Il Borgo di Colle Ameno: sogno utopico di città ideale

Nella periferia bolognese, per l’esattezza nel comune di Sasso Marconi, il Borgo di Colle Ameno si presenta come luogo del tutto particolare. La sua storia mette insieme l’agricoltura alle idee illuministe secondo un pensiero europeo del tempo.


Borgo di Colle Ameno
Borgo di Colle Ameno, una delle porte del borgo


In uno dei primi esami universitari che sostenni dovetti studiare delle strutture abitative denominate falansteri, ipotizzate dal politologo francese Charles Fourier. Erano delle vere e proprie unità indipendenti e autosufficienti che mettevano assieme la città alla campagna. L’idea si dimostrò un’utopia, anche se in alcune località gli esperimenti di falansteri durarono per molti anni.

Anche la periferia bolognese ebbe il suo falansterio. E con molta probabilità prima che i falansteri stessi venissero ipotizzati. Quel primo luogo in cui l’agricoltura avrebbe plasmato una nuova società era il Borgo di Colle Ameno. Esso fu luogo di villeggiatura della famiglia Davia che ne fece un luogo di villeggiatura. Il complesso venne acquistato dalla famiglia Ghisilieri e grazie al Marchese Filippo Carlo si ebbe il cambio del nome: da Le Predose a Colle Ameno.

Il sogno del Marchese era quello di far nascere al fianco della villa un agglomerato di abitazioni che col tempo avessero portato allo sviluppo di una piccola città autonoma. Una città con centro di studi e sperimentazione, con una tipografia e una biblioteca. Con un museo archeologico e un ospedale. Attorno alla villa signorile sorsero botteghe di ogni genere, come quella di un maniscalco o una farmacia. Tuttavia nel giro di 30 anni il progetto utopico del marchese perse fascino e la villa tornò a essere quello per cui era stata pensata: un luogo di villeggiatura.

Dopo la seconda guerra mondiale la villa ebbe dei proprietari. L’ultimo lasciò il complesso in donazione al comune di Sasso Marconi, nel 1974. Da quel momento in poi sono partiti dei lavori di restauro che hanno permesso il recupero della villa neoclassica e del borghetto.
 
Borgo di Colle Ameno
Borgo di Colle Ameno



IL BORGO DI COLLE AMENO OGGI

La tonalità di rosso con cui sono stati dipinte le abitazioni del borgo non passa inosservata. Contrastano col colore giallo tenue della villa, differenziata in modo da esaltarne l’importanza. Del borgo colpisce quella porta d’ingresso, con un muro che corre per tutto il perimetro, interrompendosi in più punti. C’è una piccola via principale su cui si affacciano le case. Alle spalle una piazzetta ha un forno a legna comune.

Ci sono inoltre spazi per la collettività e un ristorante che porta il nome del borgo. Sembra di ritrovarsi in un luogo del tutto strano, fuori dal tempo. È suggestiva anche la posizione: praticamente a ridosso della Via Porrettana ma con un’indipendenza ottenuta da un filare di siepi alte. Dall’altra parte si gode una vista di pregio sulla valle. Infine ci sono dei ruderi non ancora ristrutturati.


Borgo di Colle Ameno
Borgo di Colle Ameno



L’ECCIDIO DI BORGO DI COLLE AMENO

Dopo aver rastrellato i civili presso la località di Monte Sole, nella vicina Marzabotto, i tedeschi scesero verso il fiume Reno e arrivarono a Sasso Marconi. Si insediarono dal 6 ottobre 1944 qui a Borgo Ameno e utilizzarono il luogo come campo di concentramento e smistamento dei prigionieri civili di sesso maschile, con età fra i 18 e i 55 anni. La posizione strategica permetteva ai tedeschi di operare con facilità, ponendo dei posti di blocco lungo la Via Porrettana e catturando quei civili che transitavano sulla stessa, alcuni dei quali sottoposti a sfollamento obbligatorio.

I prigionieri venivano sottoposti a una selezione, sulla base di un’efficienza lavorativa. Quelli più validi venivano inviati nei campi di lavoro in Germania, a quelli meno giovani ma comunque validi furono fatte realizzare fortificazioni e trincee della linea gotica. Infine quelli malati o invalidi venivano fucilati. Si stima un numero di persone transitate qui pari a 3-4000, con permanenza di 3-4 giorni.

Fra il 6 ottobre e il 24 dicembre un numero mai definito di civili furono uccisi. Di questi vennero ritrovati solo 19 corpi, distribuiti in fosse comuni sparse nel luogo. Alcuni corpi non furono mai identificati.

Borgo di Colle Ameno
Borgo di Colle Ameno



COME ARRIVARE A BORGO DI COLLE AMENO

Il Borgo di Colle Ameno si trova nel comune di Sasso Marconi, nella frazione di Borghetti. Per chi arriva dall’autostrada l’uscita autostradale è quella di Sasso Marconi. Da qui bisogna immettersi sulla SS64, la “Porrettana”, che collega Bologna a Pistoia. Il borgo è nascosto da un filare di siepi. Tuttavia l’ingresso è ben segnalato e conduce fino all’ampio parcheggio.


COSA VEDERE NEI DINTORNI DI BORGO DI COLLE AMENO

A 1 km da Borgo di Colle Ameno si può visitare la Fondazione Guglielmo Marconi. In quella villa visse e sperimentò lo scienziato bolognese. Al di sotto c’è un mausoleo che ospita la sua tomba. Vale la pena visitare l’intero territorio di Sasso Marconi, spingendosi fino alla suggestiva Rupe di Sasso. Molto consigliata la visita ai luoghi dell’eccidio di Marzabotto, fra l’omonimo comune e il parco di Monte Sole.

Borgo di Colle Ameno
Borgo di Colle Ameno


Articolo scritto: Novembre 2020.
Ultima modifica: Nettembre 2020.

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