La Madonna del Faggio: un gioiello dell'Appennino Bolognese

Il Santuario della Madonna del Faggio è un luogo magico. È completamente immerso nella natura e lo si può raggiungere con un trekking di 15 minuti. Fu qui che la Madonna apparve a un pastorello.

Madonna del Faggio
Madonna del Faggio



Sembra di essere all’interno di un racconto di magia, come nelle ambientazioni di Tolkien. Eppure questo luogo esiste e non è figlio di una scenografia. È comunque un esempio di come la mano dell’uomo non sempre distrugga la natura: ma alle volte riesca a valorizzarla, con una sua opera materiale. Il Santuario della Madonna del Faggio è fra questi luoghi e riesce a mettere insieme quel connubio che rende tutto speciale.

Per l’appunto magico. Un connubio che nasce dalla natura e attraversa la fede, fino ad abbracciare l’architettura e l’arte. Ne vien fuori un puzzle in cui tutto si incastra alla perfezione delineando un disegno che colpisce chi lo osserva. Se poi per raggiungere quel sito occorre camminare fra i boschi, allora tutto diviene speciale.


Madonna del Faggio


IL TREKKING PER ARRIVARE AL SANTUARIO DELLA MADONNA DEL FAGGIO

Una volta parcheggiata la macchina occorre spostarsi verso la barra in ferro che segna l’inizio del sentiero. Al fianco della stessa ci sarà un casotto tecnico. Il sentiero è molto semplice, adatto a tutti. È interamente ricoperto dall’ombra degli alberi e si inoltra nel fitto bosco. Dapprima in leggera salita, quindi in discesa Fino all’arrivo al Santuario della Madonna del Faggio. Santuario che viene anticipato da un ponticello in pietra che permette di oltrepassare il Rio Scorticato in Vallimenga.

La visione del Santuario all’interno del contesto naturale è un qualcosa che colpisce. Possiede un portico sulla facciata principale e sui fianchi sinistro e destro, oltre a un piccolo campanile. Indipendente dalla costruzione c’è una fontana costruita nel 1789, recentemente ristrutturata. Il tutto viene valorizzato dal rio che scorre al fianco del santuario, separato dallo stesso da un basso muretto.


Madonna del Faggio
Madonna del Faggio


Ma è alle spalle del Santuario che si può visitare un luogo speciale: quello dove apparve la Madonna. Un fatto storico risalente al 1672 quando la Vergine fu vista da un pastorello sopra un faggio. D’allora questo luogo fu meta di pellegrinaggio e la costruzione del Santuario fu la giusta conseguenza di un evento così importante. Di quel faggio resta visibile il solo fusto tagliato, posto all’interno di un’edicola di fortuna situata a 250 metri dalla chiesa. In questo punto del bosco è piacevole fermarsi per sentire i suoni della natura.

Ma in quale momento dell’anno vale la pena visitare questo luogo? Sicuramente durante il fenomeno del foliage, ossia quel periodo autunnale che dura circa una settimana in cui le foglie degli alberi cambiano tonalità fino a cadere a terra.

Tempistiche: 30 minuti a/r.


Madonna del Faggio
Madonna del Faggio, il punto dove apparve la Madonna


COME ARRIVARE AL SANTUARIO DELLA MADONNA DEL FAGGIO

Il Santuario della Madonna del Faggio si trova nell’omonima località, frazione di Castelluccio, comune di Alto Reno Terme. Per arrivarvi occorre raggiungere il comune di Porretta Terme, situato lungo la SS64 (Porrettana) che collega Bologna a Pistoia. Da lì risalire verso la frazione di Castelluccio e quindi seguire le indicazioni per Pennola. L’ultimo tratto è su sterrato e permette di arrivare fino alla barra che segna la fine della strada. Qui c’è un piccolo parcheggio in cui riescono a sostare una ventina di automobili.


COSA VEDERE NELLE VICINANZE DEL SANTUARIO DELLA MADONNA DEL FAGGIO

Il circondario è ricco di luoghi da visitare. Nelle immediate vicinanze si trova il borgo di Tresana. Consigliata una visita ai centri di Porretta Terme e Lizzano in Belvedere, ma anche un giro nel vicino Lago di Suviana. Risalendo verso la montagna si potrà scoprire il Santuario della Madonna dell’Acero, punto di partenza per l’escursione alle Cascate del Dardagna. Quindi il comprensorio che permette di salire al Corno alle Scale e al Lago di Suviana. Infine per gli appassionati di giornalismo e storia consiglio una visita sui luoghi di Enzo Biagi, presso la frazione di Pianaccio a Lizzano in Belvedere.


CONSIGLI

Il più grande consiglio è quello di fare attenzione alla strada. L’ultimo tratto – che dalla località di Mulino di Tognarino arriva fino al parcheggio – è impervio e potrebbe portare a noie. Il parterre è irregolare ed è composto da pietre, terra e sassi. Con una macchina 4x4, o dall’assetto rialzato, il problema non sussiste. Ma per tutte le altre sì. Con la mia Fiat Punto ho toccato un paio di volte e ho rischiato di restare impantanato in un’occasione. Inoltre la strada è larga poco meno di 3 metri e non permette il transito in contemporanea di due veicoli, salvo nei pochi slarghi. Insomma massima attenzione e non consiglio di essere in troppi in una macchina dall’assetto basso.


Madonna del Faggio
La faggeta

 
 
Articolo scritto: Novembre 2020.
Ultima modifica: Novembre 2020.

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