Come ho girato l′Europa in Flixbus a 99€: il mio InterFlix da Pescara ad Amsterdam


Ve lo confesserò: in un viaggio mi importa poco della destinazione, tanto di tutta quella avventura che c’è dietro. Non amo la comodità: svegliarsi al mattino, prendere l’aereo e ritrovarmi nella destinazione scelta. Troppo facile, troppo noioso. In quella destinazione voglio arrivarci in un modo diverso, più interessante e avventuroso. Se poi il viaggio oltre al fattore “avventura” si porta con se una sua filosofia, allora la cosa vale doppia. L’InterFlix è l’esperienza adatta per le persone come me. Una rivisitazione dell’Interrail ma con i bus, che permette di girare l’Europa in maniera intensiva, a soli 99€.

Nel mio primo InterFlix, arrivato dopo due Interrail – viaggi simili fra loro -, sono partito dalla mia città, Pescara, alla volta di Amsterdam fermandomi in altre quattro grandi città. Da lì ho allungato il soggiorno europeo concludendo l’avventura a Düsseldorf in Germania. Ma prima di raccontarvi la mia esperienza è giusto che vi parli di quei punti guida seguiti durante la progettazione di questo viaggio.





PUNTI GUIDA DEL MIO INTERFLIX

1. Mettermi nei panni di un mio lettore medio.
Da quando ho cominciato a scrivere online, mi sono ritagliato un mio target e nel tempo ho imparato a coltivarlo restando sempre, e comunque, coerente. Prima di progettare questo InterFlix mi sono domandato? È un qualcosa che posso proporre ai miei lettori? Certo, visto che la maggior parte dei miei lettori hanno un’età compresa fra i 18 e i 35 anni, l’età perfetta per questo genere di viaggio. Considerando che ho uno stampo low cost, e lo stesso InterFlix è un viaggio adatto a chi vuole girare l’Europa con pochi euro in tasca, ho realizzato un disegno di viaggio che con 800-1000€ ti permette di girare l’Europa in 2-3 settimane.

2. Ricerca della sostenibilità.
Tre anni fa lanciai assieme a un collega blogger il progetto “Green Routes”, che fonda le sue radici sul concetto della sostenibilità, ambientale ed economica. Nonostante l’InterFlix sia un viaggio con uno stampo metropolitano ho cercato di dare un’impronta “green” al tutto. Ma come?

- Ricercando nelle città percorsi senza automobili: parchi urbani, strade parco, piste ciclabili, woonerf.
- Limitando al massimo l’uso di mezzi di trasporto veloce: spostamenti a piedi e in bicicletta, con un netto risparmio sul costo di metropolitana, taxi e bus urbani.
- Privilegiando strutture ricettive che rispettano l’ambiente: materiali riciclabili, tetti con orti urbani, condivisione del cibo fra gli ospiti.
- Scegliendo Flixbus, che porta avanti delle campagne contro le emissioni di CO2.


3. Scegliendo destinazioni e tempistiche “realistiche”.
Ogni qual volta si sceglie di girare l’Europa in una forma intensiva, si cerca di fare un punto della situazione sulle mete e sulla durata del viaggio. Solitamente si includono le capitali, soprattutto Parigi e Amsterdam, con Bruxelles che rappresenta un passaggio obbligatorio fra le due. Come tempi si viaggia per 2-3 settimane, influenti per chi ha del tempo da perdere, perfette per una persona che vuole un periodo di ferie. Come mese di partenza ho scelto settembre: bassa stagione, non troppo calda né fredda, ideale per viaggiare.

