Visitare Ventotene: l'Isola di confino in cui visse Altiero Spinelli

La piccola Isola di Ventotene si trova a largo delle coste laziali, nell'arcipelago delle Isole Pontine. È considerata la culla dell'Europa: fu qui che venne scritto il Manifesto di Ventotene. Fra i firmatari c'era un giovane Altiero Spinelli, padre fondatore della Comunità Europea.
 
ventotene spinelli
Due scogli dell'Isola di Ventotene e sul fondo l'Isola di Santo Stefano

 
 
 
Era il 2006 quando, ancora liceale, giunsi per la prima volta su quest’isola del Mar Tirreno. Mi sentivo perso, spiazzato da un’isola così piccola su cui avrei dovuto trascorrere una settimana. Ma non sapevo ancora che avrei vissuto una delle esperienze indimenticabili della mia vita. E così vi tornai l’anno seguente, e quello dopo ancora. E poi per altri tre anni. Insomma: divenne uno dei miei luoghi del cuore.
 
Se ero su quest’isola c’era un motivo e ne parlerò a breve nell’articolo. Proverò a distaccarmi da quelle emozioni vissute in maniera soggettiva e a raccontare l’isola per come è. Ma una cosa la devo anticipare. Se oggi parliamo di Comunità Europea lo dobbiamo soprattutto a quest’isola e a quegli uomini che qui furono confinati durante la seconda guerra mondiale.
 
L'Isola di Ventotene dal Porto Romano

 
 
 
VENTOTENE STORIA DI UN ISOLA DI CONFINO
 
Al largo di Gaeta, laddove il Mar Tirreno si fa profondo, vi sono delle isole vulcaniche denominate Pontine. Sono collegate l’un l’altra visivamente, grazie al cielo terso o alle luci accese nella notte. La più importante fra loro è l’Isola di Ponza, che non a caso dà il nome all’arcipelago. Ma poi c’è lei: Ventotene. Essa non è isolata nel mare, bensì si trova a soli 3 km da un’altra isola: l’Isola di Santo Stefano. Le due sono vicine fra loro, tantoché sono in diversi quelli che sfidano le correnti nuotando dall’una verso l’altra isola.
 
Questo isolamento rispetto al continente ha fatto sì che nel tempo Ventotene e Santo Stefano fossero utilizzate per isolare prigionieri politici, criminali e altre figure che in qualche modo erano state giudicate colpevoli. Una pratica che cominciò parallelamente alla nascita di Gesù Cristo per protrarsi fino agli anni nostri, fino al recente 1965. Ventotene fu utilizzata come isola di confino, con i prigionieri che avevano modo di poter frequentare intere porzioni dell’isola, ma Santo Stefano come carcere di massimo isolamento.
 
Ventotene, il faro

 
 
La prima persona che venne isolata a Ventotene – secondo le fonti – fu Giulia, la figlia dell’imperatore Ottaviano Augusto. Fu accusata di tradimento e di adulterio, nei confronti del futuro imperatore Tiberio. Per tenerla in vita, suo padre le fece costruire una villa oltre a delle vasche sparse sulle due isole. Qui visse per 5 anni, senza comodità, senza nessun sistema idraulico che garantisse acque potabili. Morì appena dopo la morte del padre. La stessa sorte toccò ad Agrippina, Giulia Livilla, Claudia Ottavia e Flavia Domitilla. La villa è ancora lì nell’isola. Sono visitabili le rovine e una vasca sull’Isola di Santo Stefano, in cui ci si può fare il bagno.
 
Nel ‘700 Ventotene ritornò a essere luogo di confino. Nella vicina Santo Stefano, invece, fu costruito un carcere per volere di Ferdinando IV di Borbone: quello che oggi conosciamo come il Carcere di Santo Stefano. Vi furono trasportati pirati, ladri e criminali. Gli stessi che nel tempo si fecero una vita sull’isola facendo aumentare la popolazione locale. Ma è solo con l’avvento del fascismo, e la successiva seconda guerra mondiale, che Ventotene conobbe un periodo difficile. Qui furono portati gli oppositori politici del partito fascista. Fra loro un giovane ribelle dalle idee ben chiare: Altiero Spinelli.
 
Fu Altiero Spinelli, assieme a Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, a scrivere il Manifesto di Ventotene (titolo originale “Per un’Europa libera e unità. Progetto d’un manifesto”). Essi indicarono la via per un’Europa federale, in grado di garantire una pace fra le nazioni. E lo fecero proprio nel momento in cui l’Europa, e il mondo, erano separati. Terminata la guerra, e l’esilio, Spinelli divenne un padre fondatore dell’Europa che tutt’oggi conosciamo. Sarebbe nata dì lì a poco la Comunità Europea: un sogno che fu pensato proprio su questa piccola isoletta sperduta nel Mar Tirreno.
 
