Abruzzo, un trekking nei dintorni di Scanno

Il mio soggiorno a Scanno non si limita alla visita del solo borgo, ma va alla ricerca anche di quei luoghi nei dintorni che possiedono un loro fascino. Così una domenica mattina, guidati dalle nostre guide Alessandro e Flavio, ci siamo diretti verso uno dei paesaggi più belli fuori il paese, situato all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Abbiamo preso le jeep, in modo da riuscire a spostarci con facilità nelle vie di montagna e siamo arrivati alle sorgenti del Tasso. Col permesso abbiamo avuto la possibilità di oltrepassare la barra e abbiamo proseguito su mulattiere accessibili solo con apposite macchine. Alle nostre spalle i primi segni dell’autunno, le foglie gialle e rosse. 

trekking scanno

Prima di spostarci verso lo Stazzo di Camporotondo, punto di partenza della nostra escursione, saliamo verso la Serra di Ziomas, da cui è possibile godere la vista sull’intero circondario. Nella sua sommità è stata lasciata una stele in pietra che ricorda il passaggio di Papa Giovanni Paolo II nelle valli del Ferrojo di Scanno. Sulla vicenda vi sono degli aneddoti, uno dei quali vuole che un pastore sia stato il primo ad accorgersi delle visite segrete del pontefice, durante il pascolo delle greggi. Deriso e sbeffeggiato per la particolarità della notizia, si prese la sua bella rivincita. Papa Wojtyla amava molto le montagne abruzzesi e le sceglieva per passare delle tranquille giornate di riposo e per pregare lontano dal caos e dalle pressioni di una Roma. Riscendiamo con la jeep verso le sorgenti del Tasso. Il tratto di strada è molto ripido e le rocce lungo la via non offrono la completa aderenza del mezzo. In più sulla nostra destra, a pochi centimetri dalla fiancata, si apre il dirupo. Crea una vera e propria faglia fra noi e il fronteggiante bosco autunnale. Si riconosce il legno chiaro della faggeta, ricoperto dal colore cangiante delle foglie. In alcuni punti sembra che vi sia passato un incendio, in altri diviene impossibile distinguere il legno fra la coperta di foglie colorate di rosso e giallo. 

trekking scanno

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Giunti alle sorgenti del Tasso, prendiamo una carrareccia che sale sulla destra. Attraversa il bosco e la piana, per terminare a ridosso dello Stazzo di Camporotondo, al momento chiuso. Parcheggiamo le jeep e finalmente può cominciare la nostra escursione. Il primo tratto è molto semplice e articola piccole salite a leggere discese. La fatica è quasi nulla e il terreno morbido, intervallato da piccole rocce e da un manto erboso, rende il tutto ancora più affascinante. L’ultimo tratto sale, per poi scavallare di colpo. Da qui si gode un punto panoramico, caratterizzato dalla cortina dei rilievi montuosi e dallo Stazzo del Campo nel centro, unico elemento artificiale. Vi arriviamo con facilità e veniamo accolti da altri escursionisti transitati qui per una grigliata di carne. Dato che mangeremo in un agriturismo, decidiamo di non pranzare con loro ed entriamo all’interno dello stazzo. 

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È molto spazioso e suscita il mio interesse. Ci sono sei posti letto – due letti a castello da tre materassi ognuno – distribuiti lungo la parete di destra rispetto l’entrata. C’è un angolo cottura, una tavolata in legno con cassapanca, una stufa al centro della sala e infine uno sgabuzzino per la rimessa degli attrezzi. Al suo esterno una tettoia protegge la legna raccolta e unica cosa che manca il bagno. Ma un vero escursionista sa trovare soluzioni alternative per adattarsi alle esigenze. Ci sediamo a tavola e festeggiamo la bella giornata con del salame tartufato accompagnato da tarallucci. 

Usciamo dallo stazzo e seguiamo il sentiero. Passa dapprima fra un valico montano, per poi immergersi all’interno del Vallone Tempesta. Siamo in quel bosco che poco prima osservavamo dal basso dalle jeep. All’interno i colori sfumano e ci regalano una giornata autunnale da incorniciare. La nostra attenzione è rivolta sull’immortalare gli scorci più belli e nel non scivolare sulle foglie umide. Dopo meno di un’ora giungiamo al punto di partenza, senza le macchine. Ci vengono a prendere e ci conducono a pranzo, nell’Agriturismo Le Prata

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La cucina abruzzese ci ridona le forze, con i suoi antipasti, con una zuppa di patate, con della chitarra al sugo. E infine con la grigliata di carne. Con una visita all’Agriturismo si conclude una bella parentesi di visita del mio Abruzzo.

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