Dante Alighieri a Ravenna - Tutti i luoghi da visitare
Il Sommo Poeta trascorse gli ultimi tre anni della sua vita a Ravenna, città in cui è tutt'ora sepolto. Nonostante il breve soggiorno, in città sono molti i luoghi che parlano di Dante Alighieri. Questo articolo li raccoglie.
Dante Alighieri è forse il protagonista della storia italiana: colui che - al pari di Leonardo da Vinci - rappresenta la nostra cultura nel mondo. Se ne andò in una notte di 700 anni fa nella città di Ravenna, lontano dalla sua Firenze, lasciandoci in eredità una lingua che stava plasmandosi. La sua produzione letteraria segnò la prima grande pietra miliare della letteratura italiana.
Dante ha parlato di Ravenna e Ravenna oggi parla di Dante. Un connubio curioso e fortunato, indissolubile. Con aneddoti particolari, alle volte avvincenti. Nonostante i tre anni di soggiorno, nonostante Ravenna sia stata solo l'ultima tappa della sua incredibile vita da viaggiatore.
I (NUOVI) LUOGHI DANTESCHI A RAVENNA: INIZIATIVE E INSTALLAZIONI ARTISTICHE PER IL 700ESIMO ANNIVERSARIO DELLA MORTE DEL SOMMO POETA
Sono le 18 in punto quando le campane della Basilica di San Francesco iniziano a suonare e il vociare delle persone riunite nella piazza si interrompe. Siamo davanti alla Tomba di Dante, uno dei monumenti più visitati a Ravenna, e qui ogni giorno, nell'ora "che volge il disìo", in occasione del settimo centenario della morte del Sommo Poeta, vengono recitati i versi della Divina Commedia. Non si tratta di attori, ma quelli che si presentano qui ogni giorno, davanti al leggìo allestito per la lettura, sono ravennati e gente comune, pronti a recitare con orgoglio il canto che segue quello del giorno precedente. Questo testimonia quanto il legame tra Dante e gli abitanti di Ravenna sia radicato e forte. Oggi c'è un bambino che recita il XV canto del Purgatorio. Qualcuno lo sta filmando perchè la lettura ogni sera passa anche in diretta streaming sulla pagina Facebook di Ravenna per Dante. Questa è solo una delle tantissime iniziative e installazioni artistiche che l'Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna ha lanciato in occasione del 700esimo anniversario dedicato al Sommo Poeta.
Primo tra tutti il nuovissimo Museo di Dante, inaugurato nel maggio 2021. Si tratta di una piccola, ma imperdibile mostra all’interno dei chiostri Francescani che, trasportandoti continuamente tra antico e moderno riesce a farti vivere un’esperienza sensoriale unica.
A Ravenna tutto richiama la presenza di Dante Alighieri, dall’omonimo Teatro Comunale alle vie, pasticcerie, hotel e scuole che portano il suo nome, ai murales più contemporanei, come quello celebre dello street artist Kobra, in via Pasolini, o quelli di artisti internazionali arrivati a Ravenna in occasione dell’ultima edizione del festival di street art Subsidenze, dedicata proprio al Poeta.
Se passeggiare di giorno per le strade di Ravenna può farvi comprendere il legame tra Dante e questa città d’arte, passeggiare di notte vi farà trasportare davvero all’interno delle storie narrate nella Divina Commedia. La luce delle parole è infatti un progetto che coinvolge tutto il centro storico di Ravenna, illuminata da una lunga scia di installazioni che trasformano in luminarie alcuni dei più emblematici versi della Divina Commedia.
Dante Alighieri è forse il protagonista della storia italiana: colui che - al pari di Leonardo da Vinci - rappresenta la nostra cultura nel mondo. Se ne andò in una notte di 700 anni fa nella città di Ravenna, lontano dalla sua Firenze, lasciandoci in eredità una lingua che stava plasmandosi. La sua produzione letteraria segnò la prima grande pietra miliare della letteratura italiana.
Dante ha parlato di Ravenna e Ravenna oggi parla di Dante. Un connubio curioso e fortunato, indissolubile. Con aneddoti particolari, alle volte avvincenti. Nonostante i tre anni di soggiorno, nonostante Ravenna sia stata solo l'ultima tappa della sua incredibile vita da viaggiatore.
