruzzese dal nome assai lungo: Pennapiedimonte. Curioso come nome? Già perché quel "Pinna" deriverebbe dal tempo delle guerre puniche, più precisamente da una iscrizione di Silio Italico. Data la sua vicinanza, vi abbiamo fatto un salto.

 Siamo partiti in due, dedicando la mattinata alla visita della vicina Guardiagrele. Pennapiedimonte è poco più in alto, a dieci minuti di auto. Seguendo le indicazioni ci ritroviamo a percorrere una via stretta, nella paura di esserci persi. In realtà siamo arrivati a un parcheggio con un affaccio panoramico. Costretti a fermarci, scendiamo dalla macchina e proseguiamo a piedi. Prima di andare verso il Vallone, ci soffermiamo a guardare il Mare Adriatico sullo sfondo, lontano ma ben visibile. 


CI incamminiamo verso la montagna. Prima di seguire le indicazioni, ci accorgiamo di un sentiero ricavato al fianco del parcheggio, che conduce verso uno sperone di roccia che sovrasta la valle. Naturalmente lo prendiamo, facendo ben attenzione a non inciampare sulle pietre. Dopo due minuti di salita siamo dinanzi alla scultura naturale. Lo si potrebbe definire un "arco", con un lato allungato e sporgente, simile a un dente. Sul fianco è stata ricavata una costruzione, che probabilmente ospita degli impianti. 


Scendiamo e ci spostiamo verso la galleria, un tempo solcata dalle vetture. Il parter permette la visita anche a persone disabili. Una volta terminata la galleria il Vallone si apre ai nostri occhi. Bisogna prestare la massima attenzione, nonostante il parapetto in legno. Può risultare facile scivolare lungo la parete ripida. Il sentiero prosegue verso il Blockhaus, noi invece ci fermiamo in prossimità delle prime cave dismesse.


Un amatore ci ferma e ci fa vedere le tante incisioni su roccia da lui ritrovate in questi anni. Sono state fatte dai pastori, chissà in quale periodo della storia. Oltre alle scritte è riuscito a trovare degli stazzi nella quale i pastori mettevano le pecore. 


Lasciamo il Vallone e scendiamo in paese. Il borgo è molto piccolo e di primo impatto mi è sembrato poco abitato. Parcheggiamo a ridosso della Chiesa dei Santi Silvestro e Rocco, costruita nei primi anni del 700. Le sue forme sono di richiamo barocco e discostano dal resto del borgo. Il campanile è sulla facciata.

Chiesa dei santi Silvestro e Rocco
Chiesa dei santi Silvestro e Rocco

Giriamo il paese velocemente, giocando con i tanti gatti che ci seguono in cerca di cibo. Torniamo alla macchina e salutiamo il borgo. Il mare Adriatico sullo sfondo aspetta il nostro rientro sulla costa.


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