Bologna, biciclette che raccontano la città

Il mezzo di trasporto maggiormente utilizzato nella città di Bologna è la bicicletta. La ritrovi in tutti gli angoli della città e il mio intento è stato quello di raccontare delle pillole che hanno come protagonista la bicicletta. Il tutto in circa 5 ore di permanenza nel capoluogo emiliano.


Ore 10:00 - Via Altabella si sveglia. Il passeggio contenuto aumenta. Chi si ferma nel vicino bar "Cocoa", chi si gode le vetrine natalizie. Nel negozio di materassi il proprietario sistema gli arrivi. Buongiorno. 


Ore 11:00 - San Petronio è mascherata. O meglio è sotto restauro e la sua facciata è stata ricoperta dalle impalcature, a loro volta nascoste sotto un telo che ricalca le forme della chiesa. Piazza Grande (citando Dalla) è fortunatamente poco affollata ed è possibile godersi in tranquillità le geometrie della piazza. Il viavai delle biciclette, parcheggiate a ridosso dei paletti nei portici.


Ore 11:30 - Il mercato ortofrutticolo vive il momento più frenetico della giornata. Viene invaso dai tanti clienti accorsi fin qui alla ricerca del prodotto necessario. Attraversare la stretta via con la bicicletta risulterebbe scomodo. Meglio parcheggiarla all'inizio della strada e proseguire a piedi.


Ore 12:00 - Le campane del mezzodì rintoccano nella piazza mentre sotto un portico un ragazzo parcheggia la bicicletta e si adagia a terra, appoggiando la schiena sul muro di un palazzo. Apparentemente dorme, in realtà sta prendendo il sole con una semplice maglietta a maniche corte a scaldarlo. La temperatura sfiorerà i quindici gradi e in Piazza Santo Stefano le persone sono poche.


Ore 12:30 - Via Caprarie è fra le più belle strade della città, più che altro per l'atmosfera che si respira. Un signore anziano, con la barba e i capelli veri, si veste da Babbo Natale. I bambini che accorrono urlano con felicità, aspettandosi il regalo. Altri vi siedono al fianco scambiando parole. La cosa che mi colpisce è che sorride. Nella sua solitudine, bontà e tutto quello che manifesta, dona un momento di trascurabile felicità a tutti.


Ore 13:00 - Una coppia, forse amici, forse amanti, siedono al tavolino di un bar. Inizialmente parlano tranquillamente; in seguito sembrano agitarsi, con la conversazione che viene accompagnata da frenetici movimenti delle braccia. Nessuno invade lo spazio dell'altro, ognuno gusta il proprio caffè.


Ore 13:45 - Le vie della città, durante l'ora di pranzo, sono vuote. La cosa non mi dispiace. Anche perchè posso godermi il luogo senza fare a strattonate coi passanti. Alcune biciclette sono lasciate alla men peggio a ridosso di un palo stradale. Una di queste, seguendo la traiettoria della ruota, invade il marciapiede. Per fortuna, ripeto, le strade sono vuote e la bici non crea problemi.


Ore 14:00 - Strano a dirsi ma nel bancomat vicino a Piazza Maggiore vi è la fila. A chiuderla una signora con la propria bicicletta. Potrebbe parcheggiarla nell'apposito spazio. Invece se la porta dietro, anche durante il prelievo.


14:05 - Gli addobbi natalizi riempiono la città. Quelli floreali una bicicletta. I fiori sono finti e sono stati attaccati lungo il manubrio e la forcella. La scelta è kitsch, tuttavia mi fa sorridere. 


14:30 - Via Saragozza, nella letteratura ha avuto uno stretto legame con la figura della bicicletta, basti pensare al libro "Jack Frusciante è uscito dal gruppo". La percorro tutta, attraversando i 666 portici. Una bici è parcheggiata fuori una scuola e dei ragazzi sono ancora lì davanti a gustarsi una pizza. Magari fra loro ci sono i nuovi Alex e Caterina, o forse continuano a vivere solo nel romanzo di Brizzi.

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