50 cose da fare in Abruzzo almeno una volta nella vita - Parte 3

La grande bellezza dell'Abruzzo sta nel possedere una forma di turismo che coniuga il territorio all'esperienza, lentezza al folklore. In questa terza e ultima parte sono state incluse escursioni del tutto particolari, luoghi di pregio, aneddoti poco conosciuti. Per altre 50 cose da fare qui in Abruzzo, almeno una volta nella vita.

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Questo articolo è successivo ai primi due:




1. SCENDERE NELLE GOLE DEL SALINELLO

(Ripe di Civitella) Fra i Monti Gemelli si trova un canyon scavato dal Salinello, un fiume che tutt’oggi scorre nella località. Disegna un paesaggio in cui un ecosistema fra vegetazione e animali viene alterato solo dal passaggio dell’uomo e dai periodi di forte siccità. Di grande fascino la cascata, vera protagonista del luogo. Così come l’Eremo di Santa Maria Scalena e di San Francesco alle Scalelle, di cui restano i ruderi. E ancora la grotta rupestre di San Michele Arcangelo, all’inizio del percorso.


2. VISITARE IL BORGO CHE NASCE DAL GESSO

(Gessopalena) Affascinante e silenzioso. Abbandonato e molto visitato. La storia del borgo di Gessopalena Vecchia termina con la distruzione del 1943 quando le truppe naziste minarono ogni singola casa per evitare i rifornimenti alleati. Sempre i nazisti rastrellarono la popolazione, nel cosiddetto eccidio di Sant’Agata. Oggi il borgo - in abbandono - è un luogo della memoria.


3. PARTECIPARE ALL’ARROSTILAND

La pasquetta in Abruzzo è sacra. Il modo ideale per festeggiarla è quello di partecipare al più grande raduno per gli amanti degli arrosticini. L’Arrostiland è un evento che si tiene annualmente in una località differente, in grado di richiamare la partecipazione di migliaia di persone. Tutte insieme preparano gli arrosticini sulla fornacella, dando vita a una coltre di fumo che sovrasta l’intera manifestazione. E non possono mancare il vino e la musica: come nelle migliori feste abruzzesi.


4. VISITARE LE PAGLIARE DI TIONE

Essendo la Valle dell’Aterno stretta e scoscesa, gli abitanti della stessa si trasferivano nei mesi più caldi negli altipiani che sovrastavano la stessa valle, al fine di coltivare i terreni lì presenti. Furono costruite abitazioni che andarono a comporre un villaggio con tanto di chiesa. Oggi molte di queste abitazioni, denominate Pagliare, sono state recuperate e riadattate come seconde abitazioni.


5. VEDERE LA CASA AZZURRA

(Bolognano) In un borgo ci aspetterebbe di trovare tutto, tranne un’abitazione dai colori cangianti. Casacielo, il nome di questa casa in Via Cielo, ha una caratteristica: dall’intonaco fino ai dettagli è interamente colorata di azzurro. Ma non si tratta di una stravagante scelta dei proprietari, bensì di un’opera d’arte contemporanea dell’artista Mario Bottinelli Montadon.


6. TORNARE INDIETRO DI 3000 ANNI

Fondata dai Sabini, Amiternum è uno dei siti archeologici più importanti d’Abruzzo. Fu conquistata dai romani e del loro passaggio restano ancora visibili un anfiteatro, un teatro e le mura di una domus di cui è leggibile la pianta. Ad Amiternum, inoltre, nacque lo storico Sallustio.


7. SULLE TRACCE DI BEUYS CON UN BICCHIERE DI VINO FRA LE MANI

(Bolognano) Uno dei più grandi artisti del ‘900 scelse l’Abruzzo come terra in cui identificarsi. Quell’artista era Joseph Beuys. A Bolognano divenne cittadino onorario e collaborò all’ideazione di progetti artistici. Qui esclamò la celebre frase “Il vino è l’arte della vita”, oggi motto della cantina vinicola locale Zaccagnini.


