Il Volo dell′Angelo in Basilicata
Quella del Volo dell'Angelo non è un'esperienza come le altre. Immaginate di poter passare da un borgo a un altro semplicemente restando appesi a un cavo metallico. Quest'idea ha fatto sì che i borghi di Castelmezzano e di Pietrapertosa lanciasserò un modello turistico di grande rilievo. Una realtà non solo in Basilicata, ma anche in Italia.
Foto concessa da "Fotografo Volo dell'Angelo" |
Segnatevi questa frase: il Volo dell'Angelo è un'esperienza da fare almeno una volta nella vita. E chi lo ha fatto potrà testimoniarvi e consigliarvi il tutto. In questo articolo vi descriverò la parte oggettiva del volo, quella che accomuna tutti i partecipanti. La parte soggettiva è un qualcosa di molto personale, fatta di voglia di volare, di superare i propri limiti, di vedere tutto da un'angolazione differente. Ma anche di ansia e paura. Un mix di emozioni che arricchiranno quei due voli da un borgo all'altro.
Ho deciso di farlo anche io, in coppia, partendo da Castelmezzano verso Pietrapertosa e approfittandone per girare questo territorio immerso nelle Dolomiti Lucane. Due borghi, considerati fra i più belli esistenti, che vivono in una loro atmosfera e dimensione.
L'ESPERIENZA DEL VOLO DELL'ANGELO
Appena si arriva a Castelmezzano si noterà un chiosco in legno ai bordi della strada in cui si possono ricevere le informazioni turistiche, comprese quelle del volo dell’angelo. È posto nel punto di ingresso alla via principale del paese, laddove nel mese di agosto è presente la ZTL. Le prime indicazioni fornite obbligano ad andare a ritirare i biglietti per il Volo dell’Angelo (comprese le prenotazioni fatte online) direttamente nell’ufficio informativo, posto alla fine del paese, oltre il municipio. Questa posizione scomoda è in realtà un’occasione per visitare il borgo di Castelmezzano, fra i più belli d’Italia. Una volta arrivati si viene pesati e viene spiegata la prassi da seguire. Quindi viene fornito il biglietto con gli orari di rientro indicati. Si ritorna verso il chiosco in legno.
Il borgo di Castelmezzano |
Degli ausiliari del traffico coordinano il trasferimento con le navette. Una navetta può portare al massimo 8 persone e conduce fino a una piazza davanti a una chiesa, appena fuori dal borgo. Da qui inizia una via lastricata che risale per circa venti minuti di marcia. La si intraprende, e la si percorre, fino all’arrivo alla stazione di lancio. Lungo questo tragitto non ci sono bar o bagni ed è quindi consigliato comprare una bottiglietta d’acqua direttamente nel borgo. Il sentiero è irto e alterna una prima salita a una leggera discesa. Termina con una salita che porta alla sommità del colle da cui comincerà l’esperienza. Qui c’è un casotto utilizzato per la “vestizione”, che consiste nell’indossare l’imbracatura e il casco (a cui si può attaccare la GoPro). Si aspetta il proprio turno per lanciarsi nel vuoto.
La strada lastricata che risale fino al punto più alto di Castelmezzano |
Il punto più alto di Castelmezzano da cui comincia il Volo dell'angelo |
I pensieri prima del lancio sono infiniti. Vi confesso di non essere il ragazzo più coraggioso al mondo ma amo le sfide e il superare i miei limiti. Appena indossata l’imbracatura non mi sentivo pronto per il lancio e così ho cominciato a vedere il lato positivo: 1) la partenza è piuttosto lenta, 2) il volo dura poco più di un minuto, 3) tutto è collaudato alla perfezione. Detto ciò è normale avere paura prima del lancio, tuttavia è un pensiero momentaneo che si trasformerà in divertimento.
Così, arrivati al proprio turno, si sale sulla pedana di lancio e si viene agganciati al cavo metallico. Si viene fatti adagiare in posizione orizzontale con il corpo completamente teso e le mani – obbligatoriamente – posizionate all’indietro. Poco prima del lancio gli addetti pronunciano la solita frase “buon volo” e staccano il cavo di ancoraggio… comincia il volo dell’angelo da Castelmezzano a Pietrapertosa, sulla Linea Peschiere.
Io e Aurora durante il Volo dell'angelo |
La partenza è piuttosto lenta e più si scende verso l’altro versante e più si acquista velocità. Si arriva a 120 km/h col paesaggio sottostante che diviene sempre più vertiginoso e col vento che sbatte in faccia senza mai disturbare la respirazione. L’unico problema potrebbe essere causato dagli occhi: a queste velocità si rischia di lacrimare ed è per questo che si effettua il volo anche con gli occhiali da vista o quelli da sole. Non servono cordicelle in quanto il casco è stretto e tiene ferma la montatura. È in questi momenti che passano pensieri per la testa del tutto catastrofici: “oddio sto uscendo dall’imbracatura”, “mi sento che mi sto girando”, “ho paura di fermarmi nel mezzo della discesa”. In realtà i pensieri rimangono tali e vengono scacciati dall’arrivo a destinazione. Tutto termina in un portale di arrivo in cui si decelera di colpo fino a fermarsi. Si viene fatti scendere nella più completa sicurezza e si può continuare verso un altro casotto in legno.
L'arrivo dopo il Volo dell'angelo |
Qui si toglie l’imbracatura e si possono acquistare le fotografie del volo. Quattro immagini costano 8€ e vengono spedite direttamente via mail. Successivamente si risalgono le scalette e si attende la navetta ai bordi della strada. Sarà questa a condurre fino a Pietrapertosa, il borgo posto a oltre un chilometro di raggio da Castelmezzano.