4. Comodità tecnica.
È vero: nella prima parte dell’articolo ammettevo di non amare la comodità. Tuttavia ci sono dei casi in cui occorre trovare una soluzione efficiente per migliorare il proprio soggiorno, soprattutto per consigliare al pubblico delle soluzioni intelligenti da riprendere. Perciò hanno ulteriormente influenzato il mio viaggio:

- Ogni ostello doveva trovarsi a un massimo di 10 minuti a piedi dalla Stazione di riferimento dei Flixbus, o tutt’al più a 20 minuti di collegamento metropolitano dalla Stazione di riferimento dei Flixbus. 
- Al fianco di ogni ostello doveva esserci un supermercato a 5 minuti a piedi. 
- Le singole tratte in Flixbus non dovevano superare le 7 ore di viaggio. Inoltre mi sono prefissato un massimo di due tratte da 7 ore. 

lyon part dieu
Lione, la stazione Part Dieu




IL MIO INTERFLIX: TAPPA PER TAPPA

TAPPA 1 – MILANO

Arrivo in città – Giovedì 14/09/2017, ore 13:20
Ripartenza dalla città – Sabato 16/09/2017, ore 07:20 

milano san donato
Milano, la Stazione San Donato


Quando si arriva a Milano con il Flixbus quasi sicuramente si scenderà in una fra le stazioni di Milano San Donato o Milano Lampugnano. Entrambe hanno accesso diretto alla linea metropolitana che in pochi minuti di treno connetterà la periferia al centro città. Arriviamo in Piazza del Duomo in perfetto orario e da lì continuiamo verso Piazza San Babila, alla ricerca del nostro ostello. Per l’occasione abbiamo scelto di dormire al Babila Hostel, un ostello situato al fianco del conservatorio e ricavato da un castello ottocentesco. Il giorno del nostro arrivo Milano era in fermento per la Vogue Fashion Night, un evento organizzato in concomitanza della Settimana della Moda Milanese. Le vie del centro erano state allestite con fantasie dedicate al mondo dell’arte e naturalmente della moda, con le vetrine dei negozi attrezzate per divenire set di spettacoli, dj set e performance live. Nessuno, però, batteva l’esibizione di Noel Callagher che con le note di Wonderwall riscaldava una Piazza Duomo blindata e ci regalava una prima serata di InterFlix da ricordare.

In questi due giorni milanesi abbiamo visitato quanto più possibile, macinando chilometri a piedi per le vie del centro. Il primo giorno siamo arrivati da Piazza del Duomo fino a Parco Sempione, passando all’interno del Castello Sforzesco. Il secondo giorno ci siamo diretti dapprima sotto la Torre Velasca, discutibile simbolo cittadino che ha comunque una sua storia, quindi verso le Colonne di San Lorenzo e l’area dei Navigli. Il pomeriggio è proseguito nel centro direzionale di Piazza Gae Aulenti, sotto l’ombra del futuristico Giardino Verticale a opera dell’architetto Boeri. Non potevano mancare le visite alla Pinacoteca di Brera e alla Basilica di Sant’Ambrogio.

10 Cose da vedere a Milano in due giorni: 1) Duomo, 2) Castello Sforzesco, 3) Parco Sempione, 4) Basilica di Sant’Ambrogio, 5) le Colonne di San Lorenzo, 6) la Pinacoteca di Brera, 7) il Cenacolo di Leonardo, 8) il Teatro alla Scala, 9) i Navigli, 10) il Giardino Verticale.

Alcune delle spese:
- Prezzo dormitorio da 6 posti letto: 35€/persona/notte.
- Cena da Luino, con 2 panzerotti + bevanda: 8€/persona.
- Biglietto di ingresso alla Pinacoteca di Brera: 10€/persona (senza riduzioni).

Milano, Conservatorio

milano
Milano, via cittadina con Torre Velasca sullo sfondo

milano tram
Milano, tram in centro



TAPPA 2 – LIONE

Arrivo in città – Sabato 16/09/2017, ore 13:00
Ripartenza dalla città – Domenica 17/09/2017, ore 14:00 