8. VEDERE IL FILM LADYHAWKE

La pellicola di Richard Donner fu girata in gran parte in Abruzzo. Nel Castello di Rocca Calascio fu ambientata la dimora del Monaco Imperius, con una scenografia che modificò l’edificio nell’insieme. È ancora presente il rudere con la finestrella da cui si affacciò il Monaco. Nelle valli vicine furono girate molte scene, così come a Campo Imperatore. Infine furono inclusi nella pellicola i borghi di Pereto e di Castel del Monte.


9. RACCOGLIERE I FIORI DI ZAFFERANO

(Civitaretenga - Navelli) Fra i mesi di ottobre e novembre i fiori di zafferano germogliano per poi essere colti e lavorati da mani esperte. Grazie a questa nobile arte, portata avanti da una cooperativa provinciale, la produzione dello zafferano dell’Aquila continua. Alle volte vengono organizzati workshop per dimostrare come lo zafferano venga estratto e lavorato, il tutto cominciando dalle primissime ore del mattino.


10. PASSEGGIARE FRA I CAMOSCI

(Civitella Alfedena) Tra le più note passeggiate escursionistiche della regione c’è quella della Val di Rose. Permette di raggiungere il Rifugio di Forca Resuni, in un percorso fra le faggete e le vallate. Il tutto con una vista panoramica dell’insieme. Ed è proprio qui che sarà possibile osservare i camosci appenninici, ma anche altri animali come i cavalli allo stato brado.


11. AFFACCIARSI DAL BALCONE PIÙ FAMOSO DELLA REGIONE

Poco prima di raggiungere la vetta del Monte Camicia ci si ritroverà ad attraversare un punto panoramico in cui il sentiero costeggerà delle balconate naturali che scendono a strapiombo per migliaia di metri. Dalle stesse si godrà una vista panoramica verso il teramano, fino ad arrivare visivamente all’Adriatico. Il mare e le terre si mescoleranno all’azzurro del cielo rendendo quella vista come un quadro sfumato di infinito.


12. ASSISTERE AL FOLIAGE

Nei primi giorni di novembre le faggete abruzzesi assumono tonalità calde che vanno dal giallo all’arancione, dal rosso intenso fino al marrone. E lentamente quelle foglie, staccandosi, si depositano al suolo colorando la strada e i boschi. Uno spettacolo naturale che dura pochissimi giorni. Il Foliage in Abruzzo è diventato un appuntamento fisso che porta gli amanti di questa stagione a spostarsi in località come il Bosco di Sant’Antonio a Pescocostanzo o verso Forca d’Acero al confine fra Abruzzo e Lazio.


13. CUCINARE A VILLA SANTA MARIA

(Villa Santa Maria) La più famosa scuola di cucina italiana si trova nella provincia di Chieti e conserva questo titolo da secoli, almeno dal XIII secolo quando vi erano presenti delle botteghe per la formazione culinaria. Nel XVI qui vi nacque San Francesco Caracciolo, considerato il patrono dei cuochi. E proprio nel suo palazzo oggi viene ospitata la più importante scuola italiana dedicata agli chef.


14. SCENDERE NELLE GROTTE

(Pietrasecca, Carsoli) L’ingresso della Grotte di Pietrasecca sembra essere uscito dal Signore degli Anelli o da Indiana Jones. Quella spaccatura nel canyon anticipa una lunga galleria di 270 m in cui le diramazioni conducono nelle varie stanze. Stalattiti e stalagmiti arricchiscono gli interni e disegnano quadri naturali ricchi di fascino. Nella Grotta del Cervo si entrerà nel cuore delle grotte, laddove sono stati rinvenuti resti animali di orsi, linci e anche monete di bronzo che testimoniano il passaggio dell’uomo in tempi lontani.


15. AFFACCIARSI SULLE GOLE DI SAN VENANZIO

(Raiano) Il fascino degli eremi sta nella loro particolare posizione. L’Eremo di San Venanzio è fra i più affascinanti in quanto sovrasta quelle che sono le omonime gole. Dalla loggia superiore sarà possibile porsi al di sopra delle acque del fiume Aterno.


