50 cose da fare a Bologna almeno una volta nella vita
Quali
sono le 50 cose da fare a Bologna almeno una volta nella vita? Sono
solo una piccola parte delle infinite cose che questa città ci riserva.
In questo articolo sono andato alla ricerca di luoghi simbolo, aneddoti,
usanze e ricorrenze. Passando dalle grandi piazze ai portici, dai
banconi di un'osteria fino a quelli di un mercato dell'antiquariato.
1. RICERCARE LE FRECCE
Sul portico di Casa Isolani
si sono tramandate molte storie. Sappiamo, con certezza, che possiede
il portico ligneo più alto della città , oltre a un’elegante corte che da
Strada Maggiore porta fino a Piazza Santo Stefano. Incastrate nel legno
della copertura del portico ci sono tre frecce, scagliate probabilmente
a seguito di un attentato. Ed è qui che entrano in gioco le tante
leggende. Ma non fa niente se non avremo mai una versione ufficiale:
vederle lì è già di per se affascinante e invita i passanti a portare il
naso all’insù, alla loro ricerca.
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Casa Isolani |
2. APRIRE LA FINESTRA
Non
si tratta di una finestra qualsiasi e a trovarsela davanti, chiusa,
sembrerebbe una porticina per il contatore della luce. Forse perché ha
modeste dimensioni e si trova su una muratura. Eppure aprendola si gode
di una vista sul canale Reno sottostante, schiacciato da costruzioni
medievali. Sembra di trovarsi nella Serenissima e per questo motivo ha
assunto il nome di “Piccola Venezia”.

3. UBRIACARSI ALL'OSTERIA DEL SOLE
È
la più antica osteria d’Italia e venne aperta ancor prima che
Cristoforo Colombo arrivasse in America. Oggi lo spazio è l’ideale per
concedersi una bevuta fra amici, nella massima informalità . Magari
davanti un Sangiovese. Uno spazio che affascina non solo per la
sua storia, ma anche perché offre la possibilità di colloquiare col
vicino, di giocarci a carte, scherzarci e brindarci. Perché il bello del
vino è questo.

4. VISITARE I LUOGHI DEL GRANDE "MAESTRO DI VITA"
Se c’è una persona che ha rappresentato la città di Bologna negli ultimi decenni, quella è Lucio Dalla. Il cantante, nato in un piccolo vicolo del centro, ha vissuto in Via D’Azeglio, alle spalle di Piazza Maggiore. Ricercare i suoi luoghi
equivale a ricostruire la giornata media di questo cantante, che ha
reso onore alla sua città . Un onore corrisposto, visto che lui ancor più
di un cantante - come si legge nell’epitaffio - è stato “un maestro di
vita”.

5. OSSERVARE LA TORRE DAL CANNOCCHIALE
Dal corridoio dell'Ospedale Rizzoli,
ricavato in un vecchio monastero, si avrà l'opportunità di scoprire il
cannocchiale, ossia un corridoio che a seconda del punto in cui ci si
pone tende a rendere la Torre degli Asinelli più grande.
6. GUARDARE LE STELLE
Nella torre di Palazzo Poggi,
su Via Zamboni, è presente l’osservatorio astronomico della Specola che
dal ’70 guarda lo spazio. Un luogo perfetto per conoscere l’evoluzione
delle attrezzature scientifiche che ci hanno avvicinati al cielo.
7. VISITARE LE 7 CHIESE
Il complesso delle “sette chiese” perché erano tanti gli edifici che lo componevano, era la Basilica di Bologna
prima di San Petronio. Qui, in una struttura circolare, erano
conservate le spoglie del santo patrono, successivamente spostate. Oggi
resta un monumento romanico della città , sorto su quelle che erano le
rovine di un tempio pagano.

8. STUDIARE NELLA BIBLIOTECA SALABORSA
La
destinazione d’uso, di questo spazio coperto fra Piazza Maggiore e Via
Ugo Bassi, è cambiata nel corso degli anni. All’inizio era la sede
storica del Comune di Bologna e successivamente ha anche ospitato
partite di basket e incontri di pugilato. Oggi, a seguito di un progetto
di restauro, è divenuta la sede di una elegantissima biblioteca.
L’ideale per studiare.

9. SALIRE SULLA TORRE
Bologna
era la New York del medioevo e delle tante torri che un tempo
caratterizzavano la città oggi ne restano poche. Le più famose sono
l’una al fianco dell’altra. Salire su quella degli Asinelli è un
obbligo turistico. Ma attenzione alle tante leggende: se un laureando
sale sulla torre, esso non si laureerà . Ma sono solo storie: io mi sono
laureato dopo esserci salito.