Interflix flixbus
Lione, Notre Dame de Fourviere


Nonostante Lione sia la terza città più popolosa della Francia, dopo Parigi e Marsiglia, dà l’impressione di essere una città a misura d’uomo. Ha mille sfaccettature da scoprire volta per volta, di notte e di giorno, visitando i quartieri turistici e quelli più popolari. Col Flixbus si arriva a Lione Part-Dieu, un centro di smistamento dei trasporti che mette in relazione i treni, gli autobus e la linea metropolitana. È situato nella parte popolare della città e nonostante ci siano grandi catene internazionali a smuovere i flussi, si ha l’impressione di essere in un luogo non del tutto sicuro. È qui che si possono incontrare le popolazioni figlie della prima generazione di immigrati, provenienti per lo più dal Vietnam, dal Nord Africa e dal Medioriente. Le attività commerciali di questo quartiere sono dedite al cibo a basso costo, come kebab o ristoranti asiatici e con pochi euro si riesce a mangiare un pasto caldo. C’è molto colore il che rende tutto più accogliente. In una di queste vie si trova l’ostello Ho36, ricavato in uno stabile riconvertito in spazio ricettivo. Di giorno è uno spazio per il viaggiatore, la sera diviene un locale cittadino elegante dove farsi una birra davanti una performance musicale.

Il resto della città si trova oltre i due fiumi. Il Rodano è il primo che si attraversa, il Saona il secondo. Essi dividono la città in tre parti e nella penisola che si forma fra ii due si è costituito il centro, fatto di palazzi eleganti e ampie piazze. Oltre il Saona c’è il quartiere di Vieux Lyon, protetto dall’Unesco e dall’atmosfera piacevole, elegante e ispiratrice: è un insieme di piccole vie con palazzi antichi molto alti, caratterizzate dalla presenza di localini – in uno di questi mangiamo le famose Galette - e negozi con prodotti che solo a Lione si possono trovare. Dal basso una funivia porta alla Basilica di Notre Dame di Fourvière, vicina al Teatro gallo – romano perfettamente conservato. L’indomani andiamo alla ricerca della celebrità di Lione: Antoine de Saint-Exupery, l’autore del “Piccolo Principe”. Visitiamo la sua casa e ci scattiamo una foto sotto al murale in cui è rappresentata la sua silhouette, prima di perderci in un mercato rionale dove si vendono gli oggetti più disparati. Ultima nota: Lione è considerata la città della magia e dell’esoterismo e vi giuro si vive come in una grande ampolla dove tutto sembra essere animato da un qualcosa di fantastico.

10 Cose da vedere a Lione in due giorni: 1) Basilica di Notre Dame di Fourvière, 2) il Teatro gallo – romano, 3) il Quartiere di Vieux Lyon, 4) la Cattedrale di Lione, 5) il Muro dei Lionesi, 6) la Penisola Bellecour, 7) l’abitazione natale di Antoine de Saint-Exupery, 8) Place des Terreaux, 9) la Collina Croix-Rousse, 10) i Traboules.

Alcune delle spese:
- Camera matrimoniale: 68€.
- Cena nel quartiere Vieux Lyon, a base di Galette e bevanda: 17€/persona.
- Colazione media in un bar, con cappuccino e croissant: 3€/persona.

lione
Lione, il teatro gallo-romano

lione
Lione, il Muro dei Lionesi

lione
Lione, i Traboules



TAPPA 3 – PARIGI

Arrivo in città – Domenica 17/09/2017, ore 20:00
Ripartenza dalla città – Mercoledì 20/09/2017, ore 9:20 

parigi
Parigi, la Torre Eiffel


La tratta Lione – Parigi è risultata più pesante del previsto, vuoi per il ritardo accumulato, vuoi per le forti piogge che hanno rallentato la marcia. Arriviamo alle 20:00 alla stazione di Bercy Seine, nella parte est di Parigi, e per raggiungere la metropolitana percorriamo un tratto di 500 metri passando dapprima in un parco buio, quindi al fianco del palazzetto dello sport e successivamente davanti un ristorante. Da qui Linea Metropolitana 6 (Etoile – Nation) per giungere alla stazione di Bir-Hakeim in un quarto d’ora, dove si trova il nostro hotel: è la stessa fermata utilizzata arrivare alla Torre Eiffel.

