Visitare le Križna Jama, le grotte naturali della Slovenia
In un soggiorno in Slovenia è consigliata una visita alle Križna Jama, le grotte naturali della Slovenia. Qui si avrà anche la possibiltà di navigare un lago sotterraneo, armati di un gommone e di torce.
La Slovenia è una terra in cui coesistono due mondi: uno superficiale,
fatto di vallate verdi e di alte montagne, uno in profondità che cela canyon e
grotte plasmate dalla natura. Ne vien fuori un paesaggio dal doppio aspetto, in
grado di riservare continue sorprese.
La conformazione geologica di questa nazione ha fatto sì che il
sottosuolo, soprattutto in quelle aree limitrofe al confine italiano, fosse
ricco di calcare. I fiumi sotterranei si sono fatti spazio fra le rocce,
logorando il paesaggio formando ampie grotte in continua evoluzione. Il
calcare, sceso dal soffitto, si è depositato a terra lentamente dando vita a
stalattiti (in alto) e stalagmiti (in basso).
Fra le tante grotte quelle di Postumia sono le più famose, tuttavia
hanno subito un forte intervento dell’uomo che in parte ne ha alterato l’aspetto
d’insieme. Per gli appassionati di grotte al naturale le Križna Jama sono le
più adatte e consigliate.
Per visitare le grotte di Križna Jama si deve giungere nelle vicinanze
del centro abitato di Bloška Polica, in un territorio diviso fra i comuni di Bloke,
Loško Polje e Cerkniško Polje. Si entra all’interno del bosco per poi fermarsi
in prossimità di un casotto in cui si affitteranno le guide e il kit necessario
per scendere nella grotta.
Non si hanno percorsi agevolati e a differenza delle Grotte di Postumia non ci sono piattaforme in cemento su cui camminare o binari su cui lasciarsi trasportare. Tutto è selvaggio e le condizioni comportano di osservare le norme di sicurezza al fine di non farsi del male o perdersi fra i cunicoli. Ogni visitatore riceverà un paio di stivali (di quelli verdi) per non bagnarsi al contatto con le acque del fiume sotterraneo, e una torcia per illuminare il percorso. Senza le luci ci si procederebbe nel buio più totale. A tal proposito è molto suggestivo quando le guide fanno spegnere le torce e l’impatto del buio, nella consapevolezza di essere sottoterra, fa venire i brividi.
Il numero dei visitatori annui è limitato. La motivazione è dovuta
alla salvaguardia del complesso e alla difficoltà di muoversi al suo interno.
Qui sono presenti qualcosa come 44 specie di forme di vita, un record (la quarta al mondo in questa speciale classifica). Al fine
di preservare l’habitat accedono un numero maggiore nel primo percorso, con una
durata di visita di circa un paio d’ore. I restanti due sono dedicati a un
target più esperto (soprattutto per chi ha degli interessi geologici) e
prevedono poche centinaia di posti l’anno. Il totale dei km di grotte è pari a
8,3. Tuttavia non è stato tutto esplorato: i passaggi stretti e i sifoni sotto
il livello delle acque rendono difficile la cosa. Qualcuno ha ipotizzato un
collegamento fra le Križna Jama e le grotte di Postumia, ma ci vorranno anni
per avere una certezza.
La prima esplorazione condotta qui fu documentata nel 1832 ma sulle
pareti sono presenti anche delle firme storiche riportate dai tanti visitatori
scesi in profondità, alcune risalenti – addirittura – al XVI secolo.
L’esplorazione completa (almeno fino ai punti accessibili) fu fatta solo nel 1926. In quegli anni non c’erano
grate a sbarrare l’ingresso delle grotte ed era facile imbattersi in orsi in
letargo. Sono ancora oggi visibili le tracce del loro passaggio: pietre
levigate, tracce organiche e scheletri. Una testa è conservata all’interno
della grotta, in un punto didattico.
Fra i tre percorsi di visita, partecipo a quello di un'ora, per lo più sulla parte asciutta delle grotte. Questa si snoda lungo il ramo principale e comprende una navigazione sul lago sotterraneo. La visita dura un'ora abbondante, il giro in barca una decina di minuti. Vi possono accedere - contemporaneamente - 60 persone per volta.
