I luoghi di Amedeo Modigliani a Livorno
Amedeo Modigliani nacque nel 1884 a Livorno e visse nel capoluogo toscano i primi anni di vita e un ulteriore soggiorno dal 1909. Dei luoghi in cui visse e operò oggi resta ben poco. Ma in città la figura dell'artista è ricordata, sempre e comunque.
La vita di Amedeo Modigliani fu degna di un film drammatico. Non a caso la pellicola a lui dedicata, "I colori dell'anima", appartiene a questa categoria. La sua è una storia che potremmo definire "assurda": dal primo giorno fino all'ultimo giorno della sua vita. Basti pensare che nacque in un letto pieno di oggetti accatastati, durante il fallimento economico della sua famiglia. Basti pensare che morì di meningite tubercolare, pochi giorni prima di diventare padre. Ma padre non lo diverrà mai, nemmeno postumo alla morte. La sua donna si suiciderà il giorno dopo, non accettando la morte di Modì. Offrendo al mondo una delle storie d'amore che più ci colpiscono e commuovono.
Eppure Modigliani è diventato immortale. Si è ritagliato uno spazio fra i grandi artisti della storia. La sua fama si è espansa da Parigi fino al resto del mondo, tornando anche in quella Livorno da cui proveniva. Ed ecco perché oggi la città lo celebra. Lo ricorda con statue, targhe, murales e percorsi tematici.
LA CASA NATALE
Amedeo Modigliani nacque nel quartiere ebraico di Livorno, in Via Roma 38. Al tempo la strada prendeva il nome di Via della Barriera Maremmana e fu qui, al primo piano di un palazzetto ottocentesco, che Amedeo venne alla luce il 12 luglio 1884. La sua nascita passò alla storia per un episodio singolare: mentre la madre Eugenia partoriva, un ufficiale giudiziario entrò in casa sua per pignorarle i beni. Tuttavia un’antica legge prevedeva che si potesse pignorare tutto tranne il letto di una partoriente. Fu così che la famiglia gettò quante più cose possibili nel letto della stessa Eugenia, mentre Modì nasceva.
L’appartamento ospita oggi l’Associazione Casa Natale Modigliani: oltre a una mostra permanente sulla vita livornese dell’artista, con documenti storici, rappresenta un punto di riferimento per tutti gli studiosi di Modì. Oltre a documenti di Modigliani, vi sono alcune opere di artisti come Rotella e Guttuso.
LA CASA DEL FRATELLO GIUSEPPE EMANUELE
Il fratello di Amedeo, tale Giuseppe Emanuele Modigliani, ebbe un ruolo importante nella società livornese e nella vita di Amedeo. Innanzitutto dopo l'omicidio di Giacomo Matteotti, egli si costituì parte civile nel processo al fascismo. Fu costretto a fuggire a Parigi in esilio e solo grazie al suo interesse il fratello Amedeo verrà sepolto assieme alla moglie Jeanne: dovettero trascorrere 30 anni dalla morte dei due prima della unione sotto la stessa lapide. La casa di Giuseppe Emanuele venne frequentata da Amedeo: si trovava in Via Cambini 38. Una targa ricorda il suo impegno contro il fascismo.
GINNASIO GUERRAZZI
Modigliani cominciò a frequentare il Ginnasio Guerrazzi che è situato in Via Ernesto Rossi. Nonostante fosse nelle vicinanze di casa sua, egli lo lasciò per problemi di salute. Decise così di andare a scuola da Guglielmo Micheli, in Via delle Siepi, al tempo un allievo dell’Accademia di Firenze. Qui studiavano anche altri futuri artisti della città , come Aristide Sommati, Benvenuto Benvenuti, Gino Romiti, Oscar Ghiglia tanti altri ancora. Gli stessi furono frequentatori assidui del Caffè Bardi.