Il nostro ostello è lo Yooma, che è considerato uno fra i più innovativi della città. La prima sera andiamo a visitiamo il quartiere di Montmartre, il cuore romantico di Parigi, scendendo alla fermata di Anvers e risalendo la via che porta al colle. Non prendiamo la funicolare, ma sfidiamo quella che è la scalinata più famosa di Francia. Giriamo fra il Sacro Cuore e le vie limitrofe, passando per la piazzetta e restando affascinati dai tanti ristoranti. Da una via laterale giungiamo al Moulin de la Galette, il locale reso famoso da dipinti impressionisti, fra cui quello di Renoir. Appena sotto, in Rue Lepic, si trova il Cafè 2 Moulins, reso celebre dal film “Il favoloso mondo di Amelie”. Vi entriamo e come da tradizione ordiniamo della creme brûlé, rompendo la crosta “con la punta del cucchiaino”. Chiudiamo la serata al Moulin Rouge e al Chat Noir.

L’indomani prendiamo una decisione: girare la città per quanto più possibile a piedi. Così l’unico tratto in metropolitana ci porta alla fermata di Denfert-Rocherau. A piedi arriviamo ai vicini Giardini di Lussemburgo, sedendoci sulle panchine sparse nel parco e godendoci il verde di questo meraviglioso angolo di Parigi. Visitiamo il Pantheon, ossia tempo dedicato alle persone che hanno fatto grande la Francia, che siano stati uomini morti per i valori nazionali, o persone divenute famose nei loro campi. Qui riposano personaggi come Diderot, Rosseau, Hugo, Zola, Monge, Curie, Monnet e tanti altri ancora. Al fianco di questa costruzione mastodontica è presente l’Università della Sorbonne, una garanzia da secoli. Ci mescoliamo agli studenti nell’ora di pranzo, mangiando un panino a costi ridotti in un negozietto.

Nel dopopranzo passiamo per Cluny per arrivare all’Ile de France, l’isolotto su cui sorse la città di Parigi. È un gioiellino e conserva alcune fra le architetture e piazze più conosciute. Il monumento che qui attira turisti è la Cattedrale di Notre Dame, un perfetto esempio di architettura gotica. Ha recentemente compiuto i 750 anni di storia e viene considerato come uno dei tre grandi monumenti di Parigi assieme alla Torre Eiffel e all’Arco di Trionfo. Per entrarvi gratuitamente occorre fare una piccola fila. Ci spostiamo nel cuore della città, visitando in ordine l’Hotel de Ville, la Saint Jacques Tower, le Centre Pompidou e Place des Vosges. Infine arriviamo a piedi fino al Cimitero del Peré Lachaise dove sono seppellite celebrità come Oscar Wilde, Edith Piaf, Chopin, Jim Morrison, Proust, e tante persone comuni, alcune delle quali ricordano recenti tragedie che hanno colpito Parigi, quali la tomba di una giovanissima ragazza morta al Bataclan e la lapide colorata di un disegnatore di Charlie Hebdo.

Nel tardo pomeriggio ripassiamo a Montmartre (lo so, ci piace!) e torniamo per una volta bambini: saliamo sulla giostrina risalente al 1927, appena sotto il Sacro Cuore, immortalata nel film “Il favoloso mondo di Amelie”. Quindi andiamo alla ricerca di angoli che hanno visto il passaggio di celebri nomi della letteratura e della pittura, fra cui Hemingway, Modigliani, Picasso.

Anche il giorno seguente diventa utile per girare la città a piedi. Partiamo dal Museo d’Orsay, perdendoci fra le migliaia di opere impressioniste, e successivamente al Louvre (chiuso il martedì) restando all’esterno davanti la Piramide di Pei. La giornata prosegue con le visite a Rue de Rivoli, le Champs-Elysées, Trocadero, Torre Eiffel, Hotel des Invalides e infine nel quartiere latino.

10 Cose da vedere a Parigi in due giorni: 1) Notre Dame, 2) Sacro Cuore e Montmartre, 3) il Pantheon, 4) l’Arco di Trionfo, 5) la Torre Eiffel, 6) le Moulin Rouge, 7) il Museo del Louvre, 8) il Museo d’Orsay, 9) il Quartiere Latino, 10) i Giardini di Lussemburgo.