10. FARSI IRRIDERE DAL SATIRO
In uno dei portici che da Piazza della Mercanzia conduce su Piazza Santo Stefano
sono stati scolpiti dei mascheroni, all’interno di nicchie circolari.
Uno di questi attira, da secoli, l’attenzione dei passanti: è la testa
di un satiro, talmente reale che sembra sbeffeggiare i passanti. Il suo
ghigno è fra i più riusciti nella scultura di sempre, tanto da renderlo
celebre come attrazione turistica.

11. FARE I TORTELLINI CON LA RICETTA DI FAMIGLIA
Sono
il piatto tipici di Bologna e Modena e hanno una preparazione che può
essere riprodotta facilmente in casa. Le tante ricette di tortellini
variano soprattutto per il contenuto del ripieno e creano differenti
versioni di un arte culinaria da scoprire. Magari partendo dalla ricetta
famigliare.
12. CERCARE IL LIBRO
L’Archiginnasio,
alle spalle di Piazza Maggiore, è stata la prima sede dell’UniversitÃ
di Bologna. A seguito dell’invasione napoleonica è stato riconvertito e
oggi ospita qualcosa come 850000 volumi e opuscoli. Tutti conservati in
antiche aule, nelle quali sarà possibile studiare, magari seduti su
un’antica panca in legno del medioevo.

13. VEDERE LA CITTÀ DALL'ALTO
La
terrazza al fianco della Basilica di San Petronio favorisce una vista
sui tetti della città . Il colore rosso delle tegole domina la vista e
viene interrotto dalle torri, dalle cupole e dai colli bolognesi.
14. COMUNICARE CON LA VOLTA MAGICA
In Piazza Maggiore, nel cortile di Palazzo Re Enzo,
c’è la volta magica di Bologna. Ponendosi con il viso rivolto
all’angolo formato dalla muratura che sostiene la volta, si può
comunicare con la persona posta nel lato opposto alla diagonale.
Sembrerà di parlare al telefono. Questo effetto ha fatto sì che la volta
venisse ribattezzata come “Il telefono senza fili”.

15. VIVERE IL CINEMA IN PIAZZA
Nelle
ultime giornate primaverili, e per gran parte dell'estate, Piazza
Maggiore diventa una sala all'aperto del Cinema. Vengono proiettati
gratuitamente film famosi, alcuni dei quali appartenenti alla rassegna
del “Cinema Ritrovato” che dal 1986 riconsegna al pubblico film molto rari restaurati, provenienti da cineteche di diversi paesi.
16. VAGARE IN PIAZZA MAGGIORE
La
potremo definire come una piazza, in realtà è anch’essa un monumento
bolognese, in quanto raduna sulla sua superficie gli edifici più
importanti della città : il Palazzo Re Enzo, l’Archiginnasio, il Palazzo
Comunale, la Salaborsa e soprattutto la Basilica di San Petronio. Ogni
grande evento che raduna la popolazione si tiene qui, quasi a
simboleggiare la solennità di uno spazio che unisce le tante facce
Bologna.

17. ANDARE IN BICI LUNGO VIA SARAGOZZA
Un
libro che più di tutti ha rappresentato quella generazione a cavallo
fra gli anni ’80 e ’90 è stato “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”.
Nell’immaginario collettivo, di questo libro di Enrico Brizzi, restano
le lunghe pedalate del protagonista Alex - “che fila come il vento” – in
una Via Saragozza molto diversa da quella di vent’anni fa. Ma di questa
arteria bolognese, che dal centro conduce fino alla prima periferia,
resta il fascino della sua storia e il piacere di viverne ogni suo
spazio, magari a bordo di una bicicletta.

