"Con i piedi ben piantati sulle nuvole", il libro di viaggio di Andrea Scanzi

Nel tardo pomeriggio di giovedì 7 giugno, sono stato invitato dalla casa editrice Rizzoli per partecipare alla presentazione dell'ultimo libro di Andrea Scanzi: "Con i piedi ben piantati sulle nuvole". Durante l'incontro ho avuto modo di interagire con l'autore: disponibile e cordiale.

andrea scanzi ultimo libro


“In motocicletta le cose assumono un aspetto completamente diverso. In macchina sei sempre in un abitacolo; ci sei abituato e non ti rendi conto che tutto quello che vedi da quel finestrino non è che una dose supplementare di TV. Sei un osservatore passivo e il paesaggio ti scorre accanto noiosissimo dentro una cornice. In moto la cornice non c’è più. Hai un contatto completo con ogni cosa”. Tutte le volte che leggo questa frase di Pirsig penso alla stessa cosa: prima o poi comprerò una moto. Un acquisto del genere non ha età e mi accorgerò che il tempo sarà passato solo quando dirò “ho buttato 10 anni, dovevo prenderla prima”. 

Quest’ultima frase non è mia. È un’esclamazione di Andrea Scanzi. Seduto su quell’autobus verde, che mi avrebbe riportato a casa, aprivo l’ultimo libro di questo autore. Provavo a sottrarre esperienze di viaggio. Spunti. Appunti. Tutto ciò che avrebbe potuto avere una propria orbita nella mia sfera del “viaggiare”. 
Ho messo le cuffiette, collegandole a un vecchio lettore Apple: non perché io sia un nostalgico. Ma perché siamo abituati ad avere tutto in un solo oggetto: che sia una rubrica telefonica, un album fotografico o un app di musica. In questo modo si perde il fascino di una foto istantanea appesa sulla mensola o quella di una playlist con le stesse canzoni, che prima o poi aggiornerai. Ho messo su i Pink Floyd. Psichedelici. Perfetti per far da colonna sonora a quel paesaggio fuori dal finestrino che corre veloce. Che se lo guardi con distrazione ti sembra una striscia bianca continua. Un assemblaggio impazzito, figlio di una tela futurista. 
E alla fine ho aperto il libro di Scanzi, in una pagina casuale. La numero 173, perché un libro deve colpirti anche da una frase gettata in una pagina “non protagonista”. E chi trovo in quella pagina? Roger Waters. Cazzo! Sto leggendo questo pezzo mentre i Pink Floyd sono in concerto nelle mie orecchie! Forse è il libro giusto.

Il libro prende il nome dalla rielaborazione di un aforisma di Ennio Flaiano, contenuto nel Diario degli Errori: “Con i piedi ben piantati sulle nuvole”. Fu questa la frase con cui il giornalista e sceneggiatore pescarese amava identificare il sognatore. Le nuvole sono come delle isole in un mare di qualunquismo e sopra di esse vivono e lavorano le persone che credono nel presente. Che trovano una chiave di lettura differente, figlia della positività. Coraggiosi, resistenti, resilienti. 
Col suo libro, Andrea Scanzi va alla loro ricerca e lo fa attraverso un viaggio in moto lungo la penisola italiana. Come un Marco Polo calviniano, racconta di luoghi il più delle volte sconosciuti, non turistici. Il lettore di conseguenza assume il ruolo del Kublai Khan ne “Le Città Invisibili” e si appassiona alle storie. Si trova a sorvolare quelle nuvole, viaggiando assieme al narratore in sella a una moto magica. E sulle stesse scopre le storie dei personaggi incontrati: sono forse loro i veri protagonisti del libro? Probabilmente sì e hanno la capacità di rendere quelle pagine più vive, vicine al lettore. 
Le loro sono storie comuni e senza rendercene conto tendiamo ad associare il volto di questi personaggi reali a quelli di persone che conosciamo. Così il benzinaio notturno che l’autore incontra lungo l’A14 assume le sembianze del benzinaio che ci fa il pieno; il ragazzo di Cosenza che crede nel recupero del centro storico assume i connotati di un amico impegnato nel sociale. Poesia. Logica. Potere della narrazione. 
Più si arriva verso il finale e più si assume la consapevolezza che in un viaggio non contano i luoghi, ma le storie. Basta farsi trovare dalle stesse. Essere pronti ad accettarle. Non ignorarle.