Consigli per risparmiare:
- Cibo da supermercato (insalatone pronte, baguette ripiene, tramezzini).
- Colazione in boulangerie (dolce e cappuccino dai 2€ ai 2,50€).
- Spostamenti in metropolitana (sufficiente un carnet da 10 biglietti, costo 14,50€).
- Souvenir nel quartiere di Montmartre.
- Sei un under 26? Hai quasi tutti i musei gratis!

Esperienze da fare:
- Provare le pain au chocolate e la crepes.
- Vedere la Torre Eiffel e le Moulin Rouge di notte.
- Per gli amanti de “Il favoloso mondo di Amelie” visita al “Cafè 2 Moulins” e giro sulla giostra del Sacro Cuore

pantheon parigi
Parigi, il Pantheon

moulin rouge
Parigi, le Moulin Rouge

Interflix flixbus
Parigi, il Museo d'Orsay



TAPPA 4 – BRUXELLES

Arrivo in città – Mercoledì 20/09/2017, ore 13:00
Ripartenza dalla città – Giovedì 21/09/2017, ore 13:30 

bruxelles cioccolata
Bruxelles, la cioccolata: una tipicità nazionale


Arriviamo alla Stazione Nord di Bruxelles, in un quartiere contemporaneo fatto di alti palazzi in vetro. È qui che, in una via laterale della stazione, i Flixbus sostano per il carico scarico dei passeggeri, per poi ripartire verso una nuova destinazione. Sul marciapiede sono presenti i funzionari della compagnia, che daranno non solo informazioni sugli scali, ma anche su come raggiungere il centro a piedi. Il centro di Bruxelles è a circa 2 km di distanza dalla Stazione Nord e lo si può raggiungere a piedi in 20 minuti. Basta continuare lungo la banchina, in direzione opposta all’ingresso dei Flixbus e procedere sempre dritto. Si attraverserà dapprima una grande piazza fatta di edifici contemporanei e successivamente la via dello shopping di Bruxelles. Da lì si sarà arrivati in centro e si potrà già osservare il viavai di persone nelle più famose birrerie della città o i tanti turisti che invadono i negozi con le attività tipiche (patatine fritte, waffle, cioccolata, merletti) e i negozi di souvenir.

La prima cosa che facciamo è quella di spostarci in ostello. Lo abbiamo scelto, appositamente, a dieci minuti dalla Stazione Nord, a metà strada fra questa e il centro della città, e si trova alle spalle della via dello shopping e si chiama Sleep Well Youth Hostel. Prendiamo una Brussels Card e cominciamo a visitare la città. Partendo dalla Grand Place, il centro esatto di Bruxelles, dove si trovano alcuni degli edifici principali. Da un passaggio laterale si accede in una via che arriva al simbolo per eccellenza di Bruxelles e del Belgio: le Manneken Pis. Si tratta della piccola statuina del bambino che fa la pipì ed è talmente amato dai turisti che vi è stata installata una transenna per evitare l’assalto. Ciò nonostante vi si radunano migliaia di persone ogni ora, interessate a questa scultura unica nel suo genere.

In questo lato della città inizia il percorso dei murales dedicati ai fumetti Made in Belgio. Il primo è quello di Tin Tin, seguito dai vari Spirou, Asterix e Obelix e tanti altri ancora non arrivati alla notorietà in Italia. Sono realizzati sulle facciate cieche degli edifici e offrono un modo diverso per visitare la città. Noi ne ricerchiamo un paio prima di chiuderci nella seconda birreria più famosa della città: il Moeder Lambik. Una 0,5 a testa per brindare all’InterFlix che procede al meglio. Per cena ci dirigiamo all’interno della Galleria Reale Saint Hubert e ceniamo nel famoso ristorante “La Taverne du Passage”: nel menù prendiamo due crocchette ai gamberi, un sauté di cozze con contorno di patatine fritte e infine una mousse al cioccolato. Poco prima di tornare in albergo obbligatoria una birra al Delirium, la più famosa birreria di Bruxelles.

