Abruzzo, Pacentro

Il paese di Pacentro è considerato fra i borghi più belli d'Italia e si trova a ridosso del Parco Nazionale della Majella. Vi si può accedere da tre strade, di cui due percorribili dalla vicina Sulmona, mentre la terza accessibile dalla località di Passo San Leonardo. 


La sua conformazione assume la forma di una Tau, e non tutto il paese è accessibile alle vetture. Infatti i vicoli sono troppo stretti e il traffico viene dirottato lungo il tratto cittadino della SS487, dal nome di Via Roma, che taglia il paese in due. Nella metà la piazza principale del paese, Piazza Umberto I. Su di essa si affaccia solo una chiesa, San Marco, e i primi caffè e negozi. Un arco sulla sinistra, dalla sezione stretta che con difficoltà permette anche il transito di una vettura, conduce sino a Piazza del Popolo. Nella mezzeria della via si può osservare la Chiesa di San Marcello Papa e i tanti palazzi gentilizi cinquecenteschi, fra cui quello del Comune. Arrivati in piazza è possibile ammirare la Chiesa di Santa Maria della Misericordia, costruita nel XVI Secolo. Possiede una facciata in pietra, suddivisa orizzontalmente in due parti, l'inferiore caratterizzata da tre portali, la superiore da una finestra con terminazione a timpano. Verticalmente dei pilastri incassati scandiscono la superficie, scomponendola in tre fasce. Il portale, con le due colonne che sorreggono una trabeazione barocca, è l'elemento di maggiore importanza e fattura. Così come il campanile retrostante.


La piazzetta fronteggiante è il cuore del paese. Viene riempita da una fontana circolare in pietra, fungente da rotatoria per le poche vetture che si addentrano all'interno del paese. Sulla sinistra della Chiesa troviamo Via del Colle che è la strada che conduce fino al Castello Caldora. A dire il vero le strade sono due: una prima prosegue nella parte sottostante la SS487, mentre la seconda, di maggior pregio, la si trova sull'immediata destra della via. Si entra nella parte antica del paese, attraversando stretti vicoli, archi, piccole recinzioni che espongono materiali di lavorazione di un tempo per arrivare infine alla base del Castello, sotto le imponenti mura che componevano i torrioni. Desta in cattive condizioni. Vuoi la negligenza nel restaurare il tutto, vuoi il terremoto del 2009, oggi è transennato, con parti completamente crollate e senza uno specifico percorso di visita. L'ingresso, che un tempo era a pagamento, viene lasciato aperto e il vecchio gabbiotto per la riscossione del denaro è in abbandono. La struttura conserva ancora le torri che nello skyline cittadino sono un punto di riferimento. 

 
Uscendo dal castello e spostandosi sulla SS487 si arriva in un punto panoramico, riconoscibile dalla presenza di giardini destinati al culto religioso: un primo osanna la figura della Madonna di Lourdes, mentre un secondo Sant'Antonio di Padova.
Tornando in Piazza Umberto I e proseguendo verso Via San Francesco si arriva verso un'altra chiesa, dotata di chiostro.


Sono tanti gli appuntamenti paesani che si susseguono durante l'anno: nel periodo primaverile le feste del patrono, della pasqua e anche di altre figure religiose legate al borgo. Ad agosto le sagre e una rievocazione storica. A settembre la famosa corsa degli zingari, dove per "zingaro" si intende scalzo e non nomade; la partenza avviene dalla roccia spaccata che è un enorme spuntone dipinto con i colori della bandiera italiana. Dopo lo start, annunciato dal triplice suono della campana, i partecipanti scendono sino al fiume Vella, per poi risalire in paese. Il paese è arrivato alla sua 563esima edizione. Infine sotto il periodo natalizio il borgo è trasformato in un presepe vivente.

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