Visitare i luoghi di Michelangelo Buonarroti a Roma

Michelangelo Buonarroti visse per gran parte della sua vita a Roma. Qui realizzò delle opere importanti per il nostro patrimonio artistico e culturale. In questo tour andrò a ripercorrere i luoghi dell’artista: quelli in cui visse, quelli in cui sono oggi visibili le sue opere.


San Pietro Michelangelo
La Cupola della Basilica di San Pietro
Foto di Julia Volk da Pexels


È stato uno dei più grandi artisti della storia, un simbolo del Rinascimento italiano assieme a Leonardo da Vinci. Michelangelo era un'artista a 360°: scultore, pittore e architetto. Visse molto: all'epoca gli 89 anni erano un'eccezione. E fino alla sua morte confezionò opere su opere, molte delle quali visibili a Roma.

Il suo patrimonio artistico è visibile e visitabile. Quasi tutte le sue opere sono al centro di percorsi turistici cittadini. Altre sono entrate nella lista dei Patrimoni dell'Umanità. Questo tour va alla scoperta di 10 luoghi capitolini in cui visse e operò Michelangelo Buonarroti. Ho preparato il percorso anche su Google Maps: in modo da averlo in tempo reale sul proprio smartphone. Ma prima di condividere il link sarà giusto fare delle premesse e indicare quali siano i luoghi scelti.

La premessa riguarda il punto di partenza del tour. Consiglio di far partire il tour dalla Stazione Termini. Non perché al suo interno contenga un’opera di Michelangelo, ma in quanto è facilmente raggiungibile sia in treno, sia con la metropolitana (linee A e B).


MICHELANGELO A ROMA

Dopo aver vissuto a Firenze sotto la protezione dei Medici, Michelangelo Buonarroti si trasferì a Roma, accettando l’invito di un cardinale rivale degli stessi Medici. Era il 25 giugno 1496 ed ebbe il modo di osservare le sculture romane ed elleniche conservate nella città eterna. Poco tempo dopo scolpì il Bacco, oggi conservato al Museo del Bargello. L’opera restò per anni a casa di Jacopo Galli, colui che ospitava Michelangelo. Attraverso lo stesso Galli, egli ricevette delle importanti commissioni in ambito ecclesiastico. Fra queste la Pietà che inizialmente era destinata alla Chiesa di Santa Petronilla, ma che oggi è uno dei capolavori di San Pietro.

Rientrò a Firenze per un nuovo soggiorno di 4 anni e quando tornò a Roma, nel marzo del 1505, lavorò dapprima col Papa Giulio II e quindi con i suoi successori. Da questo momento in poi Michelangelo realizzerà nella città eterna capolavori dell’arte italiana.


1. LA BASILICA DI SANTA MARIA DEGLI ANGELI E DEI MARTIRI


Durante il rinascimento ci fu un recupero del patrimonio archeologico della città di Roma. Fra i monumenti interessati vi erano anche le Terme di Diocleziano. Esse si conservarono parzialmente, in quell’area poco distante dall’attuale Stazione Termini. Fu così che nel 1562 il Papa affidò a Michelangelo l’inserimento di una Basilica in quelle che erano le stanze termali. Michelangelo inserì il corpo principale della Basilica nella stanza del frigidarium e si preoccupò anche di riadattare le altre stanze del tepidarium e del calidarium. Alla morte dell’artista il progetto passò per le mani di altri architetti, uno su tutti Luigi Vanvitelli.
Oggi la Basilica ospita le tombe di alcuni uomini illustri, fra cui il Generale Armando Diaz. Ha ospitato le nozze di stato e attualmente viene utilizzata per celebrazioni solenni nazionali.

michelangelo roma
La Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri
(screenshot da Google Street View)



2. PORTA PIA

Porta Pia è passata alla storia per essere un luogo cruciale per il risorgimento italiano. L’episodio della Breccia di Porta Pia segnò l’annessione di Roma al Regno d’Italia. A essere buttata al suolo, per entrare nella città, non fu la Porta stessa, ma una delle pareti laterali fortificate.
Michelangelo la realizzò fra il 1561 e il 1565, al posto della Porta Nomentana, non più in grado di garantire il transito in contemporanea dei carri. Si occupò di disegnare sia la porta, sia di scolpire alcuni elementi decorativi. Il tutto in tre versioni di progetto, al tempo ritenuti “stravaganti”. Fra le decorazioni da lui scolpite, una merita di essere citata: è una bacinella con un asciugamano e sapone. Secondo la leggenda Michelangelo la inserì per ricordare a Papa Pio IV di avere un’origine non nobiliare – dalla famiglia dei Medici – ma di essere nato dalla famiglia di un barbiere.

Porta Pia
(screenshot da Google Street View)



3. LA CAPPELLA SFORZA NELLA BASILICA DI SANTA MARIA MAGGIORE

Arrivato a 87 anni, Michelangelo ideò la Cappella Sforza nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Tuttavia non riuscì a vedere i lavori completati in quanto morì due anni più tardi. Il lavoro fu completato da un suo assistente, Tiberio Calcagni. Michelangelo disegnò uno spazio ellittico con absidi incorniciati da colonne e volte a vela. Previse sui lati le tombe dei committenti. Essa è oggi considerata l’ultima opera dell’artista.


