Visitare il Santuario di Oropa a Biella

Il Santuario di Oropa è un santuario mariano, che celebra la sua Madonna nera. Sorge a 1180 ed è il più importante e grandioso presente nell’arco alpino. La sua costruzione risale al 1600 dopo un voto della città di Biella durante l’epidemia di peste del 1599.

Ricorreva il IV secolo quando Sant’Eusebio, vescovo di Vercelli, si rifugiò sui monti di Oropa per fuggire alle persecuzioni cristiane. Portava con se una statua lignea della Madonna che secondo la leggenda era stata intagliata dall’Evangelista Luca. La mise al riparo e successivamente fu trasferita in un tempietto (il Sacello). Così si sviluppò il culto della Madonna di Oropa e con l’epidemia di peste del ‘600 divenne sempre più importante per la città di Biella. Nel giro di tre secoli, dal 1600 al 1960, il Santuario di Oropa fu costruito per diventare uno dei più importanti della cultura cristiana.

Santuario di Oropa, la Porta Regia


IL SANTUARIO DI OROPA

Si accede da un grande spiazzo denominato Prato Grande, compreso fra la strada e il parcheggio. Superata la grande cancellata ci si ritrova nel Primo Piazzale caratterizzato da due padiglioni di testa costruiti tra il 1885 e il 1887 sui disegni di Ferrante di Torino. Da essi partono i porticati, aperti su più livelli e ospitanti caffè e negozi commerciali, ma anche una sala per spettacoli lirici. La protagonista del piazzale è la Porta Regia, opera dell’architetto Filippo Juvarra, e si tratta di una scenografia che accompagna il pellegrino al chiostro della Basilica Antica. È rialzata rispetto al terreno, il che gli conferisce maggiore solennità. Il suo colore in pietra scura, risalta fra le geometrie chiare e semplici degli edifici.

Santuario di Oropa, il Primo Piazzale
Santuario di Oropa, il Primo Piazzale


Filippo Juvarra, del quale si denota uno stile già visto nel complesso di Stupinigi, non è stato l’unico grande architetto a progettare nel complesso. Altri progettisti sabaudi che hanno contribuito alla grandezza del luogo sono Ardizzi, Beltramo, Bonora, Galletti, Gallo e Guarini.

Santuario di Oropa, padiglione del Primo Piazzale


Oltrepassata l’arco della Porta Regia, con la sua scalinata, ci si ritrova nel Piazzale Sacro, in cui è presente la Basilica Antica. Questo piazzale ha uno stile molto più sobrio che contrasta con lo sfarzo del primo piazzale. Ha delle dimensioni importanti, con una lunghezza di 126 m e una larghezza di 70m, tuttavia si respira un’atmosfera raccolta valorizzata dalle architetture barocche. L’intero chiostro è attraversato da un porticato che corre per tutto il perimetro. Sulle ali laterali si ha una sovrapposizione di gallerie. Più che un luogo religioso, somiglia a un fortino medievale. Un po’ per le porte d’ingresso, un po’ per le torri angolari. Al centro è presente una caratteristica fontana, chiamata Burnell, proveniente dal Castello di Gaglianico. Colpisce la disposizione trasversale della Basilica che divide in due parti il piazzale. 
Santuario di Oropa, il Piazzale Sacro


La Basilica Antica ha una facciata disegnata dall’architetto Conti, con dei richiami tardo rinascimentali nelle geometrie, e manieristi nel portale. Il materiale utilizzato è una pietra verdastra di Oropa. La Basilica è del 1599 ed è divisa in tre navate, separate fra loro da pilastri con semicolonne addossate. La volta a botte, interrotta in prossimità della cupola, valorizza prospetticamente una chiesa minore: il Sacello della Basilica Antica. Si tratta di una architettura primordiale, che da sempre ha custodito la Madonna nera di Oropa. Ricorda lo stile già adottato nella chiesa di Loreto, ospitante al suo interno la casa di Maria (fra l’altro nera), o la Porziuncola di San Francesco d’Assisi.

