Una giornata all’insegna della
sostenibilità e dell’ambiente, è stato il 2 Giugno adriatico. Per l’occasione è
stata organizzata una biciclettata che collegava, idealmente, gran parte della
costa abruzzese, in un percorso ciclabile ipotetico e incompleto. La
partecipazione è stata numerosa, vuoi perché il 2 Giugno è un giorno di riposo,
vuoi la temperatura estiva che il tempo ci ha riservato, vuoi la particolare
iniziativa alla portata di tutti. Anche io non ho perso l’occasione e ho
accettato l’invito.
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Locandina dell'evento |
Così ho cacciato dal garage la mia vecchia bicicletta degli anni novanta, una
mountain bike con cambio Shimano priva di ammortizzatori, con le gomme larghe
che a forza di essere usurate dalla strada sono diventate slim. Ho
ricontrollato solo la pressione delle gomme e mi sono affidato alla fortuna.
Naturalmente ho prestato attenzione all’abbigliamento, inserendo nella borsa un
cappello utile per evitare le insolazioni. E via verso la meta.
Gli starter sono stati due: un primo partiva da Francavilla al Mare, nel
chietino; un secondo da San Benedetto del Tronto, nell’ascolano. L’arrivo
comune è stata la città di Pineto, distante rispettivamente quaranta chilometri
e cinquanta chilometri dalle due partenze. Fortunatamente sono state previste
delle tappe intermedie, che permettevano ai partecipanti di sostare per
riprendere le forze. E da una di queste, Montesilvano, sono partito. Ad
attendere i ciclisti vi era un banchetto, allestito con bevande, caffè e dolci.
Al mio fianco un giornalista del Tg1 che si era appostato sul bordo della
strada per riprendere il passaggio del gruppo.
E alle 11:45, con un leggero ritardo, il gruppo è arrivato. Si sono fermati
tutti al banchetto per rifocillarsi. Alcuni possedevano delle magliette che
ricordano l’iniziativa, altri un palloncino attaccato al sellino. Non tutti si
muovevano con la bicicletta: in tanti avevano scelto i pattini.
Mi sono mischiato fra loro e la mia biciclettata ha avuto inizio.
Il tratto che va dalla Warner Village verso Silvi Marina è privo di una pista
ciclabile. Nei prossimi anni è stato previsto un ponte sul fiume Saline che
riserverà ai ciclisti uno spazio sicuro e immerso nella natura, tuttavia per il
momento siamo costretti a passare per la statale adriatica. Ci precedono i
vigili urbani, che chiudono il tratto stradale. Oltrepassiamo la rotatoria
fronteggiante l’Expo 2000 e voltiamo verso Silvi. Costeggiamo Silville, il
campo sportivo e ci immettiamo verso il lungomare. Il gruppo dei cicloamatori
resta compatto e si ingrandisce con gli aggregari che incontriamo lungo il
percorso. Dopo una ventina di minuti siamo in piazza e veniamo accolti da una
tavolata di alimenti. Ci sono pizzette, torte rustiche e frutta fresca. Nei
dieci minuti successivi alterniamo il pranzare alla musica, alla presentazione
di progetti e alla testimonianza di ciclisti. Quella che colpisce di più è la
storia del signor Mario, novantaseienne che crede nel progetto della
ciclovia adriatica. Probabilmente non
farà in tempo a vedere il progetto ultimato, ma la sua partecipazione fa
riflettere tutti.
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Silvi Marina |
Torniamo in sella, questa volta allungando il passo: il gruppo di San Benedetto
ha già raggiunto Pineto e sono in attesa del nostro arrivo. Terminata Silvi, ci
immettiamo all’interno della pineta, restando a contatto col mare. Sullo sfondo
si intravede Silvi Alta, riconoscibile per via delle sue arcate. Senza perder
tempo costeggiamo un tratto di strada utilizzata dai turisti per accedere alle
case estive in affitto e non solo, anche bungalow, carovane e camper. Accolgono
il nostro transito con curiosità: c’è chi saluta, chi applaude l’iniziativa,
chi sale sulla bicicletta e si unisce.
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Silvi Marina |
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Silvi Alta |
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Silvi Marina |
Al termine della pineta siamo in prossimità della Torre di Cerrano, famosa per
essere stata nel passato una torre di avvistamento contro i Saraceni e
utilizzata ultimamente come laboratorio biologico. Sulla destra la costante
presenza dell’Adriatico. A tal proposito c’è da ricordare che il mare Adriatico
prende nome dalla città abruzzese di Atri, lontana qualche chilometro dalla
costa. La spiaggia, con le dune e le erbe selvatiche, caratterizza la costa e
viene presa d’assalto dai bagnanti. Noi, invece proseguiamo a piedi, onde evitare
che il terreno di pietre possa rompere i copertoni delle biciclette. Ultimato
anche questo tratto, ne comincia un secondo all’interno della Pineta, che nel
giro di una decina di minuti ci conduce a Pineto.
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Pineto, Torre di Cerrano |
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Pineto, Torre di Cerrano |
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Pineto, vista dalla Torre di Cerrano |
Entrati in città ci dirigiamo verso gli impianti sportivi: è qui che è stato
allestito un piccolo palco di ritrovo. Il gruppo di San Benedetto, nel
frattempo, si è disperso per la Pineta, apposta per godersi il sole di fine
primavera. Io ne approfitto per un panino e invece di tornare indietro verso
casa, decido di proseguire in direzione Roseto.
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Pineto |
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Pineto, il traguardo |
Dalla stazione di Pineto proseguo verso nord, soffermandomi a scattare delle
fotografie alle bellezze della città. Per un tratto di circa tre chilometri
resto sulla strada, prestando la massima attenzione alle vetture. In seguito mi
sposto verso il lungomare, usufruendo della pista ciclabile. È forse una delle
più belle che possediamo in Abruzzo, non tanto per la pavimentazione o il
design urbano, bensì per la qualità del paesaggio, che si alterna fra distese
di sabbia bianca in un mare azzurro e aperta campagna. La curiosità risiede nel
fatto che la stessa campagna nasconde la statale sullo sfondo, immergendo il
visitatore in una dimensione del tutto naturale. Purtroppo la pista si
interrompe bruscamente e sono costretto a proseguire in un tratto di strada
fatto di piccole pietre. Procedo con cautela sino a quando la marcia diviene
impossibile. Intanto arrivo al fiume Vomano e mi accorgo che non esiste nessun
ponte pedonale che permetta di attraversarlo. Rientro verso la statale,
procedendo comunque in direzione Roseto. Dopo altri venti minuti sono in città
e ne approfitto per visitare il lungomare.
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Pineto, stazione ferroviaria |
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Pineto, Villa Comunale |
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Pineto |
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Scerne di Pineto |
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Scerne di Pineto |
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Scerne di Pineto |
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Scerne di Pineto |
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Scerne di Pineto |
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Roseto |
A una certa ora, torno indietro, ripercorrendo la stessa strada dell’andata. Mi
soffermo alla Torre di Cerrano, per assistere a un convegno promosso per la
salvaguardia dell’area.
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Pineto, sulla strada del ritorno |
Torno a casa, un po’ affaticato ma contento. Il prossimo anno farò di tutto per
tornarci!
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