4. LA TOMBA DI GIULIO II – BASILICA DI SAN PIETRO IN VINCOLI

La Basilica di San Pietro in Vincoli fu fatta costruire a partire del 442, laddove sorgevano le Terme di Tito. È un elegante complesso di tre navate, con una facciata semplice ed è nota per contenere le tombe di Niccolò Cusano e di Papa Giulio II. Quest’ultima venne ideata da Michelangelo.
Fra la prima proposta, e la realizzazione, passarono 40 lunghi anni, in cui Michelangelo si ritrovò in più occasioni impossibilitato a procedere con i lavori. Poi, nel 1545, la definitiva realizzazione. Ciò che colpisce di questa tomba è la figura del Mosè, scolpito nel marmo di carrara.

Mose roma
Il Mosé
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5. LA PIAZZA DEL CAMPIDOGLIO

Situata sull’omonimo colle, la Piazza del Campidoglio è fra i luoghi più importanti di Roma. Non da un punto di vista artistico, ma in quanto ospita da quasi un millennio la sede del municipio della città. Venne riprogettata da Michelangelo Buonarroti fra il 1534 e il 1538 con l’intento di volgerla non più in direzione del Foro Romano, alle spalle del Palazzo Senatorio (del Municipio) ma verso la Basilica di San Pietro, nuovo centro politico della città. Conservò l’andamento obliquo delle preesistenze e progettò il Palazzo nuovo, facendo assumere alla piazza una forma trapezoidale. Progettò anche la scalinata della Cordonata che immette direttamente alla piazza. Infine fece posizionare qui la Statua Equestre di Marco Aurelio: essa era stata tolta da Piazza San Giovanni per far posto a un obelisco.

Campidoglio Roma
Piazza del Campidoglio con il Palazzo Nuovo
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6. LA STATUA DEL CRISTO PORTACROCE NELLA BASILICA DI SANTA MARIA SOPRA MINERVA

La Basilica di Santa Maria sopra Minerva sorge nelle vicinanze del Pantheon. È uno dei pochissimi esempi di architettura gotica della città e ospita, al suo interno, le spoglie di Santa Caterina da Siena e del Beato Angelico. È ricordata in quanto, nel convento adiacente alla stessa, Galileo Galilei abiurò le sue tesi scientifiche, dopo esser stato sospettato di eresia.
Qui è conservata la statua del Cristo Portacroce, realizzata da Michelangelo nel 1518. Il Cristo è raffigurato in piedi mentre si tiene sulla croce. In mano tiene la canna e la spugna. Inizialmente egli era scolpito nudo, tuttavia dopo il Concilio di Trento gli fu aggiunto un drappeggio in bronzo.


7. PALAZZO FARNESE


Il Palazzo Farnese di Roma, sede oggi dell’Ambasciata di Francia, fu progettato da Antonio da Sangallo il Giovane. I lavori cominciarono nel 1517 tuttavia, alla morte del progettista, il palazzo era incompleto di parte della facciata e del secondo piano. Fu impartita una gara d’appalto e a vincere fu proprio Michelangelo.
Ripensò l’ultimo livello, facendolo molto più alto degli altri. Ridisegnò le finestre con tocchi di manierismo. Infine si dedicò al completamento del cortile interno.

Palazzo Farnese
(screenshot da Google Street View)



8. LA CAPPELLA PAPALE DEI SANTI COSMA E DAMIANO

Nel 1514 Papa Leone X commissionò a Michelangelo la realizzazione della Cappella Papale dei Santi Cosma e Damiano. Essi erano due gemelli che la famiglia dei Medici aveva adottato come protettori. La Cappella fu realizzata nel cortile di Castel Sant’Angelo, dove tutt’oggi è visibile.


9. LA BASILICA E LA CUPOLA DI SAN PIETRO


Sotto il papato di Niccolò V partirono i lavori per il rinnovamento della Basilica di San Pietro. Il progetto fu affidato a Bernardo Rossellino che tuttavia morì pochi anni più tardi, in una fase embrionale. Subentrò alla direzione dei lavori Giuliano da Sangallo e quindi, nel 1505, il Bramante. Quest’ultimo progettò una rivoluzionaria basilica a croce greca che fece molto discutere al tempo. Alla morte di Bramante toccò a Raffaello Sanzio e quindi, nel 1520, toccò ad Antonio da Sangallo il Giovane con Baldassarre Peruzzi. Infine, solo nel 1546 subentrò Michelangelo. Riprogettò una Basilica a croce latina, proprio come quella del suo maestro Bramante. Tuttavia il maestro non riuscirà a vedere completato il tutto. Morirà nel 1564, anno in cui saranno Giacomo della Porta e Carlo Maderno prenderanno in mano i lavori, alterando il progetto di Michelangelo.

basilica san pietro
La Basilica di San Pietro
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All’interno della Basilica di San Pietro è conservata una delle opere più importanti non solo dell’artista, ma della storia dell’arte. È la Pietà di San Pietro, nota al mondo come la Pietà di Michelangelo. Fu realizzata fra il 1497 e il 1499, quando Michelangelo era un ragazzo poco più che ventenne. È l’unica su cui si legge la firma dell’autore: MICHEL.A[N]GELVS BONAROTVS FLORENT[INVS] FACIEBAT (“Fatto dal fiorentino Michelangelo Buonarroti”).