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Vie nel centro di Ventotene

 
 
 
I LUOGHI DI ALTIERO SPINELLI A VENTOTENE
 
Nei pressi della piazza centrale dell’Isola, denominata Piazza Castello, vi sono alcuni edifici in cui gli esiliati trascorrevano le proprie giornate. Fra loro Altiero Spinelli. Non potevano parlare di politica, tenere comizi, ubriacarsi ed entrare in contatto con donne. Ma potevano leggere. E nella biblioteca dell’isola c’erano libri quali quelli di Maupassant, Kant, Marx. Non è difficile trovare scritte e vie che richiamano i luoghi in cui visse Spinelli. Ad esempio vi è la Strada delle Botteghe dei Confinati, la Via delle Mense Comuniste. E ancora la Mensa Socialista, col capo mensa Sandro Pertini. Ma anche un Laboratorio Isole della Memoria in cui viene raccontata la storia dei confinati delle isole di Ventotene e Santo Stefano.
 
Di Altiero Spinelli resta la tomba, collocata nel piccolo cimitero dell’Isola. Colpisce per la sua semplicità. È stata omaggiata da Presidenti del Consiglio e della Repubblica, ma anche da capi di stato di paesi dell’UE, come la Merkel. Tuttavia delle voci dicono che in realtà il corpo di Spinelli fu cremato e le sue ceneri sparse in mare.
 
tomba altiero spinelli
La tomba di Altiero Spinelli a Ventotene

 
 
 
L’ISOLA DI SANTO STEFANO E LE CELLE DI SANDRO PERTINI E GAETANO BRESCI
 
L’Isola di Santo Stefano è famosa per il suo Carcere. Era di massima sicurezza e fu uno dei primi ad avere un sistema Panottico. I detenuti venivano costantemente sorvegliati, tranne nei momenti in cui svolgevano dei lavori utili, come ad esempio la coltivazione dei campi nell’Isola. Scappare era pressoché impossibile. In quasi 300 anni furono pochi quelli che riuscirono a evadere, ma tutti furono recuperati e riarrestati.
Un fatto storico che avvenne su quest’Isola fu la proclamazione della Repubblica di Santo Stefano, istituita dai camorristi. Fu eletto il senato e stipulate delle regole. Tutto questo dall’ottobre 1860 fino al gennaio 1861.
 
Alcuni anni dopo sull’isola venne internato Gaetano Bresci: colui che aveva ucciso il re Umberto I. Venne tenuto in una cella in cui era sorvegliato costantemente, notte e giorno. Ma fu ritrovato impiccato. Non si sa bene se sia stato ucciso dai secondini o se si sia suicidato. La sua cella è parzialmente distrutta, ma ancora visibile. Fra le altre celebrità dell’isola vi furono il brigante Carmine Crocco, il politico Umberto Terracini e il partigiano Mauro Scoccimarro. Ma soprattutto lui: Sandro Pertini. Il futuro Presidente della Repubblica Italiana. Stette poco sull’isola per via delle precarie condizioni di salute.
 
Carcere santo stefano
Il carcere di Santo Stefano

 
 
 
VENTOTENE LA CULLA DELL’EUROPA
 
Il Manifesto di Ventotene, scritto da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni durante il confino sull’isola, portò alla nascita della Comunità Europea subito dopo la fine della seconda guerra mondiale. Ecco perché Ventotene è considerata la culla dell’Europa.
 
Ogni anno l’Istituto di Studi Federalisti Altiero Spinelli organizza il Seminario di Ventotene. Dura poco meno di una settimana, dalla fine di agosto (in concomitanza dell’anniversario di nascita di Altiero Spinelli, il 31 agosto) fino ai primi giorni di settembre. Partecipano centinaia di ragazzi provenienti da tutta Italia e Europa, con età compresa fra i 18 e i 30 anni. Essi svolgono attività didattiche con relatori qualificati, per lo più esponenti politici, docenti universitari, esperti del settore. Inoltre, al termine del seminario, viene assegnato il “Premio Altiero Spinelli” al giornalista che si è distinto per le sue tematiche europee.
 
Di mio ho partecipato a 6 seminari federalisti. Non solo mi sono stati utili per un discorso formativo, ma durante quelle settimane sull’isola sono nati alcuni progetti che mi hanno impegnato negli anni. Inoltre ho avuto la possibilità di confrontarmi con ragazzi provenienti da tutta Europa. A far da contorno al lato formativo ci sono tutti quei momenti ludici vissuti con i compagni di avventura.
 
scoglio federalista
Lo scoglio "Federalista"

 
 
 
COSA FARE E VEDERE A VENTOTENE
 
Seppur Ventotene è isola lunga a malapena 2 km, ha diverse attrazioni turistiche consigliate. Va premesso che l’Isola andrebbe vissuta in tutto l’arco della giornata. Al mattino il viavai turistico dal porto ino alle cale la rendono un’isola frenetica. Ma già dall’ora di pranzo, anche grazie al caldo proibitivo, regna un silenzio, interrotto solo dal suono della ceramica dei piatti nei ristoranti. La sera diviene un luogo calmo in cui passeggiare piacevolmente.
 