18. SPOSARSI E CORRERE AL BARACCANO
Una
tradizione della città è quella di andare alla chiesa del Baraccano e
rendere omaggio a un’immagine della Madonna, per le proprietà che un
tempo venivano considerate “miracolose”. Le donne lasciavano sull’altare
il loro bouquet, gli uomini pregavano per “prendere la pace”, una dote
essenziale per la durata del matrimonio. La chiesa sorge sull’omonima
piazza e deve il suo nome al fatto che sorse al fianco di un barbacane,
ossia una fortificazione per la difesa della città .
19. SCOPRIRE I SEGRETI DI BOLOGNA
Il
capoluogo emiliano è noto per avere dei segreti e degli aneddoti poco
noti. Ogni angolo racconta un qualcosa. I segreti sono 7, ma chi li ha
ricacciati per la prima volta?
20. RICERCARE UNO DEI TANTI BOOKCROSSING
Da
qualche anno la pratica del BookCrossing si è diffusa in tutta la
penisola italiana. Si tratta di abbandonare un libro in uno spazio
urbano attrezzato, lasciandolo a disposizione alle persone che vogliono
leggerlo. A Bologna sono molte le librerie stradali in cui si possono
lasciare e prendere libri gratuitamente e la più famosa è una libreria,
nominata "Libri Liberi" in cui tutti i testi esposti sono a costo zero.
21. FARE LA SPESA NEL QUADRILATERO
L'insieme
delle vie a ridosso di Piazza Maggiore, sviluppatesi durante il
medioevo a fini commerciali, prende il nome di "quadrilatero". Qui è
possibile trovare mercati ortofrutticoli, pescherie, salumerie e tanto
altro ancora. Sono queste attività a rappresentare - da secoli - il
cuore pulsante della città .

22. SCOPRIRE IL MONDO ACCADEMICO
L’UniversitÃ
di Bologna è fra le più antiche al mondo e possiede una storia che vale
la pena conoscere. Qui studiarono nomi dal calibro di Francesco
Petrarca, Leon Battista Alberti, Erasmo da Rotterdam, Torquato Tasso,
Niccolò Copernico, Carlo Borromeo, Carlo Goldoni, Giovanni Pascoli,
Giacomo Matteotti, Enzo Ferrari, Pier Paolo Pasolini. E l’impressione è
che ancora molte altre celebrità della cultura del futuro usciranno da
queste aule antiche, ricche di storia e di sapere.

23. FARE IL FUTURISTA
Nel caffè dell’Hotel Baglioni,
lungo Via Indipendenza, ospitò il gruppo dei futuristi agli inizi della
loro carriera artistica. Fu qui che Marinetti, assieme a nomi quali
Boccioni e Balla, organizzò una mostra artistica. Fra i partecipanti ci
fu anche un giovane Giorgio Morandi. Se oggi studiamo i futuristi sui
libri di storia dell’arte è anche grazie a questi bar dove si riunivano e
dove fra una chiacchiera e l’altra trovavano l’ispirazione.

24. CAMMINARE AL POSTO DELLE AUTO
Durante
i weekend il centro di Bologna viene chiuso al traffico e quella T
formata da Viale Indipendenza, Via Rizzoli e Via Bassi diventa pedonale.
Non più automobili, ma persone. Queste giornate vengono definite
"T-Days".

25. PRANZARE FRA GLI STUDENTI
Dagli anni ’70 nell’Osteria dell’Orsa
sono stati serviti migliaia (ma anche milioni) di studenti universitari
che sono venuti qui a rifocillarsi a pranzo e a cena. Il locale
conserva ancora il fascino del tempo e le lunghe tavolate in legno
raccontano un luogo autentico difficile da trovare nel contemporaneo. Il
menù varia ogni giorno, lo spirito è lo stesso, immutato, da quasi
mezzo secolo.
26. CERCARE I DINOSAURI
Nel Museo Geologico e Paleontologico
dell’Università di Bologna, situato in Via Zamboni, è esposta una
collezione di oltre un milione e mezzo di pezzi, fra fossili e rocce. Un
punto di riferimento per i geologi, che possono ritrovarsi all’ombra di
un grande dinosauro del giurassico, lungo 26 metri e alto 4.
27. USCIRE CON LA PIOGGIA
Penso
che la cosa più bella di Bologna, al di là della sua storia e dei suoi
monumenti, sia il fatto che in caso di pioggia l’ombrello diventa
inutile. Il perché? La città è quasi interamente dotata di portici,
l’ideale per passeggiare senza lo stress di folate di vento che ti
spezzano l’ombrello, di mani raffreddate per sorreggerlo e di
gocciolamenti continui.

28. ACQUISTARE NEI NEGOZI STORICI DELLA CITTÀ
Nei pressi di Piazza Maggiore si concentrano le attività storiche di Bologna
che conservano il loro fascino. Alcuni nomi? La salumeria Tamburini, la
Libreria Zanichelli, il negozio Castaldini, la Libreria Nanni, l’Antica
Aguzzeria del Cavallo e tante altre ancora.