Pietrapertosa. Non appena si arriva a Pietrapertosa non si ha una completa visione del borgo. L’unica immagine che si mostrerà davanti agli occhi è un bar che sembra essere uscito dalla roccia viva. La cosa anticipa il grande rapporto che intercorre fra gli abitanti, con le loro abitazioni, e la morfologia che disegna delle forme particolari levigate e fa delle Dolomiti Lucane delle sculture naturali di grande pregio. Tutto il paese poggia sulla nuda roccia e si mette in mostra lungo il pendio opposto alla vista di Castelmezzano, coperta da un blocco roccioso su cui venne costruito un castello già dal tempo dei romani. In questo contesto si articola un dedalo di vie strette che la dominazione saracena ha arricchito con architetture e monumenti. La stessa dominazione che viene ricordata sugli stipiti delle porte e sui nomi delle vie e dei quartieri. C’è anche una festa dedicata alla cultura araba, come se quel dominio sia stato il qualcosa in più che questo borgo meritava. C’è poi una via principale, presa d’assalto dagli abitanti locali – poco più di mille – e dai tanti turisti giunti fin qui grazie al Volo dell’Angelo.
Pietrapertosa, vista dal castello |
Il borgo di Pietrapertosa |
Il secondo lancio, che da Pietrapertosa riporta a Castelmezzano, è detta San Martino e si snoda su un dislivello di circa 120 metri. La velocità raggiunta nel punto di massima è di 110 km/h e l’intera distanza coperta è pari a 1,4 km. Per raggiungere il punto di lancio occorre spostarsi in direzione del castello, percorrendo la via principale del paese fino al punto in cui diverrà pedonale. Da qui si risale la stradina arrivando a un casotto in legno in cui si verrà imbracati con tutto il necessario. Una volta ricevuto l’occorrente si percorre una piccola stradina su roccia posta davanti al casotto che, in meno di un minuto, porterà alla piattaforma di lancio. La prassi di lancio è sempre la stessa.
A differenza della prima rotta, questa sembra assumere una velocità maggiore. L’effetto è dovuto alla vicinanza col terreno che ne aumenta la percezione e in alcuni casi anche la paura. Di colpo il terreno finisce e comincia lo strapiombo vertiginoso che si abbandonerà solo all’arrivo a Castelmezzano. Ed è proprio quest’ultimo ad arricchire l’immagine d’insieme del paesaggio: poco prima dell’arrivo lo si vede sulla destra, in tutta la sua bellezza. Ne esce fuori un quadro che come un drone ti fa vedere tutto da un’angolazione differente. Che ti mette le ali e per un attimo ti dà l’impressione di poter sorvolare qualsiasi cosa. Ma è un effetto che dura poco e che viene stoppato dall’arrivo – questa volta più forte – a destinazione.
Foto concessa da "Fotografo Volo dell'Angelo" |
Ancora un casotto, ancora un addetto a svestirti dall’imbracatura e una navetta a riportarti in paese, laddove tutto è cominciato, davanti a un chiosco in legno utilizzato come punto informativo. Questa volta si scende dalla navetta più felici e più forti, per aver trovato quel coraggio in più per affrontare il doppio volo. E non resta altro da fare che girare in pace il borgo di Castelmezzano, alla ricerca di un bar o di un ristorante per il pranzo.
ALTRE INFORMAZIONI UTILI
Prima di prenotare. Il volo non è consentito a tutti. L’età minima per partecipare in un volo singolo è di 16 anni, l’età massima non è riportata, tuttavia vi è un curioso record di un uomo di 91 anni. Se invece si va accompagnati da un genitore, in un volo in coppia, l’età minima è di 12 anni. Non bisogna avere un’altezza inferiore a 1,35 m. Se si vola in coppia non bisogna avere un peso complessivo di 150 kg e una differenza fra i due di 40 kg. Si può portare con se solo un piccolo zaino che verrà inserito all’interno dell’imbracatura: il consiglio è di portare uno a spalla e di inserivi il giusto indispensabile.
Come arrivare. Si percorre la Via Basentana (E847) che va da Sicignano degli Alburni verso Metaponto. Nessun cartello stradale avviserà dell’immediata uscita “Castelmezzano”, tranne il cartello posto al termine della rampa di decelerazione. Il rischio è quello di proseguire la marcia senza poter più svoltare. Bisogna seguire le indicazioni per lo svincolo "Albano Scalo" e successivamente procedere in direzione Castelmezzano. Dalla strada sono circa venti minuti di risalita.
Dove parcheggiare. Prima di arrivare in paese un ausiliare del traffico darà le indicazioni necessarie per poter parcheggiare. Visto che in paese non ci sono molti parcheggi, e inoltre un tratto è coperto da ZTL, è necessario spostarsi verso il campo sportivo, riconvertito appositamente. Si trova a un km dal paese e consente la sosta a centinaia di macchine. Il costo per quattro ore di sosta è di 5€, per tutta la giornata 8€. Se si eccede nel numero delle ore di sosta si può pagare la differenza successivamente. A collegare il parcheggio al centro di Castelmezzano ci sarà una navetta.
Dove mangiare. A Castelmezzano ci sono diversi bar e alcuni di questi offrono un servizio di ristorazione. Noi abbiamo pranzato in uno situato nei pressi del municipio e abbiamo pagato un panino fatto in casa, e farcito con tre ingredienti a scelta, 3€. Lo stesso bar ha una sala superiore utilizzata come trattoria, ma i prezzi aumentano. Ci sono anche un ristorante, una pizzeria e un forno nel caso in cui si sceglie di acquistare una focaccia. I prezzi in paese sono leggermente più bassi rispetto la media.
Scritto: Settembre 2017
Ultima modifica: Settembre 2017
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