Situato a pochi chilometri dalla città di
Dvůr Kralove nad Labem, il complesso di Kuks è un esempio di
architettura barocca, inserita fra quelli che sono i più bei monumenti della Repubblica Ceca. Non è fra i più pubblicizzati forse perché si trova nel nord-est della nazione, parte poco considerata fra le destinazioni turistiche. È posizionato al di sopra di una collina situata a un centinaio di metri dal
Fiume Elba, laddove è presente un piccolo centro abitato sorto assieme al complesso. Basta oltrepassare il ponte in legno e risalire fino all’ingresso. La sua costruzione è da far risalire alla fine del XVII secolo, quando per il volere del mecenate e proprietario -
il conte Františ Antonin Špork – si innalzò l’edificio al di sopra di una pozza d’acqua con proprietà curative. Gli artefici furono l’architetto Giovanni Battista Aliprandi, lo scultore Matyáš Bernard Braun e il pittore Petr Brandl, che plasmarono quello che nel XVIII secolo diverrà il
centro della vita sociale della nobiltà boema.
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Kuks, il prospetto principale |
In pianta ha una forma rettangolare, con un passaggio sul lato lungo rivolto al giardino. Quest’ultimo è geometrico ed è composto da una serie di quadrati con incroci trattati con piccole piazze circolari e quadrate. La facciata rispetta gli aspetti tipici delle architetture barocche: ha un
prospetto simmetrico, composto da un corpo centrale massiccio e con un trattamento differente rispetto al resto. Esso è articolato su più livelli e ha un
gioco di geometrie circolari e di stucchi sulla trabeazione. Prima delle due ali trasversali si hanno un doppio blocco di congiunzione trattato con decorazioni colore rosso. E infine ci sono le ali, suddivise in tre livelli.
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Kuks, dettaglio del prospetto |
All’interno c’è il
museo. Per accedervi occorre pagare un biglietto di ingresso. Non ci sono guide che parlano italiano e per questo motivo viene fornita una brochure in lingua con tutte le informazioni necessarie. Il giro comincia dalla
Pinacoteca degli Špork, dove sono raffigurati tutti i componenti di questa famiglia di origine tedesca, e prosegue in una grande camera in cui è presente il
plastico. Qui viene illustrato il complesso e la sua evoluzione storica, analizzando le varie fasi che hanno portato fino ai giorni nostri. Al suo fianco ci sono delle tele che mostrano le planimetrie dell’intera vallata, ricordanti – alla lontana – degli antichi piani regolatori. Si passa per un
corridoio che corre per tutto il lato lungo, un tempo utilizzato per il trasporto dei pazienti. Sulle sue pareti sono rappresentate immagini tipicamente barocche, con gli
scheletri – elementi di richiamo del periodo storico – a ricordare a tutti la possibilità della morte. Da una porta si accede al cortile esterno.
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Kuks, la sala del plastico |
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Kuks, il corridoio |
Le cose più interessanti del cortile sono
le statue realizzate da Bernard Braun. A prima riguarda una copia della Temperanza, appartenente al ciclo delle Virtù; la seconda è un Piccolo guerriero cristiano che ha delle sembianze che ricordano la fisionomia del conte Špork: è un chiaro richiamo allegorico al ruolo del conte che oltre ad aver combattuto la nobiltà, combatte anche contro la chiesa corrotta, facendo esaltare la sua purezza religiosa. Da qui si entra nel
giardino geometrico, in cui è situata una statua del Grande guerriero Cristiano: con la sua spada minacciava la residenza dei gesuiti situata nel vicino comune di Zirec.
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Kuks, vista dal giardino |
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Kuks, statua del Grande Guerriero Cristiano |
Dal giardino sii entra nel
Lapidario, una grande sala a navata unica in cui si trovano le statue originali dei
Vizi e delle Virtù, un tempo posizionate nelle immediate vicinanze del fiume. Le allegorie avevano lo scopo di ricordare agli ospiti delle terme, e dell’ospedale, l’eterna lotta fra il bene e il male. Ma anche l’autocritica sulla condotta di vita e la ricerca dell’anima pura cristiana: insomma tutte tematiche care al conte Špork. Le statue sono state scolpite utilizzando una pietra locale, risalente alle cave di
arenaria, che assumono un colore molto scuro, un tempo alleggerito con tonalità cangianti. Tutte queste caratteristiche fanno sì che quella di Kuks sia una galleria unica nel suo genere, in tutto il mondo.
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Kuks, il Lapidario |
Il giro continua nella
Cappella Laterale della Santa Croce, un tempo utilizzata come oratorio per i novizi dell’ospedale. L’arredo è originale e consta di una scultura lignea tardo barocca, di sei reliquiari rococò, di una vetrinetta con scultura di San Floriano, di quadri della Via Crucis e infine di un presepe fra i più grandi dell’Europa centrale. Da qui si accede alla
Chiesa della Santissima Trinità, costruita con mattoni di pietra arenaria non intonacata, fra il 1707 e il 1715. Ha una pianta ottagonale di 25 m sormontata da una cupola e viene utilizzata per piccoli concerti lirici a cui partecipano i visitatori.
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Kuks, la Chiesa della Santissima Trinità |
L’ultima sala che viene mostrata è quella della
farmacia. La sua fondazione risale al 1743 e si chiamava “Al Melograno”, secondo quello che era il simbolo del Fatebenefratelli, ed è
la seconda barocca più antica dell’Europa centrale. Gli arredi sono originali e negli armadi sono presenti degli ovali con i ritratti di medici e farmacisti. Sulle scaffalature si trovano ampolle in vetro, ceramica e porcellana. Quelle rosse sono le più preziose e furono realizzate con l’utilizzo di legno di tiglio imbevuto in sangue di toro. Infine c’è il tavolo del farmacista con la bilancia.
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Kuks, la farmacia |
Il giro del complesso termina nel cortile della facciata principale. Qui ci si può fermare per prendersi un caffè o una birra al vicino bar. Inoltre Kuks è una tappa del
Sentiero dell’Elba, che conduce fino a Decin, al confine con la Germania.
Maggiori informazioni sul Sentiero dell'Elba? Clicca per leggere l'articolo.
Scritto: Settembre 2017
Ultima modifica: Settembre 2017
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Kuks, vista del prospetto interno al cortile |
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Kuks, vista dall'ingresso principale |
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