Cascata della Morricana
La Cascata della Morricana resterà impressa nella mia memoria
non solo per la singolarità del luogo, quanto per il rischio corso in una
apparente limpida giornata estiva.
Premetto: abbiamo scelto il sabato alla solita domenica; La montagna al mare pescarese; e per la prima volta dopo quasi due mesi di escursioni con il CAI, siamo partiti soltanto in tre, senza accompagnatori, pronti a farci una tranquilla scampagnata fra i Monti della Laga.
Quando:
Cosa vedere:
Cosa portare con se:
Consigli:
Evitare di sporgersi in prossimità della prima cascata.
- Dislivello: 400 metri
- Difficoltà ★☆☆☆☆ (Stima personale)
Cascata della Morricana |
Premetto: abbiamo scelto il sabato alla solita domenica; La montagna al mare pescarese; e per la prima volta dopo quasi due mesi di escursioni con il CAI, siamo partiti soltanto in tre, senza accompagnatori, pronti a farci una tranquilla scampagnata fra i Monti della Laga.
Fino a qui tutto bene. Bene come il tranquillo tratto
stradale percorso da Teramo sino alla località di Ceppo, attraversando frazioni
cittadine che sembrano vivere nel più completo isolamento. Bene come il tempo,
che le previsioni meteo davano al massimo nuvoloso.
Per l’appunto la frazione di Ceppo, dalla quale parte il sentiero che conduce sino alla Cascata della Morricana, altro grande esempio di natura targata Abruzzo.
Presso Ceppo non c’è nulla. Solo l’Hotel Julia, e quella stradina che si apre davanti alla sua facciata. La si deve necessariamente prendere, lasciandosi sulla sinistra un campeggio, sino a giungere ad un vicino parcheggio. Da esso si snodano tutti i sentieri. Prendiamo naturalmente quello che ci interessa, che corre per un primo tratto di 5 km (circa 1 ora di cammino) all’interno della faggeta su un manto asfaltato.
[A dire il vero vi è la possibilità di comprare un pass per arrivare con la macchina all’inizio del sentiero, ma in quel caso si perde gran parte della magia del luogo]
Nel primo tratto, dentro la faggeta, non incontrerete nulla di particolare, se non i tanti ricercatori di funghi con le loro ceste e bastoni a punta. Ci danno il benvenuto salutandoci e rilasciandoci informazioni sulle durate. Si spostano velocemente. Li ritrovi negli angoli della faggeta e sempre con la testa rivolta al suolo.
Per l’appunto la frazione di Ceppo, dalla quale parte il sentiero che conduce sino alla Cascata della Morricana, altro grande esempio di natura targata Abruzzo.
La faggeta |
Presso Ceppo non c’è nulla. Solo l’Hotel Julia, e quella stradina che si apre davanti alla sua facciata. La si deve necessariamente prendere, lasciandosi sulla sinistra un campeggio, sino a giungere ad un vicino parcheggio. Da esso si snodano tutti i sentieri. Prendiamo naturalmente quello che ci interessa, che corre per un primo tratto di 5 km (circa 1 ora di cammino) all’interno della faggeta su un manto asfaltato.
[A dire il vero vi è la possibilità di comprare un pass per arrivare con la macchina all’inizio del sentiero, ma in quel caso si perde gran parte della magia del luogo]
Nel primo tratto, dentro la faggeta, non incontrerete nulla di particolare, se non i tanti ricercatori di funghi con le loro ceste e bastoni a punta. Ci danno il benvenuto salutandoci e rilasciandoci informazioni sulle durate. Si spostano velocemente. Li ritrovi negli angoli della faggeta e sempre con la testa rivolta al suolo.
Termina la faggeta, termina la strada asfaltata. Menomale.
Comincia un sentiero più marcato che scende sulla destra, sino ad incontrare il
Torrente Castellano. Il terreno è molto morbido, in alcuni tratti fangoso. Il
rischio è quello di impantanarsi con le proprie scarpe, bagnandosi.
Il torrente rimane comunque visibile in basso, anche quando la faggeta diviene meno fitta e la radura, denominata “la Piana”, crea scorci sulla montagna. Da qui si alterneranno un nuovo tratto boschivo e una valle, dalla quale si potrà godere a pieno la qualità del luogo.
Dopo aver attraversato un fosso, il sentiero aumenta la sua
inclinazione salendo portandosi sul versante nominato Stazzi della Morricana.
Proseguendo ancora nel bosco sino a scorgere una sottostante cascata, troppo
ripida da poter raggiungere. Pochi metri ancora ed ecco la Cascata della
Morricana che ci si apre sullo sfondo.
