Nel pomeriggio lasciamo Marcinelle e ci spostiamo in un paese nelle vicinanze di Charleroi: Thuin. Passiamo in luoghi ricchi di fascino, come il paese di Binche, famoso per l’omonimo carnevale, e la strada che ci porterà in paese, costeggiante i due fiumi Sambre e Biesmelle. Sulle loro sponde si stanno svolgendo scene di vita quotidiana, come la pesca e lo spostamento su piccole chiatte. La vita ha una velocità diversa, si respira la semplicità. Nei tanti villaggi di poche case, che si alternano ai piccoli pontili in legno, le persone sembrano appartenere a un’altra epoca e ad accomunarli a noi solo il ritrovo nell’unico pub ai bordi del fiume. La birra, in un modo o nell’altro, ci accomuna tutti. Non entriamo subito a Thuin: andiamo a visitare l’Abbazia di Aulne.
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Abbazia d'Aulne, piazzale |
Fuori dalla cancellata di ingresso ci attendono le due guide che operano nella località. Il sito è stagionalmente chiuso e può essere visitato solo da gruppi organizzati, giornalisti e infine invitati ai matrimoni che si tengono nella chiesa interna. Entriamo da una piccola cancellata e ci ritroviamo nel viale principale. Nell’immediata destra sono presenti delle costruzioni completamente distrutte o sventrate. Ne restano in piedi le sole mura perimetrali, mentre i solai e gli infissi sono andati perduti. Non sono visitabili, sarebbe pericoloso. Procediamo, fino a ritrovarci sulla piazza centrale del complesso, caratterizzato da una fontana ribassata dal terreno, priva dell’acqua. Ha una pianta quadrata con edifici lungo tre lati. Il primo sulla destra è distrutto ed è fiancheggiato da una palazzetto riconvertito a ristorante, per i soli matrimoni. Frontalmente la nuova chiesa, a spiccato andamento verticale, con facciata simmetrica e campanile retrostante. Sulla sinistra un palazzo gemello nasce nell’immediata vicinanza con l’Abbazia di Aulne. Ci poniamo davanti la sua facciata.
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Abbazia d'Aulne, vista dall'ingresso |
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Abbazia d'Aulne, facciat opposta all'Abbazia |
L’Abbazia di Aulne. Venne fondata nel VII secolo, secondo la leggenda da San Landelino, che qui vi fondò un monastero benedettino. Passò in mano di altri ordini religiosi, fra cui gli agostiniani e infine, dal 1147 ai cistercensi, che l’ampliarono e arricchirono. Venne distrutta dai Normanni, alla fine dell’800, per poi essere abbandonata e restaurata. Tuttavia, per gli ideali rivoluzionari francesi (non dimentichiamoci che parte del Belgio apparteneva alla Francia) venne incendiata nel 1794 e gran parte dell’edificio andò distrutto irrimediabilmente. Con esso collezioni artistiche e oltre 50.000 volumi rari e preziosi manoscritti. L’abbazia era suddivisa in tre navate, separate da pilastri, con terminazione a transetto. Al suo fianco sorgeva il chiostro, in parte restaurato con la manodopera dei carcerati. E alle spalle del complesso le tante aule accessorie, per le riunioni e per la mensa. Anche l’orto non esiste più, tuttavia si è conservata la distribuzione dei viali.
Entriamo nell’Abbazia, priva del tetto. Passeggiamo in quella che un tempo era la navata centrale. L’erba e il terriccio hanno sostituito il lastricato. Di quella pavimentazione restano visibili le tombe degli abati, posizionate nei pressi dell’abside. Usciamo fuori al chiostro, quasi irriconoscibile e passeggiamo fra gli spazi vicini al complesso. Non tutto è visitabile. Riusciamo nuovamente sul viale, per tornare alla macchina. Assieme alle guide ci spostiamo nella vicina Thuin, non all’interno del paese, bensì su un punto panoramico.
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Abbazia d'Aulne, ingresso |
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Abbazia d'Aulne, la navata principale |
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Abbazia d'Aulne, abside e transetto |
Thuin. Il paese è stato interamente costruito sulla roccia ed è famoso per i suoi giardini sospesi, distribuiti su grandi terrazze. La sua storia risale all’epoca dei romani e dei galli, tuttavia bisogna aspettare il 972 per veder posta la prima pietra della cinta muraria. Si trovò al centro di molte dispute, tanto da essere considerata una valida roccaforte di protezione e solo nel 1675 venne catturata dai francesi. In seguito vi arrivarono gli spagnoli e infine gli austriaci. L’indipendenza la si ottenne con quella del Belgio, nel 1830. La città alta possiede uno dei 32 Beffroi patrimoni mondiale dell’UNESCO, dalla quale si ammira una splendida vista sulla valle. Durante il periodo della lebbra, i terrazzamenti venivano utilizzati per separare la popolazione sana da quella malata. Le sole persone a poter uscire dalle porte sulle terrazze, erano le suore. Oggi vi sono installati percorsi didattici e turistici e di quelle piante conservate, molte sono da frutto.
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Thuin, vista d'insieme |
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Thuin, dettaglio del Beffroi |
Entriamo sulla piazza principale, al di sotto del Beffroi. Fa molto freddo e per questo ci chiudiamo all’interno di un pub. Ordiniamo la birra trappista locale, la Abbey d’Aulne (ADA), rigorosamente bionda. Ci viene servita con del formaggio speziato. Si respira la serenità del paese.
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Abbazia d'Aulne, la birrra trappista ADA |
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