LA SINAGOGA DI LIVORNO
A 13 anni, Amedeo Modigliani celebra il suo Bar Mizvah: un rito ebraico in cui l’adepto viene responsabilizzato nei confronti della legge ebraica. Questa giornata è raccontata da lui stesso all’interno del diario di sua madre Eugenie. La Sinagoga oggi non esiste più ma un tempo era situata laddove oggi sorge Piazza Benamozegh. Fu parzialmente distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e successivamente demolita per far posto alla nuova, nel 1962. Era la seconda più grande d’Europa dopo quella di Amsterdam.
IL MUSEO CIVICO G. FATTORI
Il Museo, uno dei più interessanti della città , è dedicato a Giovanni Fattori: l'artista che diede vita alla corrente dei macchiaioli. La stessa corrente che diede a Livorno uno slancio artistico mai avuto prima. Nel museo c'è anche un'opera del giovane Modigliani.
Una curiosità : esiste una fotografia di Modigliani assieme a Giovanni Fattori: Amedeo sorride e tiene il braccio sulla spalla di Fattori, seduto e più serioso.
LO STUDIO
Tornato a Livorno nel 1909, Amedeo Modigliani affittò una stanza ai piani alti del Mercato delle Vettovaglie, al tempo in costruzione. La sua bottega faceva angolo con Via Gherardi del Testa. Non si possiedono molte informazioni sulla vicenda e le poche che possediamo furono raccontate dal pittore livornese Filippelli. Sta di fatto che da qui uscirono le famose sculture delle teste di Modigliani.
IL CAFFÈ BARDI
Situato all’angolo fra Piazza Cavour e Via Cairoli, il Caffè Bardi è stato un locale storico di Livorno. Esso fu aperto dal 1908 fino al 1921 e ospitò pittori, scultori, musicisti, letterati e autori teatrali. In questo luogo in culturale si concretizzò l’idea del Gruppo Labronico: un movimento artistico composto soprattutto da livornesi, inquadrato nella corrente dei postmacchiaioli. Qui Amedeo Modigliani realizzava degli schizzi su tovagliette o fogli di carta, chiedendo in cambio soldi per bere. Questi disegni sono quasi del tutto andati perduti, tranne uno: il ritratto di Aristide Sommati.
IL FOSSO REALE
Il Fosso Reale si trova in Piazza della Repubblica ed era nato non come un canale, ma come un fossato che al tempo seguiva il perimetro fortificato della città . È qui che è ambientata la più famosa leggenda legata a Modigliani. Leggenda che è tornata in auge durante il centenario della nascita dell’artista. Secondo la stessa Amedeo Modigliani, dopo aver ricevuto dei commenti dispregiativi da parte degli amici del Bardi, prese le sue tre sculture e le gettò nel Fosso Reale. Durante il centenario si dragò il fosso, per ricercare le teste. Fu in quel momento che tre ragazzi gettarono, per scherzo, tre sculture realizzate da loro con un trapano: sia l’opinione pubblica, sia alcuni dei più famosi critici d’arte, abboccarono allo scherzo.
Tuttavia nel 1991, all'interno di un'officina, furono ritrovate tre teste con tratti scultorei tipici dell'artista. Secondo il proprietario, esse deriverebbero da un suo avo amico di Modigliani. Dalle indagini è emersa l'autenticità delle stesse.
ALTRI LUOGHI DI MODIGLIANI A LIVORNO
Nella città di Livorno sono presenti targhe, statue e murales dedicati ad Amedeo Modigliani. Il primo busto si trova a ridosso della casa natale dell'artista. All'interno della Stazione Centrale, in Piazza Dante, c'è un quadro realizzato dall'artista Alessandro Bulgini che ritrae Modigliani mentre beve, con lo sguardo perso. Nel famedio di Monentero - un portico con le spoglie dei più importanti livornesi - c'è una targa commemorativa. Infine le spoglie dei famigliari di Modigliani sono conservate nel cimitero ebraico in Via Ippolito Nievo.