16. ANDARE SULLE TRACCE DI JOHN FANTE

(Torricella Peligna) Considerato uno dei maggiori scrittori del ‘900, John Fante era originario dell’Abruzzo. Nonostante egli non abbia mai messo piede nella regione, nei suoi racconti si evincono personaggi che sembrano esser stati presi in prestito da quelle valli nel chietino. Per ricordarlo ogni anno a Torricella Peligna si tiene un festival letterario denominato “Il Dio di mio padre”. Allo stesso prese parte anche il figlio di John: Dan Fante.


17. DIVERTIRSI AL LAGO DI CAMPOTOSTO

È il terzo bacino idrico artificiale d’Europa e si trova al confine col Lazio, tanto da poter vedere ciò che resta di Amatrice sullo sfondo. Qui si possono svolgere molte attività agonistiche: dal kayak alla canoa, passando per windsurf e kitesurf. Ma anche girare le località limitrofe a cavallo, in bicicletta o in moto. Fare trekking nei dintorni o pescare fra le acque del lago.


18. VEDERE LA CASCATA DI ZOMPO LO SCHIOPPO

(Morino) La Cascata di Zompo lo Schioppo è la più alta dell’Appennino Centrale dopo quella del Rio Verde a Borrello. Le acque scendono per 80 metri sino a giungere al paese di Morino. Ci sono diversi punti da cui l’acqua sgorga: alcuni posti ad un’altezza maggiore, altri più in basso. Questi ultimi sono gli unici ad avere una portata costante di acqua, dipendente dalle stagioni e dalle precipitazioni.


19. VEDERE LA BELLA ADDORMENTATA AL TRAMONTO

Uno spettacolo naturale che unisce la bellezza alla leggenda. La sua storia è stata decantata nel tempo, ripresa anche da grandi scrittori e tramandata dai pastori. La Bella Addormentata riposa dall’alba dei tempi nel mezzo della regione. Col suo profilo in cui si riconosce il viso, il seno e le gambe allungate. Le vette del Gran Sasso nell’insieme divengono una figura femminile, mitologica. Ma al tramonto diviene tutto magico e i colori vanno a esaltare quel profilo tanto caro agli abruzzesi.


20. SFIDARE LE ROCCE A PENNADOMO

(Pennadomo) La conformazione geologica è ricca di falesie che si stagliano nel comune di Pennadomo. È qui che una manifestazione sportiva attira l’attenzione di free climber. A mani nude questi esperti arrampicatori sfidano le rocce e le vertigini al fine di arrivare sulla vetta di queste falesie.


21. PASSEGGIARE FRA BORGHI ABBANDONATI

Borghi autosufficienti completamente abbandonati a seguito della Seconda Guerra Mondiale. Oggi, in un trekking lungo la Valle Castellana, è possibile riscoprire questi luoghi della memoria, con le loro abitazioni abbandonate, in cui il tempo scorre troppo velocemente, portandosi con sé le mura che lentamente crollano.


22. ENTRARE NELLA GROTTA PIÙ AZZURRA D’ABRUZZO

(Barrea) Un tempo poco conosciuta oggi meta di appassionati di trekking. La Grotta dello Schievo è un gioiello naturalistico situato fra l’Abruzzo e il Lazio, raggiungibile dal comune di Barrea. Il trekking, non difficile ma comunque impegnativo, permette di risalire il torrente Rio Torto, fino a giungere dapprima alle cascate e quindi nella grotta. A colpire il visitatore saranno i colori cangianti.


