Visitare la Casa Natale di Bob Marley in Jamaica

Situata nella località di Nine Mile, la Casa Natale di Bob Marley è una delle principali attrazioni della Jamaica. L'artista visse qui i suoi primi anni di vita, in una casa dalle modeste dimensioni che racchiude al suo interno il suo mondo. Andiamola a vedere.



Jamaica. Sono tante le definizioni date a questa bellissima isola dei Caraibi. I primi coloni la chiamarono Kaymaka, “Isola di Primavera”. Cristoforo Colombo la definì “La più bella isola che occhio umano abbia mai visto”. Io invece vorrei partire dai colori della sua bandiera e dal loro motto: racchiudono in breve la storia di questa terra e del suo popolo.

“One of many, One people”: ricorda le tante etnie arrivate nell’isola, dalla cui mescolanza discendono i Jamaicani di oggi.

I colori della sua bandiera sono:
Nero, schiavitù
Verde, ricchezza della terra
Giallo, sole che splende sulla terra come promessa di speranza.

Ed è proprio pensando alla sua storia che viene spontaneo identificare la Jamaica con la figura di chi l’ha resa celebre: Bob Marley. 




VISITARE LA CASA DI BOB MARLEY

Una della cose da fare, se si decide di visitare questa bellissima isola, è fare una visita guidata alla casa del grande artista. Diffidate da chi vi dirà che non ne vale la pena... sarebbe come andare a Roma e non visitare il Colosseo. O a Milano e non vedere il Duomo. Bene, qui è lo stesso. Non si può visitare la Jamaica senza dare un saluto a Bob. E non sto parlando del Museo di Kingston – il Bob Marley Museum -, ma della sua casa natale, in cui è conservato il suo mausoleo. 



Nine Miles è un villaggio che fa parte della parrocchia di Saint Anne, ad una sessantina di km da Ocho Rios, verso l’interno dell’isola. È proprio qui che Bob nacque il 6 Febbraio del 1945. La strada per arrivare non è delle migliori: curve e tratti sterrati e desolati si apriranno davanti a voi, tanto da farvi esclamare “ma dove siamo finiti?” Ma poi finalmente si arriva... e inizia il bello! Giovani che vi vengono incontro, chiedendo pochi spicci, le “guide” del mausoleo che con la scusa di farvi attendere l’uscita di altri gruppi di turisti, vi portano in un bar...e sorpresa! Torta alla marjuana, spinelli, e tanto altro a base di cannabis. È divertente come nell’imbarazzo iniziale, fra i turisti, il primo che compra questi prodotti da il via a tutti gli altri. Del resto si è in Jamaica: Ya Mon! 



Viene assegnata una guida (e che guida!). Il tour comincia da un secondo bar, situato all’interno della struttura adiacente la casa natale dell’artista. Qui viene offerto il loro tipico rum, con tanto di bicchierino in omaggio (dopo aver pagato 1000 dollari jamaicani, circa 10€). La visita vera e propria inizia dalla sala dei cimeli, dove si trovano i dischi di platino, le foto e le copertine dei suoi dischi. Da qui si passa per la casa dei genitori, con molte foto di famiglia. Il tutto viene raccontato al meglio dalla guida, che intrattiene in un modo particolare: mescolando la storia di Bob a canzoni intonate: basta una parola, un riferimento, e subito parte un “Don’t worry be happy” o un “I wanna be Iron like a Lion in Zion...” 



Prima di arrivare nel cuore del luogo, in attesa che un altro gruppo finisca la sua visita, fanno accomodare in uno spazio che divide la sua casa dal mausoleo. Qui parte un concerto dove le canzoni di Bob Marley vengono intonate da una band il cui cantante è proprio la guida. Dopo questa piacevole attesa si varca un cancello e ci si ritrova nella piccolissima casa dove Bob Marley nacque e visse fino all’età di 13 anni. Quella che ci si ritrova davanti è una stanza, con un piccolo ingresso e una cameretta da letto, con tanto di poster e comodino. Alle spalle di questa casetta troviamo i mausolei: per entrarvi è obbligatorio togliere le scarpe. Nel mausoleo di sinistra riposa la madre di Bob Marley, tale Cedella Booker. Superato questo ecco quello dell’artista. Non si possono fare foto e bisogna mantenere il massimo silenzio. Nel frattempo che la guida spiega vengono fatti notare tutti i simboli legati al rastafarianesimo, come la bandiera etiope con il leone. 



Usciti dal mausoleo viene fatta notare una piccola roccia, anch’essa colorata in verde, giallo e rosso: è la “Rock Pillow”, letteralmente “Cuscino di roccia”. La legenda narra che qui il cantante, poggiasse la testa in cerca di ispirazione. Ed è facile immaginarselo lì sdraiato, con uno spinello, a guardare le stesse, a immaginare le frasi e le parole dei suoi testi. L’emozione, a questo punto, è grande. Ci si sente vicini a quella realtà, a quell’artista che con la sua musica ha cercato di combattere l’oppressione politica razziale, invitando all’unificazione dei popoli di colore, con lo scopo di raggiungere la libertà e l’uguaglianza. E nonostante la sua vita sia stata lontana da questo posto, e nonostante si dica che il suo corpo non sia sepolto li, tutto ci parla di lui e di quello che nella sua breve vita ha cercato di fare per il suo popolo. E soprattutto ci si sente un po' parte del loro mondo, delle loro usanze e delle loro credenze, e così per qualche ora ci si sente coinvolti nella loro leggerezza e allegria.


COME ARRIVARE ALLA CASA NATALE DI BOB MARLEY

Per visitare la Casa Natale di Bob Marley consiglio di scegliere un tour organizzato, magari direttamente dalla capitale Kingston o da luoghi turistici come Montego Bay. Tuttavia per chi sceglierà di proseguire in macchina dovrà prendere la strada A1, la più importante del paese. Da sud fino alla località di Golden Groove, per poi procedere verso Claremont, Alderton, fino ad arrivare a Nine Mile. Da nord fino a Discovery Bay, scendendo verso Browns Town e Alexandria.


COSA VEDERE NELLE VICINANZE

A un'ora e mezzo di distanza sono raggiungibili sia la capitale Kingston, sia la località di Ocho Rios. Sempre a un'ora si arriva nella località di Discovery Bay, in cui si possono visitare le grotte più importanti della nazione, una su tutte le Green Grotto Caves. A due ore di distanza si trova la località balnerare di Montigo Bay, una delle mete più amate dai turisti per le sue acque cristalline caraibiche, che offrono panorami da cartolina. 


Articolo Scritto: Luglio 2019, da Aurora Ruscetta.
Ultima Modifica: Luglio 2019.

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