COME ARRIVARE A LIVORNO
Livorno può essere raggiunta dal cielo al mare. L'aeroporto di riferimento è il Galileo Galilei di Pisa. Si trova lungo la tratta ferroviaria che da Roma conduce a Genova. In macchina per chi viene da nord occorre imboccare dapprima la A1, quindi la A15 da Parma, con direzione La Spezia. Infine A12 verso Livorno. Da Roma A12 e Strada Aurelia (E80). Da Bologna A1 fino a Firenze e proseguo verso Pisa-Livorno.
COME MUOVERSI DURANTE IL TOUR DI MODIGLIANI
Livorno non è una città grande, tuttavia è dispersiva. La fortuna è che i luoghi di Modigliani sono concentrati nel raggio di un paio di km. Li si possono visitare facilmente a piedi. Ancor meglio con una bicicletta o con un monopattino elettrico.
CONSIGLIATI DURANTE IL TOUR
Consigliata una sosta al Bar Civili: il bar più antico di Livorno. Attivo dal 1890, sei anni dopo la nascita di Amedeo Modigliani. Qui, in una tipica atmosfera da osteria, si potrà sorseggiare il Ponce alla Livornese. Si trova in Via Vigna 55. A cena, invece, si potrà mangiare all'Osteria Modì. Si trova in Via della Coroncina 13A, a pochi passi dalla casa natale del maestro Giovanni Fattori. Gli interni del locale sono interamente dedicati a Modigliani, con le riproduzioni di alcune tele famose.
CONSIGLI
Prima di scoprire i luoghi di Amedeo Modigliani consiglio di informarsi bene sulla vita dell'artista. Fra i libri consiglio "Modigliani - L'ultimo dei romantici" di Corrado Augias.
Consigliata la visione del film "I colori dell'Anima".
Ti potrebbero interessare i seguenti articoli:
- Visitare il cimitero del Père-Lachaise di Parigi: dalla tomba di Oscar Wilde a quella di Jim Morrison
- Viaggi letterari: il Tour Pasolini a Bologna
- Il capolavoro italiano di Keith Haring: il murale tuttomondo di Pisa
Articolo scritto: Aprile 2021.
Ultima modifica: Aprile 2021.
La vita di Amedeo Modigliani fu degna di un film drammatico. Non a caso la pellicola a lui dedicata, "I colori dell'anima", appartiene a questa categoria. La sua è una storia che potremmo definire "assurda": dal primo giorno fino all'ultimo giorno della sua vita. Basti pensare che nacque in un letto pieno di oggetti accatastati, durante il fallimento economico della sua famiglia. Basti pensare che morì di meningite tubercolare, pochi giorni prima di diventare padre. Ma padre non lo diverrà mai, nemmeno postumo alla morte. La sua donna si suiciderà il giorno dopo, non accettando la morte di Modì. Offrendo al mondo una delle storie d'amore che più ci colpiscono e commuovono.
Eppure Modigliani è diventato immortale. Si è ritagliato uno spazio fra i grandi artisti della storia. La sua fama si è espansa da Parigi fino al resto del mondo, tornando anche in quella Livorno da cui proveniva. Ed ecco perché oggi la città lo celebra. Lo ricorda con statue, targhe, murales e percorsi tematici.
LA CASA NATALE
Amedeo Modigliani nacque nel quartiere ebraico di Livorno, in Via Roma 38. Al tempo la strada prendeva il nome di Via della Barriera Maremmana e fu qui, al primo piano di un palazzetto ottocentesco, che Amedeo venne alla luce il 12 luglio 1884. La sua nascita passò alla storia per un episodio singolare: mentre la madre Eugenia partoriva, un ufficiale giudiziario entrò in casa sua per pignorarle i beni. Tuttavia un’antica legge prevedeva che si potesse pignorare tutto tranne il letto di una partoriente. Fu così che la famiglia gettò quante più cose possibili nel letto della stessa Eugenia, mentre Modì nasceva.