23. VEDERE LA CROAZIA DALL’ABRUZZO (E VICEVERSA) … FORSE

Va premesso: questo punto farà discutere. Il dibattito è aperto: Abruzzo e Croazia dialogano visivamente? Alcuni anni fa il fotografo croato Aleksandar Gospić pubblicò una serie di immagini scattate dalla Croazia in cui, sullo sfondo, si vedevano le sagome in contro luce della Majella e del Gran Sasso. Si aprì un dibattito, fra curiosi e scettici. Va comunque precisato che esistono migliaia di foto in cui si vedono i Monti Sibillini, nella parte sud delle vicine Marche, dalla Croazia.
In molti testimoniano di aver visto la Croazia dalla Majelletta e hanno, a tal dimostrazione, delle fotografie simili fra loro: fattore che escluderebbe l’ipotesi di nuvole scambiate per rilievi.
Supponendo sia possibile, in quali condizioni si potrebbero osservare le coste croate dall’Abruzzo? Non è un qualcosa di facile e scontato e per avvistare le coste croate occorrono alcuni fattori specifici. Primo: l’altezza. Occorre porsi in un punto panoramico molto alto che guarda il mare, idealmente sulla montagna. Secondo: bisogna farlo nelle prime ore del mattino quando il contrasto dell’alba esalterà le ombre dei rilievi. Terzo: bisogna sperare nel cielo terso. Ma, come detto, resta il dubbio: chi proverà a sfatarlo?


24. SENTIRE IL VENTO IN FACCIA IN UNA DELLE STRADE PIÙ BELLE D’ITALIA

Per una volta è obbligatorio lasciare la macchina in garage. Meglio scegliere la moto. Come diceva Pirsig nel libro “Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta” in macchina guardi il paesaggio attraverso uno schermo, in moto sei dentro il paesaggio. E quale miglior modo per attraversare il Passo delle Capannelle se non su due ruote?


25. AFFACCIARSI DALLA LOGGIA AMBLINGH

(Vasto) Un balcone che guarda il mare, con un panorama che non ha fine. O forse sì, sulle spiagge molisane e pugliesi, sulle Tremiti a confondersi con l’azzurro del cielo. La Loggia Ambligh, che prende il nome dal militare sepolto nella vicina Chiesa di Santa Maria Maggiore, non solo è affascinante di per sé, ma anche carica di cultura: qui si trova la casa natale di Gabriele Rossetti, il poeta padre di Dante Gabriel Rossetti e di Christina Rossetti.


26. SCIARE A PRATI DI TIVO

(Pietracamela) Prati di Tivo rappresenta una delle maggiori località sciistiche degli appennini. L’opportunità sarà quella di sciare sul Corno Piccolo, con una vista del tutto suggestiva verso il Corno Grande.


27. CAVALCARE LUNGO L’IPPOVIA PIÙ LUNGA D’ITALIA

Con i suoi 320 km l’Ippovia del Gran Sasso si è guadagnata il merito di essere la più lunga d’Italia. Il percorso è un anello attorno al massiccio del Gran Sasso, che abbraccia le provincie di Pescara, Teramo e l’Aquila. Si attraversano diverse località, in cui poter sostare: da Prati di Tivo a Rigopiano, toccando la Piana di Campo Imperatore, Assergi, la Valle dell’Aterno e la Valle del Tirino.


28. RIEVOCARE LA BATTAGLIA DEI TURCHI

(Tollo) La prima domenica di agosto si svolge a Tollo la rievocazione della battaglia fra i turchi e i cristiani. A partecipare sono 80 figuranti, suddivisi in due squadre.


29. SCOPRIRE L’ABRUZZO… IN UN LIBRO DI HEMINGWAY

Addio alle Armi può essere considerato come uno dei capolavori della letteratura di sempre. Il libro, figlio della penna di Ernst Hemingway, ha un piccolo passaggio dedicato all’Abruzzo. Egli parla dell’Aquila e del comune di Capracotta (oggi in Molise, al tempo in Abruzzo). Racconta aneddoti non vissuti in prima persona, ma raccontatigli. Emerge una nostalgia di un luogo mai vissuto che in un modo o nell’altro lo incuriosì.


30. PASSEGGIARE NELLA FAGGETA VETUSTA

(Villavallelonga) Nella Val Cervara, al confine fra Abruzzo e Lazio, si trova una faggeta vetusta con alberi che superano i 500 anni. Considerando che un faggio ha una vita di 250 anni, questo luogo rappresenta un’eccezionalità in cui si è formato un ecosistema del tutto speciale.


