La Fondazione Folon: un luogo magico alle porte di Bruxelles

Jean-Michel Folon è stato uno dei più grandi artisti degli ultimi 50 anni. Poliedrico, innovativo, con tematiche legate al sociale. Nella località di La Hulpe è possibile visitare la sua Fondazione, in cui è custodita la sua collezione artistica: pitture, sculture, incisioni, installazioni.

Fondazione Folon
Lo Château de Solvay, al fianco della Fondazione Folon

Quando Charles Edouard Jeanneret-Gris, meglio noto come Le Corbusier, scriveva che "l'architettura deve commuovere", metteva in primo piano l'importanza delle emozioni, lasciando in un secondo piano la bellezza. Spostandoci dal campo architettonico a quello artistico figurativo, ho sempre sposato questa teoria. La conferma è arrivata in un momento preciso della mia vita: no, nessun accadimento particolare, semplicemente quando ho visitato la Fondazione Folon a La Hulpe. Può un’opera d’arte commuovere? Assolutamente sì, e ve lo dice il più insensibile fra tutti gli amanti dell’arte. Prima di quel momento non mi ero mai commosso davanti a nessuna opera. Ma poi, nell’ultima stanza della Fondazione, qualcosa è successo: una semplice scultura mi ha scosso profondamente, e vi assicuro piacevolmente. 

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Fondazione Folon, una delle sculture più ricorrenti dell'artista


Ma chi era Jean-Michel Folon, artista a cui è dedicata l’omonima Fondazione? Nacque a Uccle, nelle vicinanze di Bruxelles, nel 1934. Studiò nella capitale belga prima di trasferirsi a Parigi, dove fu influenzato dalle opere di Pablo Picasso e dei surrealisti. Entrò in contatto con uno scrittore italiano e avviò una collaborazione con la Olivetti. La sua consacrazione avvenne nel 1969, con una mostra tenutasi a New York: entrava in quell’Olimpo delle celebrità artistiche internazionali. Di lì a poco espose alla Biennale di Venezia, nel Museo delle Arti Decorative di Parigi e in quello delle Belle Arti di Bruxelles. Negli anni ’80 intraprese una parallela carriera scenografica, ma non solo: realizzò dei cartoni animati. Col tempo si dedicò alla scultura e trasformò il suo laboratorio in un vero e proprio atelier. Il suo anno d’oro fu il 1989: disegnò i famosi “uccelli” che diverranno il simbolo della sua pittura e si dedicò a tematiche sociali, come l’inquinamento, l’alienazione delle persone e il disboscamento. 

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Fondazione Folon, il cortile fra le cascine


La nascita della Fondazione Folon risale al 2000 e fu inaugurata dallo stesso artista nella località di La Hulpe, appena al di fuori di Bruxelles. Al suo interno sono conservate oltre 300 opere, divise in pitture, sculture, incisioni, grafiche e installazioni. Il tutto all’interno di due cascine restaurate e dotate di un cortile interno, in cui è conservata una delle prime sculture dell’artista. La biglietteria è ricavata nell’edificio di sinistra rispetto l’ingresso nel cortile, in cui si trova la biblioteca dell’artista. A caratterizzare questo spazio è una scultura a forma di libro, con un monitor al suo interno: al termine del video proiettato nello stesso – in cui si vede un uccello che si libera dalle pagine – la scultura si apre rivelandosi la porta d’accesso al museo. Entrando ci si ritrova nelle sale espositive. Le prime sono dedicate alla pittura e tema ricorrente è l’omino blu, una costante presenza in molti dipinti dell’autore. I colori utilizzati sono cangianti e allo stesso tempo sfumati, assemblati secondo le tecniche più strane. 

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Fondazione Folon, l'ingresso a forma di libro


La sezione più ricca è quella delle grafiche. Bisogna considerare che Folon ha illustrato moltissime copertine di riviste nazionali e internazionali – in Italia quelle di Panorama -, ma anche copertine di libri e poster di eventi. Confina con una stanza delle cartoline: erano dei suoi piccoli bozzetti inviati agli amici sparsi per il mondo. Alcune di queste sono tornate alla base, per essere esposte. Sarà possibile leggere il retro della cartolina, grazie alla teca di plexiglass.
E infine si arriva nella parte finale del complesso, quella dedicata alla scultura. Quelle sue produzioni possono essere divise in due tipologie ben specifiche: una prima produzione nata scolpendo il materiale, una seconda trasformando oggetti della vita quotidiana – come attrezzi e posate – in soggetti per opere d’arte. Le sculture più famose sono due: la prima è l’uomo col cappello e l’ombrello: in realtà il manico è un innaffiatoio, che crea una copertura d’acqua sopra il soggetto, ricreando l’effetto della pioggia sull’ombrello. La seconda è una cornice a forma di valigia: entrambe hanno una copia fedele collocata a Firenze. 

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Fondazione Folon, l'omino con l'ombrello


La visita termina con il laboratorio dell’artista, riprodotto fedelmente. Nell’ultima stanza prima dell’uscita è conservato il capolavoro dell’artista: un’installazione con un omino che si muove su una scala a pioli, diretta verso il cielo. L’unione fra questa scultura, la luce soffusa, la volta stellare riprodotta, e la musica d’autore, trasformano la semplice visione in un’esperienza: l’unica che è riuscita a commuovermi e di cui vi parlavo all’inizio.


COME ARRIVARE A LA HULPE

La Hulpe si trova nel centro del Belgio, per l’esattezza nel territorio della Vallonia, a sud di Bruxelles. Per chi verrà dalla capitale in automobile dovrà percorrere la N24 fino all’arrivo nella località. Per chi arriverà in treno, ne parte uno dalla Stazione Centrale, che si ferma nella stazione di La Hulpe.


COSA VEDERE NELLE VICINANZE

Lo Château de Solvay. Protagonista del sito non è solo la cascina con la sua Fondazione, bensì il vicinissimo Château de Solvay. Fu costruito nella prima metà dell’800 ed è diviso in quattro livelli, due dei quali nel tetto. La particolarità sta nei corpi d’angolo, progettati a pianta ottagonale e ricoperti di edera. Tutt’attorno un grande immenso parco e un lago. La struttura è privata e difficilmente sarà visitabile.

La località di Waterloo. La più famosa battaglia degli ultimi 300 anni, fu sicuramente quella di Waterloo. Venne combattuta a 5 km da La Hulpe, in un crocevia di strade che portano dalla Francia a Bruxelles. In una vasta area verde si scontrarono l’esercito inglese con quello francese di Napoleone. I francesi ebbero la peggio e l’imperatore subì l’esilio. Oggi sul campo di battaglia si trova la Collina del Leone, con al suo interno il museo dedicato. 

collina del leone
Waterloo, la Collina del Leone
Foto di <a href="https://pixabay.com/it/users/alannascanlon-683141/?utm_source=link-attribution&amp;utm_medium=referral&amp;utm_campaign=image&amp;utm_content=699669">alannascanlon</a> da <a href="https://pixabay.com/it/?utm_source=link-attribution&amp;utm_medium=referral&amp;utm_campaign=image&amp;utm_content=699669">Pixabay</a>


Articolo Scritto: Giugno 2018.
Ultima Modifica: Aprile 2020.

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