L’appartamento ospita oggi l’Associazione Casa Natale Modigliani: oltre a una mostra permanente sulla vita livornese dell’artista, con documenti storici, rappresenta un punto di riferimento per tutti gli studiosi di Modì. Oltre a documenti di Modigliani, vi sono alcune opere di artisti come Rotella e Guttuso.
Livorno, la Casa Natale di Amedeo Modigliani |
LA CASA DEL FRATELLO GIUSEPPE EMANUELE
Il fratello di Amedeo, tale Giuseppe Emanuele Modigliani, ebbe un ruolo importante nella società livornese e nella vita di Amedeo. Innanzitutto dopo l'omicidio di Giacomo Matteotti, egli si costituì parte civile nel processo al fascismo. Fu costretto a fuggire a Parigi in esilio e solo grazie al suo interesse il fratello Amedeo verrà sepolto assieme alla moglie Jeanne: dovettero trascorrere 30 anni dalla morte dei due prima della unione sotto la stessa lapide. La casa di Giuseppe Emanuele venne frequentata da Amedeo: si trovava in Via Cambini 38. Una targa ricorda il suo impegno contro il fascismo.
GINNASIO GUERRAZZI
Modigliani cominciò a frequentare il Ginnasio Guerrazzi che è situato in Via Ernesto Rossi. Nonostante fosse nelle vicinanze di casa sua, egli lo lasciò per problemi di salute. Decise così di andare a scuola da Guglielmo Micheli, in Via delle Siepi, al tempo un allievo dell’Accademia di Firenze. Qui studiavano anche altri futuri artisti della città , come Aristide Sommati, Benvenuto Benvenuti, Gino Romiti, Oscar Ghiglia tanti altri ancora. Gli stessi furono frequentatori assidui del Caffè Bardi.
LA SINAGOGA DI LIVORNO
A 13 anni, Amedeo Modigliani celebra il suo Bar Mizvah: un rito ebraico in cui l’adepto viene responsabilizzato nei confronti della legge ebraica. Questa giornata è raccontata da lui stesso all’interno del diario di sua madre Eugenie. La Sinagoga oggi non esiste più ma un tempo era situata laddove oggi sorge Piazza Benamozegh. Fu parzialmente distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e successivamente demolita per far posto alla nuova, nel 1962. Era la seconda più grande d’Europa dopo quella di Amsterdam.
IL MUSEO CIVICO G. FATTORI
Il Museo, uno dei più interessanti della città , è dedicato a Giovanni Fattori: l'artista che diede vita alla corrente dei macchiaioli. La stessa corrente che diede a Livorno uno slancio artistico mai avuto prima. Nel museo c'è anche un'opera del giovane Modigliani.
Una curiosità : esiste una fotografia di Modigliani assieme a Giovanni Fattori: Amedeo sorride e tiene il braccio sulla spalla di Fattori, seduto e più serioso.
LO STUDIO
Tornato a Livorno nel 1909, Amedeo Modigliani affittò una stanza ai piani alti del Mercato delle Vettovaglie, al tempo in costruzione. La sua bottega faceva angolo con Via Gherardi del Testa. Non si possiedono molte informazioni sulla vicenda e le poche che possediamo furono raccontate dal pittore livornese Filippelli. Sta di fatto che da qui uscirono le famose sculture delle teste di Modigliani.
IL CAFFÈ BARDI
Situato all’angolo fra Piazza Cavour e Via Cairoli, il Caffè Bardi è stato un locale storico di Livorno. Esso fu aperto dal 1908 fino al 1921 e ospitò pittori, scultori, musicisti, letterati e autori teatrali. In questo luogo in culturale si concretizzò l’idea del Gruppo Labronico: un movimento artistico composto soprattutto da livornesi, inquadrato nella corrente dei postmacchiaioli. Qui Amedeo Modigliani realizzava degli schizzi su tovagliette o fogli di carta, chiedendo in cambio soldi per bere. Questi disegni sono quasi del tutto andati perduti, tranne uno: il ritratto di Aristide Sommati.