31. CREDERE ALLA STORIA DELLA PINNA

(Pennapiedimonte) Nella località Balzolo si può osservare la “pinna”, una conformazione rocciosa che ricorda una donna inginocchiata con la testa china. Secondo la leggenda questa donna sarebbe Maja, la madre del Dio Mercurio. E proprio da Maja derivò il nome “Majella”.


32. RICERCARE LE TOMBE NEI BOSCHI

(Collelongo) Nei boschi della Valle di Amplero si trovano le tombe degli antichi guerrieri marsi. Per lo più lapidi che emergono dalla vegetazione e rendono il luogo suggestivo.


33. TRACCE SECONDA GUERRA MONDIALE

L’Abruzzo ha avuto un luogo chiave durante la Seconda Guerra Mondiale. Non solo perché la stessa regione veniva divisa dalla Linea Gustav, ma anche per il susseguirsi bombardamenti e di battaglie qui combattute. Esistono molti luoghi della memoria: borghi, cimiteri, siti. Varrebbe la pena visitarli, non solo per non dimenticare, ma per conoscere.


34. RIPERCORRERE IL SENTIERO DELLA LIBERTA’

(Sulmona – Palena) Strade e sentieri, mulattiere e sterrati, in cui rivivere quell’8 settembre 1943, giorno in cui fu firmato l’armistizio della seconda guerra mondiale. Da qui passarono i prigionieri del Campo Fonte d’Amore, per lo più inglesi, americani, neozelandesi e sudafricani, scortati dai partigiani verso i territori liberati.


35. GIRARE FRA I VIGNETI

L’Abruzzo possiede una cultura enologica di grande importanza, tanto da essere considerata fra le più importanti produttrici di vini in Italia. I vigneti, delle tenute, sono sparse su tutto il territorio regionale, in luoghi che possiedono le condizioni ambientali ideali. Caratterizzano il paesaggio, lo plasmano, rendendo il tutto affascinante, e tanto.


36. CERCARE UNA DELLE TANTE THOLOS

Sparse in tutta la regione, le Tholos sono delle costruzioni a secco utilizzate dai pastori per rifugiarsi. La loro forma ricorda altre costruzioni primitive italiane, fra cui i trulli di Alberobello.


37. OMBREGGIARSI SOTTO L’ABETE PIÙ ALTO D’ITALIA

(Rosello) L’Abetina di Rosello è definita “il Bosco Incantato”. In quest’area naturalistica, in cui cervi e lupi sono di casa, ci sono esemplari di abeti – cresciuti in natura – con un’altezza superiore ai 50 metri.


38. SCOPRIRE CHI SARÀ IL NUOVO MASTROGIURATO

(Lanciano) La rievocazione storica del Mastrogiurato è uno degli appuntamenti di rilievo di Lanciano. Durante la celebrazione, che dura diversi giorni, viene eletto simbolicamente il mastrogiurato: una figura che nel medioevo affiancava il sindaco e il capitano svolgendo diversi ruoli. Questa manifestazione venne reistituita nel 1981.


39. SCENDERE NELLE CATACOMBE

(Castelvecchio Subequo) Furono scoperte solo negli anni ’40 dello scorso secolo. Eppure queste catacombe del IV secolo ebbero la loro importanza. Le dimensioni sono assai lontane da quelle delle catacombe più famose, eppure hanno una lunghezza di 40 metri, per un corridoio di poco superiore al metro.


40. VAGARE PER IL BORGO ABBANDONATO

Il borgo antico di Corvara, il più piccolo paese del pescarese, è quasi interamente abbandonato. Nonostante il suo grande fascino, e quelle case in pietra molto apprezzate da turisti e visitatori, tutto sembra essersi fermato nell’attesa di un futuro prossimo.


41. ENTRARE IN UN ACQUEDOTTO

(Raiano) Costruito sotto l’Impero Romano, il Canale delle Uccole serviva per prelevare le acque della sorgente di Molina Aterno e farle arrivare fino a Corfinium. Il cunicolo è scavato interamente nella roccia, laddove sono presenti le Gole di San Venanzio. Ha una lunghezza di 5 km e lungo il percorso possiede 134 pozzetti, denominati per l’appunto “Uccole”.