Dopo aver ricevuto l’imbracatura nel casotto si cammina per circa trenta secondi, prima di arrivare a ridosso della montagna. Qui viene aperta la grata in ferro e si entra in una prima anticamera della grotta. Si scende a un livello di circa quindici metri inferiore a quello della strada, aiutandosi con scale e passamani. La temperatura scende drasticamente e raggiunge gli 8 gradi costanti. Nel primo punto viene illustrata la storia delle grotte e la loro planimetria con i cunicoli esplorati. Successivamente si procede facendosi strada fra rocce levigate e acquitrini non profondi. A terra si trovano le tracce per restare nel sentiero di visita, mentre in superficie le pareti risultano piuttosto spoglie e con stalattiti molto piccole.
Dopo aver ricevuto l’imbracatura nel casotto si cammina per circa trenta secondi, prima di arrivare a ridosso della montagna. Qui viene aperta la grata in ferro e si entra in una prima anticamera della grotta. Si scende a un livello di circa quindici metri inferiore a quello della strada, aiutandosi con scale e passamani. La temperatura scende drasticamente e raggiunge gli 8 gradi costanti. Nel primo punto viene illustrata la storia delle grotte e la loro planimetria con i cunicoli esplorati. Successivamente si procede facendosi strada fra rocce levigate e acquitrini non profondi. A terra si trovano le tracce per restare nel sentiero di visita, mentre in superficie le pareti risultano piuttosto spoglie e con stalattiti molto piccole.
Il primo step della visita è un saliscendi che conduce a un punto
morto: nel senso che termina il sentiero e comincia il lago sotterraneo. Qui è
necessario procedere a bordo di un gommone, attraccato su un mini porto
interno. Si sale al di sopra e la guida, come un traghettatore, muove il remo a
seconda della direzione scelta. Nell’immaginario collettivo si potrebbe
associare questa scena alla descrizione che Dante fa di Caronte: siamo
sottoterra, c’è un “fiume infernale”, c’è un traghettatore. Si scherza, chiaro.
La visita continua guadando il lago e si arriva alla sponda opposta, tuttavia
senza scendere (da lì parte il secondo blocco di visita). Questa parte delle
grotte assume il nome di Calvario (Kalvaria) e si divide in due ulteriori
gallerie. La galleria di fango è molto difficile da intraprendere per via del
parter sdrucciolevole. Dall’altra parte una zona chiamata Montagna di Cristallo
(Kristalna Gora), situata al termine della Galleria Colorata. Le acque sono
cristalline e la luce sotto il gommone ne illumina il fondale, a tratti basso
ad altri molto profondo. Si ritorna indietro tornando al punto di attracco. Le
stesse acque continuano il loro percorso in un’area in cui è presente un sifone
molto profondo, particolarmente pericoloso per l’uomo.
A ritroso si riesce dalla grotta e si torna al casotto per recuperare
effetti personali e togliersi l’attrezzatura affittata. Nel parcheggio in mezzo
al bosco non sarà difficile trovare molte macchine parcheggiate. Appartengono ai
turisti “cacciatori”, venuti fin qui per fotografare gli orsi presenti. È un
appuntamento che coinvolge appassionati da tutto il circondario.
INFORMAZIONI GENERALI
Si consiglia la prenotazione. Senza di essa gli orari di visita sono:
- Da Aprile a Giugno, e nei sabati, domeniche e festivi: ore 15:00.
- Luglio e Agosto: ore 11:00 - 13:00 - 15:00 - 17:00.
- Settembre: ore 11:00 - 13:00 - 15:00.
Consigliato l'abbigliamento pesante.
DOVE PERNOTTARE
A pochi minuti dall'ingresso delle grotte, e dal bosco per l'avvistamento degli orsi, c'è un ostello molto particolare. Prende il nome di "Hostel 24 Bloke" ed è stato inserito all'interno di una scuola antica. È circondato dalla campagna ed è diviso su tre livelli. Al pian terreno si trova la cucina comune e un salotto, dotato di biliardo, biliardino, ping pong e tavolo comune in cui giocare. Ai piani superiori sono collocate le stanze. Ognuna è composta da un letto a una piazza e mezzo a castello. Inoltre ci sono bagni con docce. Fra i servizi offerti: wi-fi, lavanderia, cassette di sicurezza, cucina. Inoltre gli animali sono graditi (Pets Welcome).
Scritto: Agosto 2017
Ultima modifica: Aprile 2020
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