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Il Murale di Dante Alighieri realizzato da Kobra |
I (NUOVI) LUOGHI DANTESCHI A RAVENNA: INIZIATIVE E INSTALLAZIONI ARTISTICHE PER IL 700ESIMO ANNIVERSARIO DELLA MORTE DEL SOMMO POETA
Sono le 18 in punto quando le campane della Basilica di San Francesco iniziano a suonare e il vociare delle persone riunite nella piazza si interrompe. Siamo davanti alla Tomba di Dante, uno dei monumenti più visitati a Ravenna, e qui ogni giorno, nell'ora "che volge il disìo", in occasione del settimo centenario della morte del Sommo Poeta, vengono recitati i versi della Divina Commedia. Non si tratta di attori, ma quelli che si presentano qui ogni giorno, davanti al leggìo allestito per la lettura, sono ravennati e gente comune, pronti a recitare con orgoglio il canto che segue quello del giorno precedente. Questo testimonia quanto il legame tra Dante e gli abitanti di Ravenna sia radicato e forte. Oggi c'è un bambino che recita il XV canto del Purgatorio. Qualcuno lo sta filmando perchè la lettura ogni sera passa anche in diretta streaming sulla pagina Facebook di Ravenna per Dante. Questa è solo una delle tantissime iniziative e installazioni artistiche che l'Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna ha lanciato in occasione del 700esimo anniversario dedicato al Sommo Poeta.
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Installazioni nel Museo di Dante |
Primo tra tutti il nuovissimo Museo di Dante, inaugurato nel maggio 2021. Si tratta di una piccola, ma imperdibile mostra all’interno dei chiostri Francescani che, trasportandoti continuamente tra antico e moderno riesce a farti vivere un’esperienza sensoriale unica.
A Ravenna tutto richiama la presenza di Dante Alighieri, dall’omonimo Teatro Comunale alle vie, pasticcerie, hotel e scuole che portano il suo nome, ai murales più contemporanei, come quello celebre dello street artist Kobra, in via Pasolini, o quelli di artisti internazionali arrivati a Ravenna in occasione dell’ultima edizione del festival di street art Subsidenze, dedicata proprio al Poeta.
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La Tomba di Dante Alighieri a Ravenna |
Se passeggiare di giorno per le strade di Ravenna può farvi comprendere il legame tra Dante e questa città d’arte, passeggiare di notte vi farà trasportare davvero all’interno delle storie narrate nella Divina Commedia. La luce delle parole è infatti un progetto che coinvolge tutto il centro storico di Ravenna, illuminata da una lunga scia di installazioni che trasformano in luminarie alcuni dei più emblematici versi della Divina Commedia.
GLI STORICI LUOGHI DI DANTE ALIGHIERI A RAVENNA
La Tomba di Dante Alighieri
Nelle vicinanze della Basilica di San Francesco sorge il tempietto neoclassico in cui si trova la Tomba di Dante Alighieri. Fu costruito nel 1782 dall'architetto Camillo Morigia ma le spoglie del sommo poeta furono portate qui solo anni dopo, a seguito del loro ritrovamento. Dalla morte di Dante nel 1721, fino al 1865, le spoglie furono nascoste dai frati, in una cassetta in legno. Dapprima murate, quindi tenute al riparo. Tutto questo per evitare che venissero riportate a Firenze. Durante la seconda guerra mondiale furono protette al di sotto di un terrapieno al fianco dello stesso mausoleo, per paura che venissero trafugate o distrutte.
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Ravenna, la Tomba di Dante Alighieri |
La basilica di San Francesco
Alle spalle del tempietto neoclassico che custodisce la Tomba del Sommo Poeta, nel perimetro di quella che viene nominata la Zona Dantesca di Ravenna, sorge la basilica di San Francesco. È qui che, il 13 settembre 1321, fu celebrato in pompa magna il funerale di Dante Alighieri, morto a 56 anni di malaria.