A far da collante ci sono i dettagli e gli aneddoti. I consigli e gli appunti di viaggio. Ma anche quelle dediche che Andrea Scanzi si sente in dovere di fare: a personaggi minori finiti sulle cronache, o a personaggi più famosi quali Roger Waters (più precisamente al padre, Eric Fletcher Waters, morto in guerra durante lo Sbarco di Anzio), Pier Paolo Pasolini, Marco Pantani. Il tutto con l’immancabile presenza del vino: l’arte dell’uomo. 
Come un giro di pista in moto, tutto si conclude laddove era iniziato: dal punto di partenza. Dalla città di Arezzo, centro di gravità permanente dell’autore. Luogo in cui nacque, in cui tutto si sintetizza. Madeleine de Proust.

Finisco di leggere il libro quando i Pink Floyd sono già scesi dal palco della mia testa. L’album Meddle si è concluso con Echoes: 23 minuti di musica d’autore che mi hanno accompagnato per tutta la terza parte del libro. 
Torno ad ascoltare i suoni nel bus. Ad accorgermi del paesaggio fuori dal finestrino. A sentire la presenza di una signora seduta al mio fianco. Ho voglia di seguire gli insegnamenti del libro: di fermarmi alla prima sosta e vivere il luogo con lentezza. Con quella capacità di ascoltare il prossimo che alle volte dimentichiamo. 
Chiudo il libro e l’immagine di copertina torna in superficie. Attira lo sguardo della signora seduta al mio fianco. “Stimo molto Andrea Scanzi, deve essere un libro molto interessante”. 
Parlo con lei e scopro la sua storia. Prende l’autobus verde una volta al mese, per andare a trovare la figlia fuorisede. Dopo essere entrato nella sua storia prendo il libro e glielo passo. “Lo consideri un mio regalo”. Lei rifiuta. “Glielo regalo, la accompagnerà al prossimo viaggio verso sua figlia”. E nell’incredulità lei accetta. 
Quel libro di Andrea Scanzi, “Con i piedi ben piantati sulle nuvole”, in un modo o nell’altro continuerà il suo viaggio e darà consigli utili a tutte le altre persone che lo leggeranno.
Ripenso alle frasi dell’autore. Ai luoghi narrati. Alla missione. Sorrido riaccendo il vecchio lettore Apple: scelgo il duo Gaber – Jannacci, mentre aspetto il tramonto. 
Il cielo si tinge d’arancione, il cartello segna l’ingresso in Abruzzo e io mi sento più leggero. 


INFORMAZIONI SUL LIBRO

Titolo: "Con i piedi ben piantati sulle nuvole"
Autore: Andrea Scanzi
Editore: Rizzoli
Anno: 2018
Pagine: 190
Data di uscita: 05/06/2018


FRASI DA APPUNTARE

"A volte viaggiamo per scoprire qualcosa di nuovo e altre volte perché abbiamo solo bisogno di protezione."
" [...] giurai a me stesso di ricordarmi la mia fortuna, e al contempo l’esigenza di non smarrire mai le antenne sul mondo. Quelle che ti fanno sentire tutto il dolore, e dunque forse la bellezza, del mondo."
"Per mangiare c'è sempre tempo, per viaggiare il tempo non è mai abbastanza."
"Un riparo dalla tempesta. Che è quel che cerchiamo viaggiando. Un riparo. Dalla tempesta e da noi stessi."


INFORMAZIONI SULL'AUTORE

"La rockstar del giornalismo". Nato nel 1974 ad Arezzo, Andrea Scanzi è un giornalista, saggista e opinionista. Ha lavorato e collaborato alla stesura 19 libri, che vanno dalla musica allo sport, dalla politica al viaggio. Si è laureato in lettere moderne a Siena, con una tesi sui cantautori. È direttore artistico del Premio Pigro, dedicato a Ivan Graziani, giurato al Club Tenco e giurato esperto nell'ultima edizione del Festival di Sanremo (2018) condotta da Claudio Baglioni. È ospite fisso in molti programmi televisivi. 

Articolo Scritto: Giugno 2018.
Ultima Modifica: Giugno 2018.

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