1. Visitare il centro dell’Isola. Nella parte più bassa dell’Isola le caratteristiche abitazioni isolane creano un centro storico piacevole da visitare. Assolutamente consigliata una sosta in Piazza Castello, il centro nevralgico di Ventotene. Ma anche nelle piccole vie che si diramano dalla stessa.
 
2. Prendere il sole a Cala Nave. È la spiaggia più importante dell’isola e anche la più attrezzata. Qui si potranno noleggiare ombrelloni e sdraio per vivere un’intera giornata di mare. Mancano alcuni servizi per il divertimento, come i campi da beach volley. Ma di sicuro non ci si annoierà. Per arrivarci vi sono tre modi: scendendo le scalette da dietro Piazza Castello o passando per uno dei due tunnel scavati nel tufo. Il primo tunnel collega al faro, il secondo in una piccola baia.
 
3. Visitare le cisterne romane. È il sito archeologico meglio conservato nell’Isola. Si tratta di vecchie cisterne romane (sull’Isola non c’è acqua potabile) che col tempo sono state trasformate in prigioni. Per visitarle occorre scendere sotto terra e muoversi in tunnel scavati nel tufo. Si troveranno delle gallerie con pareti affrescate dagli stessi carcerati.
 
4. Visitare il carcere di Santo Stefano. Basterà chiedere informazioni presso il Porto Romano. Partono giornalmente (quantomeno in estate) dei tour dell’isola con la guida.
 
5. Prendere il sole a Cala Rossano. Questa spiaggia è molto più piccola e si trova a ridosso del Porto Nuovo. Trovandosi in una piccola baia, le sue acque sono molto più basse e protette.
 
6. Fare immersioni. A Ventotene ci sarà la possibilità di noleggiare tutto l’occorrente per immergersi. Essendo un’area protetta, col tempo si è investito sulla salvaguardia delle specie marine che popolano i fondali. Si potranno vedere murene, tonni, cernie, pesci San Pietro, delfini e capodogli. Ma anche gorgonie e coralli. In alternativa si potrà fare snorkeling.
 
7. Visitare il Porto Romano. Per realizzare questo porto i romani eliminarono 60.000 metri cubi di tufo. Inoltre scavarono delle stanze nella roccia: le stesse che oggi ospitano negozi, rimesse e locali.
 
8. Visitare Villa Giulia. Sono ancora presenti i resti archeologici della villa. Per lo più muretti che fornivano un’idea d’insieme degli ambienti. Gran parte dei reperti furono esportati dagli inglesi e portati nei musei della Gran Bretagna.
 
9. Visitare la Peschiera Romana. Una serie di vasche collegate al mare da canali. I pesci vi entravano, vi deponevano le uova, ma non potevano più uscire. Può essere visitata a nuoto, tuttavia con le immersioni si riesce a vedere la parte sottostante, più ricca.
 
10. Noleggiare una barca. Presso il porto romano ci sarà la possibilità di affittare un’imbarcazione per girare l’isola di Ventotene e quella di Santo Stefano. Inoltre i proprietari delle imbarcazioni sosteranno in punti sicuri per concedere dei tuffi dalla barca.
 
11. Noleggiare una canoa. Alcune attività dell’Isola permettono di noleggiare la canoa. Soprattutto a Cala Nave.
 
12. Visitare i luoghi “europei”. Come scritto in precedenza, sull’isola si potranno visitare alcuni dei luoghi in cui Altiero Spinelli, e gli altri confinati, cominciarono a pensare a un’Europa unita.

Cisterna romana ventotene
Affreschi all'interno delle Cisterne Romane


 
 
COME ARRIVARE A VENTOTENE
 
Si può arrivare a Ventotene solo via mare. I mezzi a disposizione per compiere la traversata sono il traghetto (in questo link gli orari) e l’aliscafo. Il primo ha dei costi accessibili ma impiega circa 2 ore prima di arrivare a destinazione. Il secondo è molto più veloce (1 ora di traversata) ma ha dei prezzi più alti. Entrambi possono essere presi dal Porto di Formia, in provincia di Latina.
 