La particolarità di questa chiesa, oltre che il suo ruolo nella storia di Dante, è la sua cripta, che ci ricorda che Ravenna è, oltre ad una città d’arte, soprattutto una città di mare. La cripta infatti è interamente sommersa, trovandosi sotto il livello del mare. Sporgendosi da una finestrella è possibile ammirare l’antica pavimentazione ricca di mosaici, che emerge dalle acque limpide dove talvolta nuotano indisturbati numerosi pesciolini.
Ingresso: Piazza San Francesco 3.
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La Cripta allagata di San Francesco |
I mosaici di Galla Placidia e San Vitale
Probabilmente, i mosaici bizantini di Ravenna valgono da soli il viaggio in città. Mentre resterete incantati con il naso all’insù davanti a questi patrimoni UNESCO, immaginatevi lo stesso Dante Alighieri, mentre, stregato da tutta questa bellezza, visitava questi luoghi guidato dal Signore della città, Guido Novello Da Polenta. Queste opere d’arte furono una fonte d’ispirazione per Dante, che concretizzò visivamente dentro di sé quelle immagini evocative e simboliche, riflettendole in alcune descrizioni del suo Purgatorio, Inferno e Paradiso. L’imperatore Giustiniano, ad esempio, raffigurato nei mosaici della Basilica San Vitale, ha avuto un ruolo di spicco nel Paradiso dantesco, così come il martire rappresentato nel mosaico di Galla Placidia.
Ingresso e biglietteria: Via Argentario 22.
Probabilmente, i mosaici bizantini di Ravenna valgono da soli il viaggio in città. Mentre resterete incantati con il naso all’insù davanti a questi patrimoni UNESCO, immaginatevi lo stesso Dante Alighieri, mentre, stregato da tutta questa bellezza, visitava questi luoghi guidato dal Signore della città, Guido Novello Da Polenta. Queste opere d’arte furono una fonte d’ispirazione per Dante, che concretizzò visivamente dentro di sé quelle immagini evocative e simboliche, riflettendole in alcune descrizioni del suo Purgatorio, Inferno e Paradiso. L’imperatore Giustiniano, ad esempio, raffigurato nei mosaici della Basilica San Vitale, ha avuto un ruolo di spicco nel Paradiso dantesco, così come il martire rappresentato nel mosaico di Galla Placidia.
Ingresso e biglietteria: Via Argentario 22.
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Ravenna, i Mosaici di San Vitale |
Sant’Apollinare Nuovo
Anche i mosaici di questa basilica paleocristiana, hanno ispirato il Sommo Poeta nella descrizione di alcune immagini della sua Divina Commedia. Tra tutti spicca la somiglianza tra le dodici vergini e i dodici santi in processione raffigurati nella navata della chiesa, con il corteo che anticipa l’arrivo di Beatrice nell’ultimo canto del Purgatorio.
Ingresso e biglietteria: Via Roma 53.
La Sala Dantesca dell’ex refettorio camaldolese
Racchiuso nella Biblioteca Classense, è custodito l’antico refettorio del monastero camaldolese, completato nel tardo Cinquecento. Nel 1921, dopo la soppressione del Monastero camaldolese e in occasione del Sesto Centenario della morte di Dante, questo luogo fu nominato “Sala Dantesca”, adibendolo a letture dantesche. La sala si propone nuovamente come il luogo deputato alle Letture Classensi che, ogni anno dal 1965, ininterrottamente vengono dedicate a Dante.
Ingresso: Via Alfredo Baccarini 3.
La casa natale di Francesca da Rimini
Il V canto dell'inferno è il più amato dai lettori de La Divina Commedia. Narra dell'amore fra Paolo e Francesca e della loro morte, avvenuta per mano di Gianciotto Malatesta, marito di Francesca e fratello di Paolo. Fra intrighi e tradimenti, riferimenti alla storia di Lancillotto e Ginevra, questa storia trae ispirazione dalla realtà. Lo stesso Dante Alighieri aveva rapporti col padre di Francesca, Guido da Polenta, e probabilmente conobbe la vicenda direttamente da lui. O da uno dei suoi figli. Tutt'oggi la casa natale di Francesca è visibile ma non visitabile (in quanto privata).
