Aneddoti e curiosità legati a Venezia: dal saluto "Ciao" fino al "Reggere il moccolo"

Venezia è una città in cui sono presenti infiniti aneddoti. Alcuni appartenenti alla storia, altri dimenticati. Qui sono nate espressioni che pronunciamo tutti i giorni.: dal "Ciao" al "Reggere il moccolo".



1. Il ghetto ebraico di Venezia è stato il primo al mondo e deve il nome dal getto della vicina fondiaria.


2. Le cinque campane di San Marco avevano diversi scopi: una avvisava le sentenze capitali in piazza; un'altra l'inizio e la fine dell'orario di lavoro; quindi l'inizio della sessione di lavoro per i senatori; la quarta avvisava i nobili di mettersi al trotto; l'ultima segnava il mezzogiorno.


3. Le torri campanarie di Venezia sono 84. Tre di queste sono vistosamente pendenti.


4. Si racconta che il Doge apprezzasse tanto la Torre dell'orologio da far acciecare gli artigiani che vi avevano lavorato, in modo che non avrebbero più potuto fare copie uguali.


5. Inizialmente si era scettici sulla possibilità di erigere il Ponte di Rialto con la pietra. Tantoché alcuni esclamarono: "il Ponte reggerà quando a me crescerà la terza gamba". Oppure: "se sarà realizzato mi darò fuoco". Ecco perchè oggi vi sono due statue con un uomo con tre gambe e una donna seduta sul braciere.


6. Nei pressi di Rialto troviamo la Statua del Gobbo. Nella colonna al suo fianco venivano esposti i nomi delle persone bandite dalla città.


7. A Venezia ci sono 417 Ponti di cui 72 privati. 57 sono in legno, 60 in ferro e 300 in pietra. L'ultimo a essere stato edificato è quello di Santiago Calatrava, nel 2007.


8. Il centro storico di Venezia conta quasi 60.000 abitanti. Nel passato si arrivò a un picco di 140.000 abitanti.


9. La Venezia notturna era pericolosa in quanto priva di illuminazione. Nacque la figura del "codega", cioè un uomo con un lume in mano che accompagnava le persone. Nacque qui l'espressione "reggere il moccolo". Nel 1887 arrivò la prima illuminazione artificiale.


10. Dal 1763 venne commercializzata una particolare polvere bianca profumata che aveva lo scopo di abbellire la pelle e le parrucche. Fu chiamata "cipria", in onore di Cipro, isola dominata da Venezia e che diede i natali alla Dea Venere.


11. Le piazze veneziane sono nominate "campi", in quanto un tempo ospitavano dei veri e propri orti. I campi davanti le chiese erano invece utilizzati come cimiteri.


12. Le tipiche osterie di Venezia prendono il nome di "bacari".


13. L'aperitivo veneziano si chiama Spritz (1/3 vino bianco, 1/3 acqua gassata, 1/3 liquore). Il termine deriva dal tedesco (dominazione austrungarica) spritzen, cioè "innaffiare".


14. La parola "ciao" deriva dal saluto veneziano "sciavo vostro" (schiavo vostro).


15. Nel passato esistevano due famiglie in contrasto: i Castellani e i Nicolotti. La loro rivalità si manifestava in appuntamenti periodici nominati "guerre dei pugni". Gli scontri erano veri e propri incontri di boxe. Ci si sfidava nell'uno contro uno, oppure in tutti contro tutti. Il luogo scelto erano i ponti. Molti finivano in acqua. Gli incontri furono banditi nei primi anni del 700.


16. Il cognome più diffuso a Venezia è Vianello, seguito da Scarpa. I nomi più utilizzati sono Marco, Niccolò e Jacopo.


17. La prima donna laureata al mondo era veneziana e si chiamava Elena Lucrezia Cornaro Piscopia. Correva l'anno 1678.


18. Calletta Varisco, con i suoi 53 cm, è il vicolo più stretto della città.


19. Da Santa Maria Formosa, verso Santa Marina, troviamo un ponte con parapetti del periodo austrungarico. Nel parapetto sono presenti le lettere W, V, E. Il messaggio è "Viva Vittorio Emanuele II".


20. Due abitazioni collegate da un arco, appartengono allo stesso proprietario.


21. A Venezia è severamente vietato andare in bicicletta e con i pattini. (Art.28 del regolamento di polizia urbana: "È inoltre vietata nei campi e nelle calli di Venezia la circolazione dei velocipedi, l'uso dei pattini a rotelle")


Articolo Scritto: Ottobre 2014.
Ultima Modifica: Aprile 2020.

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