Termine della tratto stradale sotto la faggeta |
Il torrente rimane comunque visibile in basso, anche quando la faggeta diviene meno fitta e la radura, denominata “la Piana”, crea scorci sulla montagna. Da qui si alterneranno un nuovo tratto boschivo e una valle, dalla quale si potrà godere a pieno la qualità del luogo.
La faggeta |
Cascata della Morricana |
Non è facilissima da raggiungere, infatti il sentiero viene sostituito da una
fitta piantagione che tende nascondere il sentiero. In più bisogna guadare il
torrente almeno in due punti, giungendo allora si al di sotto della cascata. Il
salto è di circa una ventina di metri e il getto d’acqua segue una traiettoria
particolare, dettata dalla conformazione geologica della parete in roccia
sedimentaria.
Mangiamo. Restiamo una ventina di minuti davanti alla
cascata rinfrescati da una leggera pioggerellina, che per fortuna cessa dopo
poco. Ripartiamo verso la macchina e per la prima ora non succede nulla se non
qualche piede nella fanghiglia.
Arrivati sulla strada asfaltata, al di sotto della faggeta, accade l’impensabile. Quello che sembrava un lontano temporale estivo ci investe in pieno. Se all’inizio la pioggia veniva schermata dalle infinite foglie sopra le nostre teste, adesso l’intensità dell’acqua ci trovava impreparati. Le previsioni davano tempo nuvoloso e il mio errore è stato quello di non portarmi un kway, ma soltanto una felpa. Dopo dieci minuti avevo la felpa zuppa, le scarpe bagnate anche per colpa della strada che si stava allagando, e pure il pantalone stava assorbendo acqua. Cominciavano scariche di fulmini, alcuni lontani, altri che ci cadevano a poche centinaia di metri: uno su tutti sarà caduto nei pressi della strada e ci ha fatto letteralmente sobbalzare e spaventare, nonché aumentare il passo.
Il parcheggio non si vedeva. La luce diminuiva e la strada diveniva scura. Cominciava la grandine. Non faceva male. Infine la nebbia che scendeva, rendendo il paesaggio ancora più lugubre e pericoloso.
Versante Stazzi della Morricana |
Arrivati sulla strada asfaltata, al di sotto della faggeta, accade l’impensabile. Quello che sembrava un lontano temporale estivo ci investe in pieno. Se all’inizio la pioggia veniva schermata dalle infinite foglie sopra le nostre teste, adesso l’intensità dell’acqua ci trovava impreparati. Le previsioni davano tempo nuvoloso e il mio errore è stato quello di non portarmi un kway, ma soltanto una felpa. Dopo dieci minuti avevo la felpa zuppa, le scarpe bagnate anche per colpa della strada che si stava allagando, e pure il pantalone stava assorbendo acqua. Cominciavano scariche di fulmini, alcuni lontani, altri che ci cadevano a poche centinaia di metri: uno su tutti sarà caduto nei pressi della strada e ci ha fatto letteralmente sobbalzare e spaventare, nonché aumentare il passo.
Il parcheggio non si vedeva. La luce diminuiva e la strada diveniva scura. Cominciava la grandine. Non faceva male. Infine la nebbia che scendeva, rendendo il paesaggio ancora più lugubre e pericoloso.
Alla fine riusciamo ad arrivare alla macchina, sani e salvi.
Ci spostiamo nel vicino Hotel Julia per chiedere degli asciugamani, visto che
non avevamo nemmeno un ricambio. Gli asciugamani non ci vengono concessi,
nemmeno sotto una offerta economica avanzata e ci lasciano asciugare nel bagno
del retro con tanta di quella carta igienica da riempire un cesto della
spazzatura.
Torno a casa con: brividi di freddo, scarpe, mutande,
maglia, felpa, pantalone, calze, zaino completamente zuppi. IPhone con audio
danneggiato; macchinette fotografiche miracolosamente illese; macchina di Manuel bagnatissima.. e infine con una lezione che mi servirà
tanto, ma tanto nella vita.
Come arrivare:
(Da Pescara): Destinazione Teramo. Direzione Torricella. Seguire indicazioni per la località di Ceppo.
Quando:
Tutto l'anno (d'inverno con le apposite attrezzature).
Cosa vedere:
Cascata della Morricana, Lago dell'Orso.
Cosa portare con se:
Scarpe da Trekking, bastoncini.
Consigli:
Numeri:
- Tempo di percorrenza: andata 2,30 ore - ritorno 2,00 ora- Dislivello: 400 metri
- Difficoltà ★☆☆☆☆ (Stima personale)
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