Posizione: via Zagarelli alle Mura 2A.
SULLE VIE DI DANTE: BEST IN TRAVEL 2021 LONELY PLANET
Anche i mosaici di questa basilica paleocristiana, hanno ispirato il Sommo Poeta nella descrizione di alcune immagini della sua Divina Commedia. Tra tutti spicca la somiglianza tra le dodici vergini e i dodici santi in processione raffigurati nella navata della chiesa, con il corteo che anticipa l’arrivo di Beatrice nell’ultimo canto del Purgatorio.
Ingresso e biglietteria: Via Roma 53.
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Ravenna, i mosaici della Basilica di Sant'Apollinare in Nuovo |
La Sala Dantesca dell’ex refettorio camaldolese
Racchiuso nella Biblioteca Classense, è custodito l’antico refettorio del monastero camaldolese, completato nel tardo Cinquecento. Nel 1921, dopo la soppressione del Monastero camaldolese e in occasione del Sesto Centenario della morte di Dante, questo luogo fu nominato “Sala Dantesca”, adibendolo a letture dantesche. La sala si propone nuovamente come il luogo deputato alle Letture Classensi che, ogni anno dal 1965, ininterrottamente vengono dedicate a Dante.
Ingresso: Via Alfredo Baccarini 3.
La casa natale di Francesca da Rimini
Il V canto dell'inferno è il più amato dai lettori de La Divina Commedia. Narra dell'amore fra Paolo e Francesca e della loro morte, avvenuta per mano di Gianciotto Malatesta, marito di Francesca e fratello di Paolo. Fra intrighi e tradimenti, riferimenti alla storia di Lancillotto e Ginevra, questa storia trae ispirazione dalla realtà. Lo stesso Dante Alighieri aveva rapporti col padre di Francesca, Guido da Polenta, e probabilmente conobbe la vicenda direttamente da lui. O da uno dei suoi figli. Tutt'oggi la casa natale di Francesca è visibile ma non visitabile (in quanto privata).
Posizione: via Zagarelli alle Mura 2A.
SULLE VIE DI DANTE: BEST IN TRAVEL 2021 LONELY PLANET
Ogni anno Lonely Planet stila la classifica dei “Best in travel”, ossia
l’elenco delle mete più ambite dell’anno. Quest’anno sono state premiate
le mete che stanno trasformando l’idea di viaggio, puntando sulla
sostenibilità e l’ambiente. In questa classifica, l’unica destinazione
italiana ad essere premiata per la categoria “Sostenibilità” è stato
l’esempio di slow travel tra Firenze e Ravenna, le Vie di Dante, sulle
orme del sommo poeta.
COME MUOVERSI PER VISITARE I LUOGHI DI DANTE A RAVENNA
Ravenna è una città di piccole dimensioni e i luoghi danteschi sopra
menzionati si trovano a una breve distanza a piedi tra loro. Se avete la
necessità di raggiungere qualche sito fuori dal centro città, come ad
esempio la bellissima Basilica di Sant'Apollinare in Classe, circondata
dalla Pineta che altri non è se non la Selva Oscura della Divina
Commedia, allora è consigliabile noleggiare una bicicletta.
GLI ALTRI LUOGHI DI RAVENNA DA VISITARE
Il Battistero Neoniano
È fra i monumenti più antichi della città, risalente al V secolo. Ha una forma ottagonale in muratura e all'interno conserva dei mosaici e degli stucchi di influenza ellenistico-romana. Al centro della cupola è visibile il Battesimo di Cristo, circondato dai 12 apostoli.
Ingresso e biglietteria: Piazza Duomo 1.
Il Museo Arcivescovile e la Cappella di Sant'Andrea
All'interno del Palazzo dell'Arcivescovado sono conservate opere d'arte e dei reperti archeologici provenienti dall'antica cattedrale e da altre costruzioni oggi perdute. Nella torre Salustra è esposta la Cattedra vescovile di Massimiano: un'opera bizantina.
La Cappella di Sant'Andrea è un vano a pianta cuciforme, in cui sono presenti marmi che raffigurano la glorificazione di Cristo in chiave anti-ariana. Di particolare interesse la volta del vestibolo, con 99 specie di uccelli alcuni dei quali autoctoni del ravennate.
Ingresso e biglietteria: Piazza Arcivescovado 1.
GLI ALTRI LUOGHI DI RAVENNA DA VISITARE
Il Battistero Neoniano
È fra i monumenti più antichi della città, risalente al V secolo. Ha una forma ottagonale in muratura e all'interno conserva dei mosaici e degli stucchi di influenza ellenistico-romana. Al centro della cupola è visibile il Battesimo di Cristo, circondato dai 12 apostoli.
Ingresso e biglietteria: Piazza Duomo 1.
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La cupola del Battistero Neoniano |
Il Museo Arcivescovile e la Cappella di Sant'Andrea
All'interno del Palazzo dell'Arcivescovado sono conservate opere d'arte e dei reperti archeologici provenienti dall'antica cattedrale e da altre costruzioni oggi perdute. Nella torre Salustra è esposta la Cattedra vescovile di Massimiano: un'opera bizantina.
La Cappella di Sant'Andrea è un vano a pianta cuciforme, in cui sono presenti marmi che raffigurano la glorificazione di Cristo in chiave anti-ariana. Di particolare interesse la volta del vestibolo, con 99 specie di uccelli alcuni dei quali autoctoni del ravennate.
Ingresso e biglietteria: Piazza Arcivescovado 1.
Battistero degli Ariani
Costruito sotto Teodorico per il culto dell'arianesimo, ha perso nel tempo gran parte degli stucchi e delle decorazioni. Tuttavia nella Cupola è rimasto intatto il mosaico originale raffigurante il Battesimo di Cristo e i 12 apostoli.
Il Mausoleo di Teodorico
Fu costruito per ospitare la tomba di Teodorico. È realizzato con blocchi di Pietra d'Istria ed è articolato in due ordini sovrapposti decagonali, sormontati da una cupola monolitica. La tomba è stata nel tempo spogliata e adibita a più usi.
Ingresso e biglietteria: Via delle Industrie 14.
Sant'Apollinare in Classe
Uno dei maggiori esempi di architettura bizantina, in cui scoprire l'arte paleocristiana. Al suo interno conserva dei mosaici di pregio che hanno come tema principale la lotta alla dottrina dell'arianesimo e il ribadimento della natura divina di Cristo.
Ingresso: Via Romea Sud 224.
COME ARRIVARE A RAVENNA
Ravenna è raggiungibile comodamente con un treno regionale da Bologna,
in appena più di un'ora, oppure da Firenze, attraverso l’antica via
Faentina, un treno regionale che percorre in 1 ora e 30 minuti alcuni
dei borghi di Toscana e Romagna. Quest’ultimo è appunto nominato “il
treno di Dante” ed è sicuramente un’esperienza di viaggio lento che vale
la pena vivere.
COSA VEDERE NELLE VICINANZE DI RAVENNA
Ravenna è vicinissima ai tantissimi stabilimenti balneari della celebre
riviera romagnola, tra il Mare Adriatico ed una fitta pineta
mediterranea.
1) Cervia. Tra i suoi lidi, vale sicuramente una sosta Cervia, sia per una passeggiata nel centro storico di questo borgo marinaro, sia per le bellezze naturalistiche delle sue saline, che, specialmente al tramonto, si mostrano in tutto il loro splendore.
2) Le vie di Dante. Se il vostro interesse è culturale, vi consiglio di percorrere le Vie di Dante e fermarvi in alcune delle tappe che abbiamo percorso nel nostro viaggio con Lonely Planet. La prima che incontriamo, a una 30ina di km da Ravenna, è Faenza, anch’essa luogo di vicende, storie e personaggi che hanno ispirato Dante nei racconti della Commedia. Faenza oggi resta una vivace cittadina dalla forte identità, che offre numerosi musei, residenze e teatri che testimoniano il suo gusto per l’arte neoclassica e per l’arte ceramica. Sulle colline di Faenza poi si trova un’altra tappa imperdibile, prima che le Vie di Dante si inerpichino tra le foreste casentinesi: il borgo di Brisighella. Qui Dante soggiornò nella rocca che ancora oggi sovrasta il borgo, all’epoca del signor Maghinardo Pagani, noto al Poeta, che lo collocò nell’Inferno, per “fare il ghibellino in Romagna e Guelfo a Firenze”.