IL FOSSO REALE
Il Fosso Reale si trova in Piazza della Repubblica ed era nato non come un canale, ma come un fossato che al tempo seguiva il perimetro fortificato della città . È qui che è ambientata la più famosa leggenda legata a Modigliani. Leggenda che è tornata in auge durante il centenario della nascita dell’artista. Secondo la stessa Amedeo Modigliani, dopo aver ricevuto dei commenti dispregiativi da parte degli amici del Bardi, prese le sue tre sculture e le gettò nel Fosso Reale. Durante il centenario si dragò il fosso, per ricercare le teste. Fu in quel momento che tre ragazzi gettarono, per scherzo, tre sculture realizzate da loro con un trapano: sia l’opinione pubblica, sia alcuni dei più famosi critici d’arte, abboccarono allo scherzo.
Tuttavia nel 1991, all'interno di un'officina, furono ritrovate tre teste con tratti scultorei tipici dell'artista. Secondo il proprietario, esse deriverebbero da un suo avo amico di Modigliani. Dalle indagini è emersa l'autenticità delle stesse.
ALTRI LUOGHI DI MODIGLIANI A LIVORNO
Nella città di Livorno sono presenti targhe, statue e murales dedicati ad Amedeo Modigliani. Il primo busto si trova a ridosso della casa natale dell'artista. All'interno della Stazione Centrale, in Piazza Dante, c'è un quadro realizzato dall'artista Alessandro Bulgini che ritrae Modigliani mentre beve, con lo sguardo perso. Nel famedio di Monentero - un portico con le spoglie dei più importanti livornesi - c'è una targa commemorativa. Infine le spoglie dei famigliari di Modigliani sono conservate nel cimitero ebraico in Via Ippolito Nievo.
Livorno, il busto di Modigliani in Via Roma |
COME ARRIVARE A LIVORNO
Livorno può essere raggiunta dal cielo al mare. L'aeroporto di riferimento è il Galileo Galilei di Pisa. Si trova lungo la tratta ferroviaria che da Roma conduce a Genova. In macchina per chi viene da nord occorre imboccare dapprima la A1, quindi la A15 da Parma, con direzione La Spezia. Infine A12 verso Livorno. Da Roma A12 e Strada Aurelia (E80). Da Bologna A1 fino a Firenze e proseguo verso Pisa-Livorno.
COME MUOVERSI DURANTE IL TOUR DI MODIGLIANI
Livorno non è una città grande, tuttavia è dispersiva. La fortuna è che i luoghi di Modigliani sono concentrati nel raggio di un paio di km. Li si possono visitare facilmente a piedi. Ancor meglio con una bicicletta o con un monopattino elettrico.
CONSIGLIATI DURANTE IL TOUR
Consigliata una sosta al Bar Civili: il bar più antico di Livorno. Attivo dal 1890, sei anni dopo la nascita di Amedeo Modigliani. Qui, in una tipica atmosfera da osteria, si potrà sorseggiare il Ponce alla Livornese. Si trova in Via Vigna 55. A cena, invece, si potrà mangiare all'Osteria Modì. Si trova in Via della Coroncina 13A, a pochi passi dalla casa natale del maestro Giovanni Fattori. Gli interni del locale sono interamente dedicati a Modigliani, con le riproduzioni di alcune tele famose.
CONSIGLI
Prima di scoprire i luoghi di Amedeo Modigliani consiglio di informarsi bene sulla vita dell'artista. Fra i libri consiglio "Modigliani - L'ultimo dei romantici" di Corrado Augias.
Consigliata la visione del film "I colori dell'Anima".
Ti potrebbero interessare i seguenti articoli:
- Visitare il cimitero del Père-Lachaise di Parigi: dalla tomba di Oscar Wilde a quella di Jim Morrison
- Viaggi letterari: il Tour Pasolini a Bologna
- Il capolavoro italiano di Keith Haring: il murale tuttomondo di Pisa
Articolo scritto: Aprile 2021.
Ultima modifica: Aprile 2021.
Nessun commento: