Visitare la Rocchetta Mattei, il castello più particolare d′Italia

La Rocchetta Mattei è uno dei castelli più particolari che ci siano in Italia. Per le sue geometrie ricorda una Sintra in Portogallo o l’Alhambra in Andalusia. Fu costruita per volere di Cesare Mattei: un ricco visionario bolognese. 
Rocchetta Mattei, il giardino pensile


Alcuni la definiscono un capolavoro, altri una sintesi kitsch di forme geometriche. Sta di fatto che la Rocchetta Mattei è un luogo affascinante nascosto fra le montagne emiliane, a circa un’ora da Bologna. Una costruzione eterea ed eterna che da oltre 150 anni affascina i visitatori giunti fino a Grizzana Morandi: un paese che prende il nome da quel Giorgio Morandi che qui soggiornò a lungo.

La sua storia abbraccia i secoli e arriva fino al medioevo, quando le fortezze lungo il fiume Reno servivano per contenere le eventuali incursioni nemiche. Di quella rocca che fu, distrutta nel 1293, restarono i ruderi per secoli fino a quando un giovane imprenditore bolognese giunse qui, innamorandosene. Quell’imprenditore era proprio Cesare Mattei, colui che darà il nome alla Rocchetta che sarebbe sorta nel tempo. Il sogno di Mattei era quello di uno spazio eclettico che un po’ come la Sagrada Familia avrebbe richiesto un tempo di costruzione molto superiore rispetto alla vita media di una persona.

La Rocchetta Mattei fu espansa nel tempo, succedendosi ai suoi possessori. Mattei morì nel 1896 lasciando il tutto al suo erede Mario Venturoli. Lo stesso la mantenne sua fino alla seconda guerra mondiale. Fino a quando la Rocchetta non venne ceduta a un imprenditore locale. Per molti anni divenne uno spazio di visita, quasi un parco giochi. Tuttavia nel 1986 fu abbandonata definitivamente e cadde in uno stato di degrado. Solo nel 2005 il comune di Grizzana Morandi avviò i lavori di restauro. Essi terminarono nel 2015 quando la Rocchetta fu aperta al pubblico. 
Rocchetta Mattei, l'ingresso



IL CONTE CESARE MATTEI

La storia della Rocchetta Mattei è legata a quella del suo proprietario: Cesare Mattei. Fu lui a trasformarla da un forte medievale in un luogo etereo in cui l’arte e la visione si mescolano, in cui la follia e la genialità si sfiorano. Egli nacque il 1809 a Bologna, da una famiglia agiata. Vide morire i suoi genitori di malattia e restò talmente impressionato dalle cure del tempo, non capaci di alleviare le atroci sofferenze, da ricercare una metodi sperimentali in grado di rispondere alla medicina tradizionale.

Quella risposta ebbe un nome: elettromeopatia. Una cura che – come lascia intendere il termine – unisce una cura omeopatica all’elettricità, al tempo un’innovazione a cui la società si abituò. E quell’idea, priva di fondamenti scientifici, fu un successo. Talmente grande da uscire dalla provincia bolognese e invadere il mondo, arrivando anche a personaggi famosi del tempo, come la Regina Vittoria, lo Zar di Russia e Gioacchino Rossini.

Divenne milionario al tempo, tanto da possedere negozi specializzati in elettromeopatia in tutto il mondo, nonché un ospedale a Londra. Fondò la Cassa di Risparmio di Bologna e gestì il suo grande patrimonio acquistando a Riola il forte medievale in stato di rudere. Dallo stesso, attraverso addizioni architettoniche, arriverà alla Rocchetta Mattei. Quando morì nel 1896 – affranto da problemi psicologici – la costruzione del castello continuò, grazie agli interventi dell’ereditiere Mario Venturoli. 
Rocchetta Mattei, un busto all'ingresso



LA VISITA ALLA ROCCHETTA MATTEI

La visita alla Rocchetta non comincia da quello che storicamente fu l’ingresso principale, bensì da quello fatto costruire dall’ereditiere Venturoli. Si tratta di un ampio scalone scavato nella roccia, in cui si possono ammirare le forme geometriche degli archi e delle volte, oltre alle tante statue di leoni, putti, dei. Conduce nel cortile centrale, laddove un tempo scorreva l’acqua di una cascata che invadeva uno spazio floreale fatto di piante rampicanti e di uccelli esotici in libertà. Oggi resta la sola geometria, ben leggibile, e un tondo opera di Jacopo della Quecia. Il cortile smista nei tanti ambienti, fra cui la Cappella, posta al di sopra di una scalinata.
Rocchetta Mattei, il cortile


La cappella è ispirata alla Moschea di Corboba, in Spagna, con archi in bicromia che riempiono uno spazio alto e stretto. Lo stesso in cui è posta la tomba di Cesare Mattei. Sembra tutto realizzato in pietra, ma in realtà è una scenografia fatta di legno. Al fianco della cappella si giunge in quello che era il giardino pensile, posto al di sotto dell’orologio maestro azionato con corrente elettrica. Seguendo una passerella in finto legno si giunge in un punto panoramico aperto verso la valle. Ed è proprio lì che si accede in un cortile arabeggiante. 
Rocchetta Mattei, la Cappella


È il Cortile dei Leoni ed è chiaramente ispirato all’Alhambra di Granada. La cosa curiosa è che Cesare Mattei – che si proclamò il solo architetto della Rocchetta – non era mai stato all’estero se non a Londra, durante l’esposizione universale. Ma allora come conobbe le forme arabeggianti? Durante quell’esposizione acquistò dei Trattati riguardanti l’arte moresca. E la conferma arriva dalle scritte presenti nel cortile: le stesse riportate nel trattato. Da buon manager fece realizzare formelle col simbolo della rocchetta e intarsi col logo della sua azienda di elettromeopatia. 
Rocchetta Mattei, ilCortile dei Leoni


Nei piani superiori ci sono le camere da letto, figlie di uno stile eclettico e liberty. Gran parte dell’arredamento è andato perduto, trafugato e venduto nel tempo. Restano i motivi geometrici degli interni e gli splendidi affacci sul circondario. La sala più importante prende il nome di Sala della Pace e fu fatta realizzare dal Venturoli. Il tour continua nella sala da ballo, detta Sala dei Novanta. Il nome era un omaggio alla Regina Vittoria, arrivata all’età di 90 anni. In questa sala si può vedere il tondo di Cesare Mattei, oltre a parte dell’arredamento originale. E dalla stessa si scende nel giardino attraversando quelli che erano spazi ricettivi per gli ospiti della rocchetta fino a giungere all’ingresso principale della struttura, un tempo priva delle scale e posta a ridosso della roccia. 
Rocchetta Mattei, la Sala dei Novanta


Un’ultima attrazione da vedere è il boschetto con una stradina sterrata che conduce in quella che era la camera di Cesare Mattei. Il vialetto, in cui fu installato anche un ponte levatoio, serviva per evitare il giro interno nella rocchetta. C’è da dire che il Mattei lo utilizzò fino alla sua morte, quando alla veneranda età di 87 anni sfidava le insidie della natura.

Il tour termina in quello che era l’ingresso originale. Si fiancheggia l’ex ristorante della Rocchetta, oggi lasciato a deposito. Lo stesso, assieme alle case sparse nel circondario a mo’ di albergo diffuso, rappresenta il tentativo di trasformare la Rocchetta in un luogo ricettivo per i clienti della famiglia Mattei. 
Rocchetta Mattei, il giardino



PRENOTARE LA VISITA ALLA ROCCHETTA MATTEI

La Rocchetta Mattei è visitabile nei weekend e in occasioni speciali. I gruppi di visita, di un massimo di 20 persone (ridotto nel caso di emergenze sanitarie come il Covid-19), partiranno ogni quarto d’ora. È obbligatoria la prenotazione.

Il link per accedere direttamente al calendario delle visite, in modo da prenotarsi in tempo, è: prenotazioni.rocchetta-mattei.it/Home/Calendar


COME ARRIVARE ALLA ROCCHETTA MATTEI

La Rocchetta Mattei si trova nella frazione di Riola, comune di Grizzana Morandi. Per chi da nord, o dall’A14, bisognerà dirigersi in autostrada fino a Bologna Casalecchio e da lì procedere in direzione Firenze, uscendo a Sasso Marconi. Una volta arrivati a Sasso Marconi si oltrepassa il fiume Reno grazie al Ponte Leonardo da Vinci che detiene il record di ponte ad arcata unica più grande d’Italia. Da lì si prosegue in direzione Marzabotto. Una volta giunti a Marzabotto si continua per Vergato e quindi per Riola. A Riola si oltrepassa nuovamente il Reno e si risale lungo la SP62.

Si potrà parcheggiare a ridosso dell’ingresso, laddove sono presenti circa una trentina di posti auto. Dal parcheggio, posto in prossimità di un curvone, si raggiungerà la cancellata d’ingresso della Rocchetta per ritrovarsi nella biglietteria.


COSA VEDERE NEI DINTORNI DELLA ROCCHETTA MATTEI

Lungo la Via Porrettana si raggiungono alcuni dei luoghi più belli del bolognese. La Rocchetta Mattei è fra questi e si trova in un punto strategico per visitare il circondario. A meno di mezzora si trovano, infatti, alcune località che vale la pena visitare.


1. CHIESA DI SANTA MARIA ASSUNTA 

(1 km) Riola di Vergato. La chiesa è un’opera del famoso architetto finlandese Alvar Aalto e si trova nel centro della frazione di Riola di Vergato. Le sue geometrie, e il bianco degli interni, permettono alla luce di riflettersi sulle superfici, irradiando uno spazio a una sola navata spoglia e asettica. 


2. BORGO LA SCOLA 

(5 km) Un gioiello in cui le abitazioni sono valorizzate al meglio. Piccole vie, archi di collegamento e cortili fiorati, rendono questo una passeggiata piacevole. Il borgo, col suo silenzio, sembra essere immerso in una sua storia. 


3. SANTUARIO DELLA BEATA VERGINE DELLA CONSOLAZIONE DI MONTOVOLO

(10 km) Grizzana Morandi. Il luogo ideale per godersi la natura, nell'isolamento di un santuario. Proprio qui, dove passa il Cammino degli Dei.


4. LAGO DI SUVIANA

(15 km) Castel di Casio - Camugnano. Si tratta di un bacino idrico artificiale, da cui nasce il Parco regionale dei laghi Suviana e Brasimone. Qui si praticano attività sportive legate al lago, ma anche trekking e mountain bike. Si potrà ammirare la fauna selvatica, fra cui i cervi. 


5. CASA DI GIORGIO MORANDI

(17 km) Grizzana Morandi. Il pittore bolognese trascorse dapprima periodi di vacanza in questa località, e quindi vi si trasferì per un lungo periodo. Si potranno ammirare i Tre Fienili del Campiaro, raffigurati in molte delle sue opere. Inoltre il comune di Grizzana aggiunse Morandi nel suo nome a partire dal 1985.


6. GROTTA DEL BRABANTE 

(19 km) Facile da raggiungere e ideale per una giornata in natura. La grotta, con la sua cascata, si trova a ridosso della strada, nelle vicinanze di un ampio parcheggio. Si potrà entrare all’interno della stessa per ammirare il bacino d’acqua cangiante. Inoltre da qui iniziano alcune escursioni in trekking.


7. MARZABOTTO E IL PARCO STORICO DI MONTE SOLE

(27 km) La storia si è fermata in questo luogo scrivendone una delle pagine più brutte che si ricordino. Oggi Monte Sole è un luogo della Memoria, in cui i ruderi delle case e delle chiese testimoniano quello che fu l’eccidio di Marzabotto.


8. VILLA DI EUGENIO MARCONI

(31 km) Sasso Marconi. La Villa Griffone è il luogo in cui Guglielmo Marconi mise a punto il sistema di telegrafia senza fili. Ospita la fondazione dedicata allo scienziato, con un colosso nel giardino e la tomba nel mausoleo.

9. LE CASCATE DEL DARDAGNA

(36 m) Uno dei luoghi più belli dell'Appennino Tosco Emiliano, raggiungibile attraverso un trekking di un paio d'ore.


Articolo Scritto: Giugno 2020.
Ultima Modifica: Giugno 2020.

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