Visitare i luoghi di Terzani a Orsigna: il sentiero e l'Albero con gli Occhi

Al confine fra la Toscana e l’Emilia Romagna, in una piccola frazione del pistoiese, il giornalista Tiziano Terzani visse gli ultimi giorni della sua vita. Si ritirò qui, attendendo la sua morte, dopo aver vissuto anni come corrispondente in Asia. E forse ancora oggi è a Orsigna: come spirito, come cenere.

Sentiero Terzani Orsigna
Bandiere di preghiera tibetane appese sull'Albero con gli Occhi


Uno dei libri più belli da leggere è “La fine è il mio inizio”, un libro che ripercorre la vita del giornalista Tiziano Terzani in un dialogo fra lui e suo figlio Folco. Il libro è un susseguirsi di aneddoti e insegnamenti che non sono rivolti soltanto da padre in figlio: ma da persona all’umanità. Terzani è stato un saggio: l’ultimo saggio spirituale che l’Italia ha avuto. Eppure la sua vita è stata un viaggio. Un crescendo di emozioni che lo ha portato a vivere intensamente, riuscendo a scoprire culture, riuscendo a scoprire se stesso.

Terzani era una persona libera. Lontana da influenze esterne, lontano da quella cultura occidentale da cui si era disintossicato. Vicino alla gente comune, vicino a quella natura che tanto aveva ricercato nella sua vita. Una vita che da Firenze lo portò sin da piccolo in questa sperduta località di nome Orsigna. In cerca di aria pulita da respirare, secondo prescrizioni mediche. Poi la maturità e i lavori prima di diventare giornalista. Prima dell’Asia e di pubblicazioni continue.

Il suo è un caso: una persona che è famosa più dopo la morte che in vita. Con la sua filosofia è riuscito a essere di attualità nella nostra società. A diventare una guida per le nuove generazioni. E in molti vogliono ripercorrere le sue orme. Magari seguendo gli itinerari asiatici, in particolar modo quella Turtle House in Thailandia. Ma per chi vuole ricercarlo senza uscire dai confini nazionali allora deve andare a Orsigna: in quei boschi in cui il giornalista trascorse gli ultimi giorni della sua vita. Un’indiscrezione ci dice che le sue ceneri siano state sparse qui, in un luogo segreto. E solo una persona, un suo amico d’infanzia, è a conoscenza di quale sia quel luogo.


Albero con gli Occhi
L'Albero con gli Occhi



IL TREKKING PER ARRIVARE ALL’ALBERO CON GLI OCCHI
Dal parcheggio di Case Cucciani comincia il percorso. Qui si trova un cartello in legno su cui è riportata una canta:

“Valle natia. Non vi riconosco non assomigli a quando ero bambino la foresta dei prati ha preso il posto ma non vi è più farfalla né uccellino nei miei ricordi vedo questa valle rattoppata da campi seminati
Miriadi di fiori con farfalle giovani e ragazzine per i prati... Qua e là ovili, punti di ritrovo sia delle genti come degli armenti Un dire vecchio appariva nuovo rinsaldava la pace tra le genti... Lungo il torrente, i broccioli, le trote ombreggiavano fino alle sorgenti bottacci e gore mai furono vuote. L'uomo che dice bella questa valle non valuta cos'era nel passato. Abbandonando greggi, prati e calle le radici di vita si è tagliato.”


Sentiero Terzani Orsigna
Cartello nei pressi del parcheggio di Case Cucciani
 
Il cartello anticipa quella che è l’identità del luogo: un connubio fra natura, spiritualità e racconto. Lo si lascia alle spalle e si prosegue in quell’agglomerato di case che dà il nome al luogo. Queste sembrano di recente fattura e nascondono abitazioni più antiche alle loro spalle. Si deve necessariamente passare nello spiazzo antistante, con quella sensazione di invasione di proprietà privata. Ma in realtà è un luogo aperto ai passanti.


Sentiero Terzani Orsigna
Il complesso di Case Cucciani


Seguendo le indicazioni si arriva all’inizio del sentiero, riconoscibile da quel tunnel naturale che si apre nel bosco. Al fianco si troveranno alcuni bastoni utilizzati dagli escursionisti, abbandonati per i successivi viandanti. La maggior parte di questi viene lasciato direttamente a ridosso dell’albero con gli occhi. Si entra così nel bosco e si cammina su un terreno argilloso, a tratti fangoso. Ma molto semplice da intraprendere. Una leggera salita e dopo 15 minuti, sulla sinistra, il cartello “Alberto con gli occhi” segnalerà l’arrivo.