La mattina successiva visitiamo la città in maniera alternativa con una guida locale: Dimitri Notte. La sua bravura sta nel raccontarti la città in una forma meno turistica, che coinvolge ancora di più. Ci porta nel quartiere di Marolles mostrandoci la differenza fra la parte borghese e quella popolare. Assieme a lui entriamo nel mercato delle pulci di Piazza Grand Sablon dove si possono fare grandi affari con pochi euro. Entriamo nella Galleria Nazionale per vedere le opere di Magritte da vicino: è uno dei nostri artisti preferiti. La tappa di Bruxelles si conclude davanti alla fritteria Georgette per gustare le patatine tipiche della città. Alle 14:15 siamo alla Stazione Nord pronti per prendere il primo Flixbus che va verso Amsterdam.

7 Cose da vedere a Parigi in due giorni: 1) la Grand Place, 2) la Galleria Saint Hubert, 3) la Borsa, 4) il Museo Magritte, 5) la casa più piccola di Bruxelles, 6) il Quartiere di Marolles, 7) l’Atomium.

Esperienze da fare:
- Provare le frites (patatine fritte)
- Provare la cioccolata belga
- Gustarsi una birra al Delirium
- Andare alla ricerca dei murales in città

Bruxelles, il quartiere di Marolles

bruxelles
Bruxelles, la Galleria Nazionale



TAPPA 5 – AMSTERDAM

Arrivo in città – Giovedì 21/09/2017, ore 18:00
Ripartenza dalla città – Domenica 24/09/2017, ore 14:15 

amsterdam
Amsterdam, i canali


La stazione di Amsterdam Sloterdijk è a circa 5 km dal centro della città, ma comunque ben collegata con i mezzi di trasporto veloce (metropolitana e treni). Qui fanno scalo i Flixbus, sulla banchina situata davanti l’ingresso principale della stazione e vanno per lo più verso altre mete nazionali, ma anche in Francia, Belgio, Germania, Austria e Danimarca. Una volta scesi dal bus raggiungiamo il nostro ostello, situato nelle immediate vicinanze della stazione. Si chiama Teleport Hotel ed è una struttura molto comoda e adatta al viaggiatore medio. Oltre ad avere la qualità della vicinanza, possiede anche delle “attrazioni” che invogliano a vivere l’ostello in maniera più dinamica: camere con cucina, palestra, spazi gioco con biliardo, biliardino e play station, spiaggetta davanti l’ingresso. Ma soprattutto ha il pregio di mettere a disposizione delle biciclette per muoversi in città (con tanto di catene per legarle in sicurezza).

Se c’è un modo per scoprire Amsterdam è quello di farlo con le biciclette. Sono il mezzo di trasporto tipico e per chi non è abituato nel vederle così tante assieme – proprio come me – resterà sorpreso dalla grande quantità di silos destinati al parcheggio di esse. E forse si resterà sorpresi, in un primo momento, nel vedere gli olandesi muoversi sulle due ruote: vanno spediti, non guardano in faccia. A riempire le stesse piste ciclabili, che coprono tutta la città, ci sono anche i motorini con targa blu e le macchine speciali guidate da persone anziane. Ne vien fuori un insieme di mezzi di trasporto dove l’unica cosa che conta è andare spediti verso la propria destinazione. E bisogna stare attenti, altrimenti si rischia di intralciare.

L’indomani mattina prendiamo le nostre biciclette e assieme a una guida locale giriamo la città partendo dal Teleport Hotel. Passiamo inizialmente nel Westerpark, un’area verde attrezzata della città caratterizzata da spazi boschivi che si alternano a distese in cui grigliare e ponticelli che attraversano il canale. È qui che si possono incontrare diverse specie di animali, fra cui i conigli selvatici e uccelli col lungo becco che ricordano degli ibis. L’attrazione principale del parco è una fabbrica dismessa di gas, risalente allo scorso secolo. È stata recuperata a fini culturali e oggi ospita locali eleganti, in cui prendere una birra, e sale interattive dove partecipare a convegni e spettacoli teatrali. Il parco è sicuro anche nelle ore notturne e non è difficile incontrare gruppi di persone che tornano in bicicletta passando al suo interno.