Michelangelo Roma
La Pietà di Michelangelo nella Basilica di San Pietro
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9 BIS. LA CAPPELLA SISTINA

La Cappella Sistina venne fatta costruire da papa Sisto IV della Rovere, di cui porta il nome. È il luogo in cui si tiene il conclave oltre ad altre cerimonie papali. Al suo interno sono conservati gli affreschi di Michelangelo che ricoprono l’intera volta e la parete di fondo al di sopra dell’altare. Gli altri affreschi appartengono ad artisti del calibro di Botticelli, Perugino, Pinturicchio, Ghirlandaio. Michelangelo vi lavorò per quasi tutta la vita dipingendo qualcosa come 300 figure. Sulla volta raccontò la genesi, sulla parete sopra l’altare il Giudizio Universale. E proprio quest’ultimo affresco rappresenta il momento più importante quando si visitano i Musei Vaticani. Negli ultimi anni, dopo un restauro completo, la Cappella Sistina è tornata a godere dei colori cangianti del tempo.

Creazione d'adamo roma
La Creazione di Adamo nella Cappella Sistina
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10. LA CASA DI MICHELANGELO BUONARROTI A ROMA

Durante la sua vita nella capitale, Michelangelo Buonarroti visse e soggiornò in più abitazioni. La prima era probabilmente il Palazzo della Cancelleria in costruzione, al tempo di proprietà del Cardinale Raffaele Riario. Successivamente soggiornò presso Borgo: il quartiere a ridosso del Vaticano demolito per far spazio a Via della Conciliazione. Tra il 1505 e il 1513 stette in una casa vicino al Passetto, prima di trasferirsi nell’ultima dimora di Marcel de’ Corvi. Tuttavia oggi l’unico luogo riconosciuto come la “Casa di Michelangelo Buonarroti” resta un vero e proprio mistero della storia. È visibile, non visitabile. Si trova lungo la passeggiata del Gianicolo, nelle vicinanze di Porta San Pancrazio. Si tratta del prospetto della sua ultima abitazione. Sì, perché oltre a quel prospetto non c’è null’altro. La casa fu demolita durante i lavori di rifacimento di Piazza Venezia, lavori che interessarono anche Via delle Tre Pile 7. Ma prima di procedere alla definitiva demolizione, il prospetto fu salvato e trasferito sul Gianicolo, posizionato a ridosso di un grosso serbatoio idrico denominato Serbatoio Gianicolense. Così dal 1939 il prospetto della casa di Michelangelo è visibile.

Casa Buonarroti
(screenshot da Google Street View)



IL PERCORSO DEI LUOGHI DI MICHELANGELO SU GOOGLE MAPS

Per facilitare la visita, ho riportato su Google Maps la lista dei luoghi di Michelangelo Buonarroti. Si avrà la possibilità di seguire le indicazioni direttamente sul proprio smartphone. L’itinerario è lungo circa 9 km e la sola camminata è di circa 2 ore. La visita ai luoghi citati va dal semplice passaggio, come nel caso di Porta Pia o della Casa di Michelangelo, fino alle eventuali 5-6 ore per visitare la Cappella Sistina e i Musei Vaticani.


COME MUOVERSI

Il percorso è studiato per essere realizzato a piedi o con dei mezzi di trasporto lenti, quali biciclette e monopattini. Alcuni dei luoghi riportati sono distanti dalla linea metropolitana. Tuttavia il percorso non è consigliato a piedi per chi non è normodotato: alcune pendenze della strada potrebbero rendere difficoltosa la visita. In tal caso meglio muoversi in macchina.


COME ARRIVARE A ROMA

Roma è connessa molto bene sia con l’Italia, sia con il resto del mondo. Gli aeroporti principali sono Roma Fiumicino e Roma Ciampino, quest’ultima per i voli low-cost. In treno vi si può giungere sia con la rete ferroviaria, sia con l’alta velocità. Le principali stazioni ferroviarie sono Roma Termini e Roma Tiburtina. Per chi giunge in autobus la stazione di riferimento è Roma Tiburtina.


CONSIGLI

Prima di cominciare il tour consiglio di leggere dei libri specifici sull’argomento. Fra questi:

- “Michelangelo. Una vita inquieta” di Antonio Forcellino
- “La Cappella Sistina” di Antonio Paolucci


Consigliato un abbigliamento comodo e al contempo sobrio: dovendo entrare in delle chiese, sarà giusto rispettare le regole.


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Articolo scritto: Aprile 2021.
Ultima modifica: Aprile 2021.

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