1) Cervia. Tra i suoi lidi, vale sicuramente una sosta Cervia, sia per una passeggiata nel centro storico di questo borgo marinaro, sia per le bellezze naturalistiche delle sue saline, che, specialmente al tramonto, si mostrano in tutto il loro splendore.
2) Le vie di Dante. Se il vostro interesse è culturale, vi consiglio di percorrere le Vie di Dante e fermarvi in alcune delle tappe che abbiamo percorso nel nostro viaggio con Lonely Planet. La prima che incontriamo, a una 30ina di km da Ravenna, è Faenza, anch’essa luogo di vicende, storie e personaggi che hanno ispirato Dante nei racconti della Commedia. Faenza oggi resta una vivace cittadina dalla forte identità, che offre numerosi musei, residenze e teatri che testimoniano il suo gusto per l’arte neoclassica e per l’arte ceramica. Sulle colline di Faenza poi si trova un’altra tappa imperdibile, prima che le Vie di Dante si inerpichino tra le foreste casentinesi: il borgo di Brisighella. Qui Dante soggiornò nella rocca che ancora oggi sovrasta il borgo, all’epoca del signor Maghinardo Pagani, noto al Poeta, che lo collocò nell’Inferno, per “fare il ghibellino in Romagna e Guelfo a Firenze”.
DOVE MANGIARE A RAVENNA
Pur essendo una città di mare, a Ravenna le trattorie tipiche romagnole
offrono principalmente piatti di carne. Tra i piatti tradizionali che
non potete perdervi ci sono i cappelletti al ragù. A differenza di
quelli emiliani i cappelletti romagnoli sono ripieni di formaggio. Ma
dove mangiare i migliori cappelletti in città?
1. Ca' de Vèn. Se cercate un’osteria dal sapore antico, che sappia racchiudere tutti gli aspetti della “romagnolità” a tavola, allora questo locale storico, dove i tavolini in legno trovano posto tra grosse botti di vino sangiovese, fa il caso vostro.
1. Ca' de Vèn. Se cercate un’osteria dal sapore antico, che sappia racchiudere tutti gli aspetti della “romagnolità” a tavola, allora questo locale storico, dove i tavolini in legno trovano posto tra grosse botti di vino sangiovese, fa il caso vostro.
2. Il Mercato Coperto. Era il più antico mercato alimentare della città, caduto in disuso negli anni ’60 e oggi recuperato e rinnovato per accogliere ristoranti, chioschi alimentari, cocktail bar e librerie. È una struttura moderna e di design ma il gusto è quello verace romagnolo.
3. Ristorante dell’Hotel Cappello. Perfetto se cercate un locale più ricercato, dove cenare sotto un soffitto affrescato e assaggiare anche piatti di pesce.
DOVE DORMIRE A RAVENNA
In pieno centro storico, l'Hotel Cappello è la struttura ricettiva più
antica della città, una residenza d’epoca veneziana del Rinascimento. Si
dice che in questo palazzo furono ospiti diversi personaggi illustri di
passaggio a Ravenna ed è sicuramente un luogo unico per trascorrere un
soggiorno in città, in un contesto di soffitti affrescati e tesori
d’arte.
CONSIGLI
Il biglietto cumulativo permette di visitare 5 attrazioni principali della città, fra cui la Basilica di San Vitale e il Mausoleo di Galla Placida. Tuttavia è consigliata la prenotazione anticipata, al fine di prevenire le lunghe code che si formano davanti ai monumenti.
Un racconto completo sulle Vie di Dante lo si può leggere sul blog Out of Office di Annalisa Zamboni, disponibile in questo link.
Articolo Scritto (da Annalisa Zamboni): Giugno 2021.Un racconto completo sulle Vie di Dante lo si può leggere sul blog Out of Office di Annalisa Zamboni, disponibile in questo link.
Ultima Modifica: Giugno 2021.
discreto
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