42. MANGIARE SAGNE VESTITI IN MASCHERA

(Castiglione Messer Marino) Una tradizione che unisce il folklore alla cucina, nata nel lontano 1800 per puro caso. Durante il carnevale le famiglie preparano le “sagne a lu cutter”, da mangiare – secondo la tradizione – con le mani.


43. LASCIARSI TRASPORTARE DAL JAZZ

È fra i più importanti al mondo e ogni anno porta a Pescara artisti di fama mondiale che arricchiscono un calendario dedicato al Jazz. Al Festival del Pescara Jazz, il primissimo dedicato al genere musicale, nato nel 1969, sono passati artisti come Astor Piazzolla, Bryan May, Joan Baez, Bob Dylan, Miles Davis, Dave Brubeck, Pat Meetheny, Ella Fitzgerald.


44. AFFACCIARSI SUL MARE DAL CASTELLO

(Ortona) Il Castello Aragonese di Ortona ha la caratteristica di avere il fronte cittadino in perfette condizioni, mentre il fronte lato mare è interamente crollato. Ne vien fuori una piazza interna protetta dai ruderi delle mura che si affaccia sulle acque dell'Adriatico.


45. TORNARE INDIETRO DI 2000 ANNI

(Montenerodomo) Il sito archeologico di Juvanum risale al periodo romano e possiede le rovine di un foro, un tempio e una basilica, oltre ad altri edifici annessi e connessi. La bellezza del sito sta anche in quel contrasto fra rovine e vegetazione.


46. RICERCARE LA CASA CHE HA SCONFITTO IL TERREMOTO

(Avezzano) Il terremoto della Marsica, del 1915, è stato uno dei più brutti della storia, tanto da causare la distruzione dell’intero territorio. Eppure un’abitazione riuscì nell’impresa di non crollare e di arrivare ai nostri giorni come unica superstite dell’Avezzano che fu. Si tratta di Villa Palazzi su Via Garibaldi, oggi considerata un monumento cittadino.


47. FARSI TRASPORTARE DAL TORRENTE

Una delle esperienze più consigliate è quella del torrentismo. Coniuga natura e divertimento, coraggio e spensieratezza. Il tutto fra le rocce, salti, cascate, tunnel naturali, col gelo delle acque a mantenere attivi. In Abruzzo è consigliato il percorso sulle acque del Fiume Aventino, ai piedi del Monte Porrara.


48. VEDERE IL CASTELLO PICCOLOMINI

(Celano) Con la sua mole è l’edificio più importante del territorio, tanto da essere visibile anche dalla lontana autostrada. Domina la valle ed è testimone di un cambiamento epocale: dal prosciugamento del Lago del Fucino fino all’urbanizzazione della territorio.


49. PRENOTARE UNA CAMERA A 2433 m

Il Rifugio Franchetti è si trova sul Vallone delle Cornacchie ed è il punto ideale per raggiungere il Ghiacciaio del Calderone. Ha la particolarità di essere il più alto rifugio prenotabile degli Appennini. Da qui si potrà godere di una vista unica.


50. SCOPRIRE CHE LA PAROLA “ITALIA” NASCE IN ABRUZZO

La prima volta che la parola “Italia” compare nella storia fu nel 91 a.C. quando i popoli (italici) che si ribellarono al dominio romano si unirono sotto la Lega Italica. Scelsero come capitale Corfinio. Per l’occasione fu coniata anche una moneta per l’appunto con la scritta “Italia”. Tuttavia tre anni più tardi i romani conquistarono quella che potremo definire come la primissima capitale italiana.



Hai altri suggerimenti di cose da fare in Abruzzo non inserite né in questa lista, né nei precedenti due articoli? Scrivili nei commenti. In futuro potrebbe esserci una quarta lista.


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Articolo Scritto: Giugno 2020.
Ultima Modifica: Giugno 2020.

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