Santuario di Oropa, la Basilica Antica


La statua lignea della Madonna nera, tiene sul braccio sinistro Gesù bambino, mentre in quello destro uno scettro, con diamanti, donato dai Savoia. Inizialmente teneva in mano qualcos’altro: si pensa un mazzo di fiori, anche perché l’unico elemento ancora visibile e una striscia che ricorda uno stelo. È custodita all’interno di una teca trasparente, conservata a sua volta nel Sacello. Ai bordi di quest’ultimo, troviamo delle tombe. La loro datazione arriva sino alla metà dell’ottocento, dopodiché, per questioni igieniche, si è preferito evitare.

Santuario di Oropa, la statua lignea


Nella navata secondaria, quella di destra, si può notare una roccia uscire dall’intonaco. La leggenda racconta che la stessa roccia abbia protetto statua lignea della Madonna, conservandola. La tradizione racconta che Sant’Eusebio portò la statua dalla Palestina, nel IV secolo d.C. mentre fuggiva dalla persecuzione, per poi depositarla al di sotto della roccia.

Santuario di Oropa, corridoio degli Ex Voto


Entrando nell’ala sinistra del chiostro, e salendo al piano superiore, si hanno delle celle per il pernottamento nel santuario. Sono composte da un salotto di ingresso, da un bagno e da una camera con due letti singoli. Può essere prenotata da chiunque. Si trova nei pressi del corridoio che ospita gli ex voto, ognuno dei quali raccontante una storia drammatica o felice. Di ringraziamento o di preghiera. Li accomuna la forte devozione verso la Madonna nera di Oropa. Nella prima parte mi sorprende trovare le maglie di calciatori quali Gilardino, che ringrazia la Madonna per la Champions League e il Mondiale, o come Zanchetta, o l’intera squadra della Juventus degli anni ’70. Oppure i tanti altri atleti transitati di qui. Le storie più commuoventi riguardano le persone comuni. In tanti testimoniano, attraverso fotografie o disegni, la loro incolumità in un brutto incidente. Altri ricordano il caro deceduto. Dallo stesso corridoio si accede nel Museo dei Tesori, in cui sono conservate delle tele dal seicento a oggi. Ma non solo, anche progetti architettonici, gioielli, abiti. Le ultime stanze sono le stesse utilizzate dai Savoia.

Santuario di Oropa, il Museo del Tesoro


Lasciando il Piazzale Sacro si risale verso la Chiesa Nuova. Essa è diversa dalla precedente: pianta centrale, impianto ottagonale, grande cupola, a 80 metri di altezza. Consta di un abside centrale e di cappelle votive. Fu progettata da Galletti e la prima pietra venne posta nel 1885, mentre i lavori terminarono solo nel 1960. Al di sotto della chiesa si trova una cripta: possiede un corpo centrale nella quale è ricavata una cappella. Intorno un corridoio ospita la collezione di presepi da tutto il mondo.

Santuario di Oropa, la Chiesa Nuova


Al di fuori del santuario, nel mezzo del bosco, si trovano 12 cappelle del Sacro Monte, tutte realizzate in pietra e aventi delle forme di grande pregio architettonico.


COME ARRIVARE AL SANTUARIO DI OROPA

Il Santuario di Oropa si trova a 14 km da Biella ed è raggiungibile con la Strada Statale 144. Da Vercelli, a 56 km, si deve proseguire sulla Strada Statale 230. Per chi arriva in treno è necessario scendere a Biella San Paolo e prendere l’autobus linea 360.


COSA VEDERE NELLE VICINANZE DEL SANTUARIO DI OROPA

A pochi chilometri dal Santuario di Oropa si trova la località di Trivero, resa famosa dalla presenza del Lanificio Ermenegildo Zegna. Dallo stesso si potrà prendere la strada panoramica che sale a Bielmonte, una località sciistica di grande pregio.


Articolo Scritto: Dicembre 2014.
Ultima Modifica: Aprile 2020.

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