 
COME MUOVERSI A VENTOTENE
 
Sull’isola di Ventotene ci sono poche, pochissime automobili. Sia perché essa ha un sistema viario molto complesso e a tratti proibitivo, sia perché sostanzialmente la macchina non serve. Ci si può muovere facilmente a piedi, percorrendo tutta l’isola in un massimo di mezz’ora. Il punto più estremo si trova a quasi 2 km di distanza e può essere raggiunto da una delle navette che ogni ora corrono per l’isola. Gli hotel che si trovano distanti dal centro dell’Isola, in punti panoramici, mettono a disposizione delle navette per i loro clienti.
 
Ventotene, Piazza Castello

 
 
 
COSA VEDERE NEI DINTORNI DI VENTOTENE
 
Particolarmente consigliata una visita al Carcere di Santo Stefano, sull’Isola di Santo Stefano che fronteggia Ventotene. Partono giornalmente tour turistici alcuni dei quali non si fermano alla sola visita del carcere, ma conducono fino alla parte nascosta dell’Isola, laddove sono presenti le vasche di Giulia. Un consiglio: se si avrà la possibilità di immergersi in queste vasche, occorrerà fare attenzione all’appoggiarsi alle pareti rocciose: la flora marina potrebbe portare a manifestazioni cutanee come eritemi.
 
Dato che per arrivare a Ventotene occorre partite da Formia, si potrà visitare la città di Gaeta. Possiede un centro storico di gran pregio con la Cattedrale a ritagliarsi un ruolo da protagonista nel contesto. È molto bello il Castello Angioino-Aragonese, una delle ultimissime roccaforti borboniche durante il risorgimento. Purtroppo è aperto alle visite solo in giorni specifici dell’anno. Infine le ultime attrazioni, e forse sono quelle più amate fra tutte, sono la Montagna Spaccata con la Grotta del Turco.
 
Vicino Gaeta è consigliata una sosta a Sperlonga, non solo perché è considerato uno dei borghi più belli d’Italia, ma anche per i siti archeologici che possiede. Uno di questi si trova all’interno della Grotta di Tiberio. Per chiudere le altre due isole che dialogano visivamente con Ventotene, ossia Ponza e Ischia, sono molto consigliate.

Gaeta
Gaeta e il lungomare Caboto


 
 
DOVE DORMIRE A VENTOTENE
 
Nei sei anni in cui ho soggiornato a Ventotene ho dormito in diverse strutture. Quella che più di tutte mi sento di consigliare è l’Hotel Calabattaglia. Si trova nella parte più alta dell’isola, laddove si potrà godere un panorama che guarda verso l’Isola di Santo St
efano e la lontana Ischia. La maggior parte delle camere non sono all’interno della struttura, ma accessibili da un grande cortile esterno. A colazione ci si potrà rigenerare anche grazie a quella vista panoramica. La notte, essendo tutto buio, si riusciranno a vedere tutte le stelle in cielo, Via Lattea compresa.
 
In alternativa consiglio di valutare la possibilità di affittare una casa nella parte bassa dell’isola. Soprattutto per coloro che amano l’indipendenza. Alcune sono dotate di tutto il necessario, cucine comprese. In questo modo si avrà la possibilità di risparmiare.
 
La parte più alta dell'isola in cui godere di panorami sul circondario

 
 
 
CONSIGLI
 
Per chi andrà a Ventotene per mettersi in spiaggia ho diversi consigli da dare. 1) Essendo la sabbia di Ventotene di origine vulcanica, nera, tenderà a riscaldarsi molto facilmente. Per non ustionarsi è fondamentale portarsi delle ciabatte o meglio ancora delle scarpe da roccia. 2) Il mare è pieno di meduse, ma essendo l’acqua limpida il più delle volte si riesce a intercettarle.
 
L’isola è ricca di punti panoramici, soprattutto nella parte alta. Qui, non appena si uscirà fuori strada, ritrovandosi fra la vegetazione, potrebbero esserci dei punti molto esposti in cui si rischia di cadere giù per decine e decine di metri. 
 
Se si deciderà di soggiornare sull’Isola, soprattutto nei periodi di massima affluenza, è fondamentale prenotare con largo anticipo.
 
Consiglio una visita alla Libreria “Ultima Spiaggia”. In tutti gli anni in cui sono passato sull’Isola, ho acquistato un libro qui. Il gestore è uno di quei librai all’antica e saprà consigliare il libro giusto sulla base delle preferenze.

Infine prima di partire per l'isola sono consigliati i seguenti libri:
- "Come ho tentato di diventare saggio" di Altiero Spinelli
- "L'Isola Riflessa" di Patrizia Ramondino
- "Qui nacque l'Europa" di Paola Campetella

e i seguenti film:
- "Un mondo nuovo" di Alberto Negrin
- "Ferie d'agosto" di Paolo Virzì
- "Il professor Cenerentolo" di Leonardo Pieraccioni


Film girati ventotene
Il Ciak del film "Ferie d'Agosto"



Articolo scritto: febbraio 2021.
Ultima modifica: febbraio 2021.

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