29. FARE IL DISEGNATORE
Disegnatori
come Franco Bonvicini, Andrea Pazienza, Roberto Raviola sono solo
alcuni nomi del mondo del fumetto di Bologna. La città può essere
considerata come una patria del fumetto: qui nacque la prima libreria
specializzata, qui si ebbero le prime scuole di disegno e la prima casa
editrice. E sempre a Bologna si tiene un festival dedicato al mondo del
comics. Insomma, la città giusta per fare il disegnatore.

30. FESTEGGIARE IL TRAGUARDO
Il
cortile di ritrovo di tutti gli studenti universitari bolognesi è in
realtà una piazza. Il simbolo di contraddizioni, dove puoi trovare una
protesta studentesca in contemporanea a uno spettacolo nel teatro che vi
si affaccia: sto parlando di Piazza Verdi. È qui che quando si
raggiunge il traguardo della laurea si viene a festeggiare. E a Bologna è
ancora diffusa la tradizione goliardica di trasformare il laureato in
una vittima di scherzi, perciò ne vedrete delle belle!

31. ACCOMPAGNARE LA STATUA
In una domenica di maggio la statua della Madonna di San Luca viene condotta dall’omonimo santuario
fino al centro della città . Questa tradizione è stata interrotta solo
in due occasioni: nel 1849 a seguito dell’occupazione austriaca e nel
1944 per i bombardamenti della seconda guerra mondiale.
32. GIRARE IN VESPA PER I COLLI BOLOGNESI
Il
fascino della città non è concentrato nel solo centro urbano. Le
colline bolognesi nascondono paesaggi e panorami che vale la pena
scoprire, magari in sella a una Vespa, come in una delle canzoni più
famose scritte dalla band dei Lunapop: 50 special.

33. CERCARE LA STREET ART
A
Bologna i più famosi street artist hanno lasciato traccia del loro
passaggio. Basti pensare a nomi dal calibro di Sten & Lex e Blu. Ci
sono dei percorsi di visita specifici che vanno dal centro alla prima
periferia.

34. ANDARE ALLA RICERCA DI SIMBOLI MASSONICI
Bologna
è una città in cui la massoneria è sempre stata presente. Basta cercare
i simboli nelle vie cittadine o sulle tombe della certosa. Un compasso è
situato su via Ugo Bassi, sul piedistallo della statua dell'omonimo
personaggio.

35. BERE DEL WHISKEY AL ROXY BAR
Siamo d’accordo: non è più il locale cantato da Vasco Rossi
e ha subito dei grandi cambiamenti estetici. Eppure resta un simbolo.
Un simbolo di una generazione, che si è rispecchiata nei testi del
cantante emiliano. Assolutamente da vedere la galleria che porta ai
bagni, l’ultima cosa autentica rimasta. Dopo aver bevuto del whiskey,
sia chiaro.

36. FARE ACQUISTI NELLA VIA DELLO SHOPPING
La
strada che porta dalla stazione a Piazza Maggiore è Via Indipendenza e
possiede le vetrine commerciali di grande aziende. È l’ideale per
concedersi una passeggiata all’insegna dello shopping.
37. SCOPRIRE IL GENIO DI MORANDI
Non
mi riferisco al cantante, ma all’artista. Quel Giorgio che visse in Via
Fondazza a Bologna. La sua casa è un monumento nazionale visitabile.
Gran parte della produzione artistica ì visibile presso il MAMBO (Museo
Arte Moderna Bologna).

38. ACQUISTARE OGGETTI DI ANTIQUARIATO IN PIAZZA
In Piazza Santo Stefano si
tiene, la domenica, il rituale mercatino dell'antiquariato. Un
occasione per portarsi a casa vecchi mobili, oggetti di inizio secolo e
cimeli della guerra mondiale. Ma anche stampe, libri firmati (trovai una
prima edizione di Ennio Flaiano autografata) e monete da tutto il
mondo.

39. FARSI DARE IL TIRO...
Passeggiando
fra le vie di Bologna non è difficile imbattersi in campanelli o
citofoni con su scritto “Tiro”. Il termine indica un antico sistema che
ancor prima dell’avvento dell’elettricità veniva utilizzato per farsi
aprire la porta. In poche parole si tirava un pulsante che azionava un
sistema di corde e campanelli. Un citofono dell’epoca. Dall’altra parte i
servi azionavano un secondo meccanismo di corde che faceva aprire la
porta. Questa espressione è rimasta nel gergo bolognese e ancora oggi,
sui citofoni, si può leggere “tiro”.

