L’escursione
al Blockhaus rappresenta una delle più interessanti da un punto di vista
storico culturale. Anche in questo caso l’uscita è stata organizzata dal CAI di
Pescara, in collaborazione con il CAI di Guardiagrele e alcune guide
appartenenti alla Commissione Tutele Ambiente Montano del CAI Abruzzo.
Attrazione del giorno le incisioni pastorali e le tavole dei briganti.
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Blockhaus |
Cosa sono?
Sono delle incisioni realizzate su pietre del luogo. Alcune di esse vere e
proprie tavole dalle mastodontiche dimensioni. In alcuni casi realizzate dai
pastori, che lasciavano il loro nome, un loro segno di riconoscimento o più
semplicemente un disegno. Altre vennero realizzate dai briganti, durante il
risorgimento italiano. Si radunavano in questi luoghi, prendevano decisioni,
fuggivano alle catture. Riportavano scritte satiriche sopra le rocce o firme.
Quasi tutte sono datate.
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Blockhaus |
Molte di
queste incisioni sono andate perdute per sempre. Un po’ per la scarsa
salvaguardia, un po’ per le continue frane che sommergono aree culturali. La
guida che ci accompagna è un esperto. Sta scrivendo un libro sull’argomento ed
è alla caccia di nuove pietre incise sepolte.
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Gruppo escursionisti CAI |
Ma andiamo
con ordine. La mattina ci raduniamo presso il Rifugio Pomilio, a Passo
Lanciano, una località nota soprattutto per le piste da sci. Parcheggiamo le
nostre vetture e siamo pronti per l’escursione. Abbandoniamo immediatamente la
strada, in asfalto drenante, che una volta permetteva alle vetture di accedere
sul Blockhaus. Oggi è stata convertita in passeggiata pedonale.
Spostandoci su sentieri appena marcati, conosciuti bene dalla guida, veniamo
immediatamente in contatto con una prima pietra incisa: si tratta di un viso
scolpito nella roccia. Sembra un primitivo “smile”. Continuiamo.
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Incisione |
Il percorso
prosegue alternandosi fra sentieri e strada asfaltata. Arrivati nei pressi
della statua della Madonna riprendiamo il sentiero che dopo centinaia di metri
si immette all’interno di una fitta vegetazione composta piccole viole e pini
mughi: quest’ultimi, alti un paio di metri, si diramano all’interno del
sentiero, nascondendolo e alle volte disegnando particolari scorci. In una
piccola radura scorgiamo i resti di uno stazzo di pastori, crollato sotto il
peso delle sue pietre. In quella che era la sua parete interna, sono ancora visibili
una croce per la preghiera, e una incisione targata 1986, anno in cui venne
definitivamente abbandonato.
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Vallone di Pennapiedimonte |
Quindi
arriviamo nei pressi di un’area pianeggiante, sulla quale è presente il
perimetro di quella che era una piccola fortezza, il Blockhaus. Essa veniva
utilizzata durante i primi anni del Regno d’Italia, per combattere il
brigantaggio di queste zone. In seguito le mura sono crollate ed oggi restano
un punto di riferimento per chi visita il luogo.
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Pietra incisa |
Ci
immettiamo nuovamente sul sentiero trovandoci a contatto con il Vallone di
Pennapiedimonte. La vista panoramica viene alle volte coperta dalla fitta
nebbia, tuttavia il colpo d’occhio è unico.
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Incisione del brigante Damiano Scocchera |
Sulla destra
troviamo la prima area dei briganti, riconoscibile dalle tante scritte lasciate
sopra la roccia. Alcune firme sono datate durante gli anni che vanno dal 1850
al fascismo. Colpisce la calligrafia utilizzata all’epoca, che si discosta da
quella dei nostri giorni. Innanzitutto la lettera “A”, tracciata con la forma
di un compasso; ed infine il numero “69” ricorda il segno zodiacale dei
gemelli.
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Incisione del brigante Pasqualo Freta |
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Incisione del brigante Pasqualo Freta, dettaglio |
Tornando
verso il rifugio Pomilio ci soffermiamo sulla vera Tavola dei Briganti, quella
famosa citata in molti libri. Un grande lastrone in pietra si affaccia sul
panorama. Su di esso due lettere, una T ed una M. Ai fianchi del lastrone tutte
le altre scritte, alcune visibili, altre parzialmente sommerse dalla frana.
Durante la nostra sosta una guida, scostando del terriccio al di sopra della
roccia, scorge la presenza di un simbolo. Continuando a ripulire la roccia riporta
alla luce, dopo almeno un secolo se non di più, una vecchia incisione,
realizzata da un brigante già noto agli storici.
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Tavola dei briganti, ultimo ritrovamento |
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La tavola dei briganti |
Lungo il percorso scatto qualche fotografia ai tanti insetti che popolano questo luogo.
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Bruco |
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Bruco |
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Ape pelosa e ragno |
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Mosca camuffata da vespa |
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Ape pelosa |
Con questo
ritrovamento termina la nostra escursione, o meglio la nostra passeggiata nella
storia.
Come arrivare:
(Da Pescara): Destinazione Passolanciano.
Quando:
Tutto l'anno (d'inverno con le apposite attrezzature).
Cosa vedere:
Blockhaus, Tavole dei Briganti.
Cosa portare con se:
Scarpe da Trekking, bastoncini.
Consigli:
Nulla in particolare.
Numeri:
- Tempo di percorrenza: andata 1,30 ore - ritorno 1,00 ora
- Dislivello: 200 metri
- Difficoltà
★☆☆☆☆ (Stima personale)
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