Il Lago di Resia e i tutti gli altri luoghi della serie Netflix "Curon"

Il paese di Curon Venosta è stato scelto come set dell’omonima serie Netflix “Curon”. La trama riprende delle leggende locali sorte all'ombra del campanile del Lago di Resia.


Curon ambientazione
Il campanile nel Lago di Resia
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Quello che successe alla fine degli anni ’40, per il paese di Curon Venosta, fu un qualcosa di drammatico. L’intero paese fu distrutto per lasciar posto alle acque del Lago di Resia. Un episodio importante, che ha distrutto per sempre l’identità del luogo. Un solo monumento venne risparmiato: il vecchio campanile. Ed è questo l’unico elemento che resta della vecchia Curon.

Grazie a quel campanile, parzialmente sommerso, Curon Venosta è divenuta una famosa attrazione turistica. Con l’avvento di Internet, e dei social media, in molti sono giunti fin qui per vedere quel campanile. La particolare atmosfera ha fatto sì che qui fosse girata la serie Netlix “Curon”, con una trama che fantasiosamente si ispira a credenze locali.


LA STORIA DI CURON VENOSTA

Osservando la posizione di Curon Venosta, in una cartina geografica, ci si accorge di come essa sia l’ultimo centro abitato italiano prima del confine austriaco. E come tutti i luoghi di confine ha avuto un passato non facile, fatto di guerre e ripercussioni. Poco prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, Curon Venosta apparteneva all’impero austroungarico. Successivamente venne annessa all’Italia. E già da qui le prime violenze. Erano preferiti solo gli abitanti che parlavano italiano. Quelli che conoscevano la sola lingua tedesca vennero invitati ad andarsene o furono vittime di persecuzioni.

A peggiorare la situazione ci fu il regime fascista che cominciò un processo di italianizzazione delle terre di confine. Cambiarono i nomi delle località, furono abolite le lingue del tedesco, ladino e tirolese, e la pubblica amministrazione fu affidata ai soli italiani. Inoltre venne favorita l’immigrazione di famiglie provenienti da altre località italiane. Fu così che le comunità altoatesine vennero stravolte. Col popolamento delle valli anche le industrie si affacciarono nell’Alto Adige. Una fra tutte quella della produzione di elettricità. Il gruppo Montecatini, al tempo Comitato Promotore della Società Elettrica Alto Adige, propose la costruzione di una centrale idroelettrica. Il tutto per garantire un servizio elettrico all’intera provincia. Ma ciò implicava la creazione di un lago artificiale. Un lago che sarebbe stato creato proprio lì: dove era presente il primo agglomerato di Curon Venosta.

A complicare il pane ci fu una tecnica subdola per nascondere il progetto agli abitanti: ossia quello di mettere annunci sui futuri espropri nella sola lingua italiana. In questo modo quasi tutta la popolazione si ritrovò a non reclamare. E di conseguenza il progetto ebbe vita facile. Cosicché nel 1940 ci furono i primi espropri. Le proteste iniziarono e coinvolsero l’opinione pubblica arrivando alla stampa di tutta Europa: al tempo concentrata sui fatti della Seconda Guerra Mondiale. Ma non ci fu modo di fermare il tutto: i lavori cominciarono.

Furono installate cariche esplosive in tutte le case, oramai abbandonate, del borgo. Furono fatte suonare le campane della chiesa un’ultima volta, il 16 luglio 1950. Quindi sette giorni dopo venne fatto saltare tutto in aria, davanti gli abitanti attoniti. Ma un solo elemento fu risparmiato. E non si sa precisamente il perché. Si riporta che il campanile della chiesa trecentesca di Santa Caterina d’Alessandria fu lasciato lì come simbolo. Ma la versione contrasta con chi parla di mancano innesco della dinamite. Sta di fatto che il solo campanile restò in piedi. Fu tutto allagato e una nuova Curon Venosta venne costruita, più a monte.

Alcuni lasciarono il borgo a seguito dell’accaduto. E tutt’oggi un leggero risentimento per l’accaduto aleggia nei ricordi delle persone che in quel 1950 c’erano, soprattutto negli anziani. Dopo anni il paese si è ripopolato e la particolarità del campanile parzialmente sommerso ha permesso al paese di possedere un’attrazione turistica singolare.


Curon luoghi serie
Il campanile nel Lago di Resia
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LA LEGGENDA DELLE CAMPANE


Una leggenda viene raccontata a Curon, la stessa che è stata recuperata nella serie Netflix. Essa dice che in alcuni giornate, soprattutto in quelle più ventose, si possa ascoltare il suono delle campane provenire dal campanile nel lago. Tuttavia le campane sono state rimosse durante la demolizione del paese. Ed ecco come questi suoni, percepiti soggettivamente, abbiano alimentato la leggenda. Nella serie Netflix il suono delle campane ha un ruolo chiave nella storia. Quasi centrale. Ma non posso spoilerare nulla.


I LUOGHI DELLA SERIE TV CURON


Nonostante la serie prenda il nome dal paese, non tutte le riprese sono state girate a Curon Venosta. Il set è stato allestito a Bolzano nell’arco di tre mesi e si è articolato in più località, tutte nella cornice dell’Alto Adige. I luoghi principali sono situati (naturalmente) fra Curon Venosta e il Lago di Resia. In particolar modo si riconosce la Chiesa Parrocchiale di Santa Caterina. Altre scene sono state realizzate nel vicino paese di Malles Venosta. Per le scene interne alla baita è stata scelta Baita Mexico, a Passo Mendola, in Val di Non. Non mancano all’appello il Lago di Caldaro e il comune di San Felice.

Infine nella serie si fa spesso riferimento allo Sbarramento Pian dei Morti. Esiste realmente e si trova a 2000 metri di quota, presso il confine austriaco. Il nome non deriva da una storia pressoché drammatica, ma dall’italianizzazione della parola tedesca Plamort. In questa zona si trovano alcuni dei bunker di guerra più importanti della Val Venosta. Gli stessi in cui sono state girate alcune scene del film.


COME ARRIVARE A CURON VENOSTA

Per giungere fino a Curon Venosta, e al Lago di Resia, occorre arrivare in autostrada fino all’uscita Bolzano Sud. Da qui imboccare la SS38 fino a Merano, superando il Passo dello Stelvio e risalendo. Una volta superata la frazione Oris (di Lasa), continuare sulla SS40 in direzione Passo Resia. Una volta superata la galleria si vedrà il campanile nel lago sulla destra.


COSA VEDERE NELLE VICINANZE DI CURON VENOSTA


La visita al Lago di Resia deve implicare una visita all’intera Val Venosta. Qui si potranno osservare non solo borghi caratteristici, ma anche località naturali di alto pregio. Cominciando dalla Cascata di Parcines che scende per circa 100 metri di altezza. Quindi le sorgenti del fiume Adige, che oltre a dare il nome alla regione è il secondo fiume più lungo d’Italia. Quindi in prossimità di Merano sono consigliati i Sentieri delle Rogge, caratterizzati da una serie di canali d’acqua un tempo utilizzati per l’irrigazione dei campi. Piacevole una visita al paese di Glorenza, ma anche a Sluderno per vedere il Castel Coira. Infine consigliato visitare quella che è considerata l’abbazia benedettina più ad alta quota d’Europa: l’Abbazia di Monte Maria.


Articolo Scritto: novembre 2020.

Ultima modifica: Novembre 2020.

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