40. ... PER POI CONTROLLARE CHI È
In
alcuni portoni e soffitti bolognesi si possono cercare i primi
occhielli mai costruiti. Sono dei buchi, dotati di lenti, che
permettevano al padrone di casa di vedere chi stava bussando al portone.
Uno è ancora oggi visibile nei pressi di Piazza della Mercanzia, ricavato nel legno della copertura. Se l’ospite era gradito si dava il tiro.

41. DORMIRE ALL'OMBRA DI UN ALBERO
L’angolo di verde più consigliato della città , per trascorrere del tempo nel completo relax, è quello dei Giardini Margherita.
Qui sarà possibile passeggiare, fare jogging, suonare la propria
chitarra, o più semplicemente addormentarsi sotto all’ombra di un
albero.
42. SEDERE FRA IL PUBBLICO DELL'ANTONIANO
Nel Teatro bolognese si tiene, dal 1959, il più famoso Festival canoro dei bambini: lo Zecchino d’Oro.
43. LEGGERE SAN MARTINO, PIANTO ANTICO E ALTRE POESIE
Giosuè
Carducci ha regalato al mondo della cultura mondiale delle poesie che
tutti noi abbiamo studiato o addirittura imparato a memoria. Chi di noi
non ha mai ripetuto la strofa “La nebbia a gl’irti colli, piovigginando
sale, e lungo il maestrale, urla e biancheggia il mar”?

44. ENTRARE NEL COLOSSEO DI BOLOGNA
Lo Stadio Dall'Ara
è sicuramente il complesso sportivo di maggior importanza della città .
Ospita incontri calcistici ed eventi culturali, soprattutto concerti. La
costruzione risale al periodo fascista e alla sua inaugurazione è
legato un aneddoto storico: l'attentato a Mussolini da parte di Anteo
Zamboni. Insomma, non è solo un elegante complesso in mattoni rossi, ma
anche il testimone di un pezzo di storia di Bologna.

45. "BALLARE" FRA I VESTITI
Su
Via Indipendenza c'è un edificio che si evidenzia per il suo stile
liberty, diverso dal contesto. Aveva una sala da ballo al piano
superiore e ospita oggi una nota marca di vestiti.

46.PASSEGGIARE SOTTO I 666 PORTICI
Quelli
di San Luca sono riconosciuti come i portici più lunghi al mondo e
partono da Via Saragozza per arrivare fino al Santuario della Madonna di
San Luca. Disegnano un paesaggio urbano di grande pregio, che collega
il centro della città alla prima periferia. Il numero delle arcate è
pari a 666 e anche per questa caratteristica si sono susseguite
leggende. Ma è bello percorrerli in tutta la loro lunghezza, arcata dopo
arcata, verso il punto panoramico più bello di Bologna.

47. RESTARE AFFASCINATI DALLE GEOMETRIE DEL PORTICO DEI SERVI
Siamo
in Strada Maggiore e questo monumento architettonico arricchisce una
piazza che senza sarebbe rimasta anonima. Di grande fattura i suoi
portici, a tutto sesto.

48. PORRE UN FIORE SULLE TOMBE DEI GRANDI UOMINI DI BOLOGNA
La
Certosa di Bologna è un cimitero monumentale che è stato narrato da
uomini illustri della storia. Al suo interno, in uno spazio ricco di
arte e misteri, sono seppelliti i nomi che hanno reso importante
Bologna: Ottorino Respighi, Giosuè Carducci, Guglielmo Marconi, Lucio
Dalla.

49. PRANZARE CON LA PASTA BOLOGNESE PER ECCELLENZA
Sulle
tagliatelle si sono susseguite leggende storiche. La più nota vuole che
a inventare questa tipologia di pasta sia stato un tale "Mastro
Zefirano". In realtà è una storia finta, figlia della penna
dell'umorista bolognese Augusto Majani. Detto ciò le tagliatelle
ricoprono un ruolo di rilievo nella cucina bolognese.
50. E DOPO PRANZO... UN AMARO!
Stanislao
Cobianchi è uno di quei personaggi (in parte) dimenticati dalla storia.
Eppure è grazie a questo bolognese se oggi al bar ordiniamo un Amaro Montenegro. Aprì, nel 1885, la prima distilleria proprio a Bologna.
Avete consigli ulteriori da darmi sulle cose da fare a Bologna? Sono più che apprezzati. Nella seconda lista che in futuro pubblicherò verranno riportati.
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norme sul diritto d'autore comporta sanzioni anche penali.
Articolo Scritto: Maggio 2017.
Ultima Modifica: Aprile 2020.
Articolo Scritto: Maggio 2017.
Ultima Modifica: Aprile 2020.
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