Dal Westerpark arriviamo all’ingresso di Amsterdam, in cui un propileo seicentesco ricorda il confine della città. Superandolo si giunge in quella che è considerata la via più alternativa della città, formata da negozi unici nel loro genere ed edifici particolari, come il cinema “The Movies” con gli interni e gli arredi mai sostituiti dal 1930. Successivamente entriamo nel “ventaglio”, il cuore di Amsterdam: è l’insieme di canali che formano la città, in cui è facile perdersi fra la folla in cerca di una foto ricordo, di un museo, ma anche di un coffee shop o di una vetrina erotica. È questo il bello della città: il giusto mix fra eccesso e trasgressione a far rima con la sicurezza e la legalità.

Il tour con la guida termina davanti al NEMO, il Museo della Scienza progettato da Renzo Piano. È un luogo ludico, adatto per i più piccoli che nelle sale interne possono vivere degli esperimenti giocando fra le diverse installazioni. Da qui ci dirigiamo nel mercatino delle pulci della città, nel quartiere di Waterloo: per gli amanti dell’acquisto low-cost è un paradiso. Vi si acquista di tutto: dal souvenir al leccalecca alla cannabis, dai vestiti vintage di ogni tipo (un cappotto di seconda mano Valentino era prezzato 30€) all’oggettistica da collezione. Noi ne approfittiamo per comprare oggetti particolari, adatti come ricordini della città.

Da questa grande piazza di affari andiamo nella zona di Museimplein, l’area cittadina dove sono radunati i principali musei di Amsterdam. Con la Visit Card (77€) abbiamo a disposizione un gran numero di ingressi. Entriamo al Museo di Van Gogh camminando fra le più importanti tele realizzate dal pittore di casa. E successivamente ci spostiamo in un edificio vicino per vedere una mostra dedicata a Salvator Dalì e Banksy. Proviamo a partecipare all’Heineken Experience, ossia una visita interattiva alla fabbrica di birra made in Amsterdam, ma la lunga fila, unita al costante arrivo di autobus pieni di turisti, ci impedisce di entrare. Allora ne approfittiamo per perderci fino alla sera fra le vie della città in festa, dove tutto sembra essere avvolto da un clima di allegria.

L’indomani prendiamo un battello – gratuito – davanti alla stazione ferroviaria di Amsterdam e andiamo a visitare il quartiere di NSDM. È molto famoso per il suo stile alternativo e rappresenta la culla dell’arte della città. Il quartiere era un tempo dedicato alla produzione delle navi e possedeva enormi capannoni in cui venivamo progettate imbarcazioni di ogni tipo. Quando fu tutto dismesso entrò in gioco l’arte. I writer presero possesso delle mura, trasformandole in pagine bianche su cui raccontare storie (come nel caso del grande murale dedicato ad Anna Frank) e gli artisti si stanziarono nella fabbrica, trasformando gli interni in una cittadella fatta di bunker e padiglioni, dove forgiare l’arte in tutte le sue forme. Infine trascorriamo le ultime ore di Amsterdam alla ricerca di quei quartieri meno turistici e più autentici, passando dal sud-est della città a nord-ovest. Consigliata una pedalata spensierata all’Oosterpark.

7 Cose da vedere ad Amsterdam in due giorni: 1) Il Museumplein, 2) il Museo Van Gogh, 3) Le vie sui canali, 4) Il porto, 5) Il quartiere di NDSM, 6) la casa di Anna Frank, 7) l’Oosterpark, 8) la fabbrica dell’Heineken.

Consigli per risparmiare:
- Acqua al supermercato (nel centro città raggiunge anche i 2,50€ per una bottiglietta piccola)
- Pranzare in zone decentrate
- Acquistare in supermercati “low-cost”, come la catena “Hema” diffusa in tutta la città

Esperienze da fare:
- Girare la città in bicicletta
- L’Heineken experience
- Vivere la movida

amsterdam
Amsterdam, pista ciclabile

amsterdam
Amsterdam, pista ciclabile

amsterdam
Amsterdam, il NEMO

Nessun commento:

Powered by Blogger.