Sentiero Terzani Orsigna
Il complesso di Case Cucciani


Per vederlo occorre farsi largo fra i rametti del cespuglio. Ci si ritroverà in una radura con un grande faggio al centro, rivolto verso il panorama. Su di esso lo stesso Tiziano Terzani mise degli occhi finti, secondo una tradizione asiatica. Attorno all’albero ci si siede in semicerchio non solo per rilassarsi ma anche per ricercare quell’energia spirituale a cui Terzani ci ha abituati. Sull’albero ognuno lascia dei cimeli: oggetti, bandierine, bastoni e fotografie. Ma anche scarpe.

Il tour terminerebbe qui. Eppure consiglio di continuare lungo il sentiero e di fermarsi nella natura. Magari per un piacevole pranzo seduti sugli alberi caduti, oppure per trovare nuovi punti panoramici che si affaccino sulla valle. Ma attenzione: alcuni sentieri non rientrano nella competenza del CAI e pertanto non risultano tracciati con la classica bicromia bianco-rossa.

Tempistiche: 30 minuti a/r.


L’ALBERO CON GLI OCCHI: COME NASCE QUESTO SIMBOLO

Nel documentario dedicato agli ultimi mesi di vita di Tiziano Terzani, denominato “Anam, il senzanome”, il giornalista spiega come sia nata l’idea di mettere due occhi a un albero. Secondo lui la nostra società si sente libera di tagliare un albero, in quanto lo vede come una creatura inanimata. Ma nel momento in cui ad esso vengono messi degli occhi, allora l’albero assume un aspetto più umano che ci colpisce. Questo insegnamento fu la grande eredità che Terzani lasciò a suo nipote. E oggi quell’insegnamento è divenuto un messaggio all’intera umanità.


Albero con gli occhi terzani
L'Albero con gli Occhi



LA CASA DI TIZIANO TERZANI A ORSIGNA

500 metri prima del sentiero che conduce all’albero con gli occhi si trova un’abitazione denominata Casa Contadino. La stessa appartiene ancora alla famiglia Terzani. Tuttavia c’è da fare una precisazione: è una proprietà privata e il rispetto per chi ci abita è fondamentale. Il figlio di Tiziano Terzani, Folco, si è più volte lamentato per intrusioni di curiosi.


COME ARRIVARE A ORSIGNA

La frazione di Orsigna, che è la più lontana dal suo capoluogo Pistoia, si trova al confine fra la Toscana e l’Emilia Romagna. La si raggiunge seguendo la SP632, direttamente collegata alla Porrettana (SS64) che collega Bologna a Pistoia. Per arrivarci occorre svoltare in quella che è la Via dell’Orsigna, accessibile dalla frazione di Pracchia, a seguito di una scomoda curva a gomito. Da lì la strada risale, attraversa la piccola Orsigna e dopo una serie di curve a gomito porta a destinazione.

Per impostare il maps occorre digitare “Parcheggio Case Cucciani”. Qui ci sarà un piccolo parcheggio in cui entrano una decina di automobili.


COSA VEDERE NELLE VICINANZE DI ORSIGNA

Dalla Valle dell’Orsigna partono alcuni sentieri. Permettono di raggiungere località come Il Passo del Termine, a 2335 m) o il versante orientale del Monte Gennaio. Da quest’ultimo si può giungere fino al Passo del Cancellino e quindi al Lago Scaffaiolo e al Corno alle Scale.


Albero con gli Occhi
L'Albero con gli Occhi



CONSIGLI

La strada per arrivare fino all’inizio del sentiero non è delle migliori. È molto stretta, scomoda nel momento in cui due macchine si incontrino in senso opposto. Attenzione ai parcheggi: ce ne sono pochi. Nel bosco ci sono alcuni casotti dei cacciatori: meglio non entrarvi o non passarvi davanti, onde essere scambiati per animali.

Per approfondire consiglio di leggere il libro “La fine è il mio inizio” e di vedere l’omonimo film. Inoltre importante il documentario “Anam, il senzanome”.


Articolo scritto: Novembre 2020.
Ultima modifica: Novembre 2020.

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